La cantina veronese che supporta la ricerca medica sulla salute mentale

Un gruppo di cantine con sede a Lazise, Verona, da sempre attivo nel sociale, è tra i promotori del progetto di formazione sui disturbi neurologici funzionali. Il progetto si concluderà con un workshop rivolto ai medici di medicina generale e al pubblico per sensibilizzare su patologie troppo spesso trascurate.

Arriva da qui, da un calice di vino, una operazione di supporto per i progetti e le attività che fanno ricerca sulla salute mentale. La cantina Tinazzi è da sempre attiva nel sociale, all’insegna del “Fare vini buoni che facciano del bene”, è partner da gennaio 2018 di un progetto formativo condotto dal Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona, per aiutare i medici di base a riconoscere i disturbi neurologici funzionali.

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Il progetto nasce dall’idea di diffondere conoscenze e competenze sui disturbi neurologici funzionali tra le figure professionali coinvolte nel processo di diagnosi e cura di questa patologia.

I disturbi neurologici funzionali sono caratterizzati da sintomi motori (es. tremore, disturbo della marcia, debolezza, spasmi muscolari) che limitano notevolmente la qualità della vita del paziente. Nonostante siano molto diffusi e disabilitanti, restano difficili da riconoscere, perché non riconducibili ad un danno strutturale del cervello rilevabile attraverso i consueti esami diagnostici. Questo comporta un ritardo nella diagnosi e nella definizione dei percorsi terapeutici più adeguati, con un notevole impatto economico sul sistema sanitario nazionale.

Di qui, l’obiettivo di promuovere l’aggiornamento delle figure professionali impegnate in prima linea nella gestione di questa patologia, con particolare attenzione alle più recenti scoperte sul funzionamento dei disturbi neurologici funzionali e sugli approcci terapeutici più efficaci.

IL PROGETTO – Tra le attività realizzate fino ad ora, un’indagine sulle conoscenze e le esperienze cliniche legate alla gestione dei disturbi funzionali condotta dai responsabili scientifici del progetto (Prof. Michele Tinazzi, Dott.ssa Angela Marotta, Prof.ssa Mirta Fiorio) con il contributo della Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie – sezione di Verona (SIMG) e della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). L’indagine, svoltasi nel 2018, ha coinvolto 133 di medici di medicina generale e ha permesso di individuare i bisogni formativi di queste figure professionali che rappresentano il primo contatto dei pazienti con il servizio sanitario nazionale.

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A partire da marzo 2019 è stato istituito un ciclo di incontri di formazione presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona, organizzato in collaborazione con la Scuola Veneta di Medicina Generale (SVEMG)La proposta formativa è stata poi estesa dalla realtà locale di Verona alla regione Veneto con una giornata dedicata all’approfondimento sui disturbi neurologici funzionali tenutasi nella sede della SVEMG di Padova.

Il 2019 si è poi concluso con la stesura e successiva pubblicazione dell’opuscolo informativo “I disturbi motori funzionali: nuovi approcci diagnostici e terapeutici”, a cura del Neurologo, Prof. Michele Tinazzi e della Fisiatra, Prof. Marialuisa Gandolfi, uno strumento agile per avvicinare i pazienti e i loro familiari alla tematica, che sarà presentato nei prossimi mesi con un workshop aperto al pubblico per fare formazione e sensibilizzare su patologie troppo spesso trascurate. Il progetto formativo sarà esteso ad altre figure professionali (neurologi, fisioterapisti e psicologi) al fine di promuovere la conoscenza dei nuovi approcci ai disturbi neurologici funzionali in un’ottica multidisciplinare.

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La storia di Tinazzi inizia alla fine degli anni Sessanta a Cavaion Veronese (Vr), grazie all’impegno e alla passione di Eugenio Tinazzi. I Tinazzi, nell’antica tradizione veronese, erano recipienti simili a botti dove si metteva l’uva pigiata a fermentare: una famiglia legata al vino persino nell’origine del nome.

Gian Andrea Tinazzi, figlio del fondatore, all’epoca ancora diciottenne, segue subito il padre nella conduzione dell’impresa e allarga progressivamente gli orizzonti dell’azienda sia in termini di produzione che di mercati. Animato da uno spirito vivace e intraprendente, trasforma negli anni l’azienda di famiglia da una realtà locale, che vende vini veneti DOC a piccole realtà del lago di Garda, all’attuale Gruppo esteso tra Veneto e Puglia, regione di grande carattere e dalle crescenti potenzialità qualitative, in cui i Tinazzi sono presenti dal 2001. Sotto la sua guida il gruppo produce vini d’alta qualità, venduti in oltre 30 Paesi nel Mondo. Un’intuizione che ha portato l’azienda a diventare una delle più interessanti realtà della viticoltura italiana, con oltre 100 ettari di vigneti di proprietà e un’ampia proposta di iniziative legate alla cultura contadina e all’accoglienza.