Andare oltre i dati di bilancio, misurando l’impatto che si ha anche oltre il perimetro strettamente aziendale, e perseguire il bene comune, operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, enti, associazioni e stakeholder.
Sono gli obiettivi da sempre al centro dell’attività dell’impresa friulana Icop, tra le principali società europee di microtunnelling e secondo gruppo italiano nel settore delle fondazioni con attività anche nelle infrastrutture portuari (155 milioni di fatturato e circa 400 addetti a fine 2019). La Icop, prima tra le imprese italiane di costruzione, è diventata una delle 256 società benefit (tra le quali 24 società per azioni) presenti nel Paese. Che cos’è una società benefit? Qui trovate le definizioni (e il lungo viaggio necessario per cambiare modello).
L’adesione al nuovo modello è stata deliberata in occasione dell’ultima assemblea straordinaria dell’azienda. Nell’oggetto sociale è stato incluso ed esplicitato il perseguimento di finalità di beneficio comune oltre al profitto degli azionisti, e formalizzato un paradigma che ha sempre animato l’impresa nel suo sviluppo, fa sapere l’azienda.
In particolare, lo Statuto prevede che “in quanto Società benefit, ai sensi e per gli effetti della legge 28 dicembre 2015, n. 208, articolo unico, commi 376-384, la società intende perseguire nell’esercizio della propria attività economica, una o più finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”.
La società nell’oggetto sociale ha identificato le seguenti specifiche finalità di beneficio comune: sostenibilità sociale: l’adozione di misure di welfare aziendale, l’elaborazione di progetti di conciliazione famiglia-lavoro, il sostegno a progetti di cooperazione internazionale e di rete con il territorio; sostenibilità ambientale: l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili; la collaborazione e la sinergia con organizzazioni non profit, fondazioni, istituzioni culturali, associazioni e società il cui scopo sia allineato e sinergico con quello della Società, per contribuire al loro sviluppo.
Conseguentemente, la denominazione della società è stata aggiornata in “I.CO.P. S.p.A. Società Benefit”. “Questo ulteriore passo – spiega Piero Petrucco, amministratore delegato di Icop – rappresenta la naturale evoluzione di un cammino aziendale orientato alla responsabilità sociale d’impresa. Siamo convinti che l’attenzione alla sostenibilità, alla qualità dell’ambiente di lavoro e alla collaborazione con gli attori e le comunità del territorio siano elementi costitutivi e strategici nella nostra attività”.
Una nuova tappa di un lungo percorso. ICOP già nel nel 2009 è diventata la prima impresa in Friuli Venezia Giulia ad ottenere tutte e quattro le certificazioni per Qualità (ISO 9001), Sicurezza (18001, ora ISO 45001) Ambiente (ISO 14001) e Responsabilità Sociale (SA 8000), a cui si sono poi aggiunte le certificazioni in tema di Anticorruzione (ISO 37001) e Sicurezza Stradale (ISO 39001).
Tra gli altri riconoscimenti, nel 2011 il bando per i progetti di conciliazione tra famiglia e lavoro del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il “Sodalitas Social Award”, il più autorevole riconoscimento attribuito in Italia per la sostenibilità d’impresa, nel 2017 per i progetti di cooperazione internazionale avviati dal 2006 in Sud Sudan, il primo bando dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) per gli interventi di enti profit in ambito no-profit nel 2018.
Nel 2017 ICOP ha aderito inoltre al Global Compact delle Nazioni Unite divenendone poi Fondatore ed è socio della fondazione Sodalitas.