Alessandro De Carlo, psicologo e docente all’Università di Padova, durante il primo lockdown ha lavorato nell’ospedale Covid di Schiavonia, a pochissimi chilometri di distanza dal primo focolaio di Vo’ Euganeo, trattando ansia e stress di medici, infermieri e operatori sanitari con la realtà virtuale.
Il paese è diventato un caso di studio, e la gestione dello stress un’esperienza innovativa a livello mondiale, i cui risultati sono stati sorprendenti, con un calo importante dei livelli di ansia su tutti i soggetti trattati.
E di ansia l’epidemia ne ha diffusa in quantità. L’ultima rilevazione sullo stress degli italiani, di inizio novembre, condotta dall’Istituto Piepoli, mostrava a novembre un indice di 62 su 100, lo stesso livello di marzo. Il 41% delle persone evidenzia un livello di stress tra 80 e 100 su 100.
Un altro sondaggio, condotto dall’Eurodap (Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico), evidenzia che per il 57% dei partecipanti, una delle conseguenze psicologiche più evidenti del Covid-19 è la paura di essere contagiati o di poter contagiare gli altri senza saperlo.
Per gli intervistati, le emozioni dominanti continuano a essere nervosismo ed agitazione. Il 79% è molto preoccupato e agitato. Come dare un aiuto?
De Carlo (in foto), con il supporto di un gruppo di accademici di tre università italiane tra cui Padova, ha lanciato l’app Sygmund: chiunque può collegarsi e trovare uno psicologo con cui confrontarsi in videochiamata, in qualunque momento e da qualunque luogo. Online ci sono già decine di professionisti che hanno aderito al progetto: tutti frequentano un periodo di formazione obbligatorio prima di poter dare servizio.
“Ansia e stress sono diretta conseguenza dell’incertezza – afferma Alessandro De Carlo – la pandemia ha tolto certezze fondamentali e questo porta la gran parte delle persone a sentirsi smarrite. E’ importante però sottolineare che non si tratta di patologia ma di una fisiologica, “normale” reazione a una situazione straordinaria. Ma è importante affrontarla subito per non peggiorare la situazione e per tutelare la salute. Il supporto psicologico può fare molto in questi casi: non si tratta di interventi che fanno sparire il problema a monte, ovviamente, ma lo rendono più interpretabile e gestibile. Inoltre è fondamentale intervenire per ridurre le conseguenze psicologiche di questo periodo a medio e lungo termine, che rischiano di essere un peso per il Paese e la società, oltre ovviamente che per la salute dei singoli, negli anni a venire”.
In questo quadro, “Sygmund è una app nata per dare una risposta alle esigenze e alle necessità degli italiani, confermate tra le altre cose dagli ultimi sondaggi. Con un clic ci si collega e si può parlare subito con uno psicologo, con cui poi si deciderà se effettuare un percorso da cinque oppure otto sedute. E’ un counseling psicologico – spiega De Carlo – che permette di affrontare problemi come ansia, stress e paure. E’ un modo sostenibile per supportare le persone”.
L’idea è che occorra “intervenire sull’emergenza Covid in relazione non più soltanto agli aspetti epidemiologici e virologici. Le istituzioni devono includere la psicologia e gli psicologi nelle cabine di regia e provvedere al supporto psicologico per la popolazione, altrimenti le conseguenze di questo periodo andranno molto oltre la pandemia”.
La app è scaricabile su tutti i telefoni, non prevede alcun tipo di tracciamento per mantenere la privacy di chi la utilizza e tutti gli psicologi operanti al suo interno sono tenuti per legge al segreto professionale. Il costo iniziale di un consulto è di 29,90 euro.