Sguardi, silenzi e un racconto del Natale che non dimenticheremo

Un regista veneto, specializzato in microfilm emozionali senza parole che condensano in pochi minuti una trama (visibile a tutti tramite i suoi canali), e un periodo particolare come queste Feste, a quasi un anno dall’inizio della pandemia.

Michele Pastrello – originario di Scorzè,  un forte legame con il  Veneto che fa diventare lo scenario adatto per raccontare emozioni e introspezioni (un altro suo video di Natale aveva come sfondo un bosco dopo la tempesta Vaia)  affida al web due nuovi lavori.

Il primo è un “racconto” di Natale: “Un po’ onirico, un po’ buffo, un po’ malinconico e un po’ antalgico. È un’opera che spazia altrove per tornare al sé”, racconta. Lo trovate qui:

Il secondo (ma in ordine cronologico lo precede di pochi giorni) è quasi un esperimento sociale: un mese e mezzo di lavoro, da metà luglio a inizio settembre, 40 giorni di riprese, quasi 50 persone filmate, ciascuna nella sua casa o in un luogo per lei significativo. Il progetto video musicale “Origine” è nato con l’obiettivo di “cogliere l’essenza di ognuno, senza trucchi né filtri, e assegnargli il suo posto per formare, tutti insieme, una costellazione umana”, racconta.

Non ci sono attori professionisti: nel video compaiono coloro che hanno risposto all’annuncio del regista su Facebook, e che si sono volontariamente resi disponibili a partecipare al progetto “video-fotografico-musicale”: “Chiedevo di trasmettere quello che sentivano di essere in quel momento con se stessi. Accorati, sereni, riflessivi, malinconici. E di farlo senza ricorrere a pose stereotipate. Chiedevo di rinunciare a facili sorrisi o sguardi arrabbiati e di scavare più in profondità, o meglio di mettersi “a nudo”. Alla ricerca dell’origine, come recita il titolo dell’esperimento musicale e visivo.

L’essenza dei 50 testimoni è colta in due, massimo tre inquadrature che, tutte insieme, regalano una costellazione di volti al brano musicale downtempo – dal testo molto psicologico – “Origine” composto, scritto e interpretato dallo stesso Pastrello. Il progetto rappresenta il singolo apripista del primo album musicale (tra l’elettronica e l’ambient-pop) di Michele Pastrello (in foto), intitolato “L’anima fa rumore” (negli store online dal 7 dicembre). Da varie tracce di questo progetto il regista veneto realizza delle clip video artistiche: in “Andromeda (Ti consegno il mio Universo)”, ultimo singolo e ultimo video dell’album, i protagonisti sono Leonardo Benetazzo e Lorena Trevisan: é stato tutto girato sull’alveo del Piave a Moriago della Battaglia.

michele-pastrello-regista-veneto

“In un’epoca di social e selfie è stato delicato ed emozionante incontrare sconosciuti disposti ad aprirmi le porte della loro casa e a mettersi a disposizione per cercare, insieme e di fronte a me, la loro Origine”, racconta l’artista.In questo periodo di pandemia globale, poi, questo video fatto di soli sguardi rivela ancora un più forte vigore ed una necessità di incontro“.

 

  • Gisella Canzian |

    Una rivelazione per me, Michele Pastrello arriva all’essenza con minimalismo e, in punta di piedi, tocca corde a volte solo assopite.
    Ascoltando il suo CD “L’anima fa rumore” si può comprenderne la magia e quale migliore acustica se non quella della neve?
    Grazie.

    Lamon, 30 dicembre 2020
    Gisella Canzian.

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