Teatri chiusi, ma cinema e spettacolo ci raggiungono a casa

Brani sinfonici e lirici, briosi e delicati, saranno i protagonisti del programma che la Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste proporrà alle 22.30 del 31 dicembre, in replica in prima serata il giorno di Capodanno.

L’Orchestra e il Coro della Fondazione (preparato dal M° Francesca Tosi), saranno diretti dal M° Takayuki Yamasaki nell’esecuzione di tanta stupenda musica assieme ai tre solisti: il soprano Nina Muho (interprete solista anche nel concerto del 29 dicembre), il mezzosoprano Kimika Yamagiwa (a Trieste per il concerto di fine anno 2019) e il tenore Zi Zhao Guo (presente in entrambe le occasioni).

Non mancherà la musica spumeggiante della famiglia Strauss che, tra valzer e polke, sarà esaltata dalle presenza dei ballerini Cler Bosco e Angelo Menolascina.

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Furian e Maxino, gli irresistibili comici del Duo Macete, faranno da collante al ricco programma con le loro divertenti gag, alzando così ulteriormente il livello di leggerezza della serata pensata per questa fine d’anno.

Le caleidoscopiche note dell’Ouverture da Orfeo all’Inferno di Jacques Offenbach apriranno la serata, seguite dalla poesia cristallina del “Valzer dei fiocchi di neve” da Schiaccianoci di Petr Ilic Cajkovskij.

Sarà poi possibile ascoltare, la nuova commissione della Fondazione in prima esecuzione mondiale di Christmas Tales di Marco Taralli, per soprano, coro e orchestra.

“Je veux vivre” da Romeo et Juliette di Charles Gounod precederà il breve intervento esclusivamente orchestrale “Fata confetto” da Schiaccianoci di Petr Ilic Cajkovskij, prima di giungere a un’affascinante e varia successione di arie:  “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, “La donna è mobile” da Rigoletto di Giuseppe Verdi, “Quando me’n vo” da La Bohème di Giacomo Puccini, la Barcarolle da Les Contes d’Hoffmann, il Brindisi da La traviata di Giuseppe Verdi.

L’ultima parte del programma alternerà l’allegra e spigliata musica di Josef e Johann Strauss (Schatz valzer, Pizzicato polka, Tik tak polka, Radetzki Marsch) – animata dagli incantevoli interventi dei ballerini – a pagine che vedranno protagonisti il Coro della Fondazione assieme alla sua Orchestra: “Nessun dorma” da Turandot di Giacomo Puccini e il valzer “Ainsi que la brise légère” dal Faust di Charles Gounod.

Con questo concerto la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste si congeda dall’anno che sta per concludersi augurando alla città, al pubblico e a tutte le maestranze un 2021 più semplice, sereno e sicuro.

Capodanno alla Fenice

È ormai alle porte il tradizionale appuntamento con il Concerto di Capodanno in Fenice, che anche quest’anno sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai 1.

A dirigere la diciottesima edizione del prestigioso evento ci sarà Daniel Harding, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Claudio Marino Moretti – e due grandi solisti, il soprano Rosa Feola e il tenore Xabier Anduaga. Il programma musicale si comporrà di due parti: una prima esclusivamente sinfonica con l’esecuzione della Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 di Ludwig van Beethoven e una seconda parte dedicata al melodramma, con una carrellata di arie e cori dal repertorio operistico più amato firmati Mozart, Verdi, Gounod, Donizetti, Offenbach, Mascagni.

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In particolare, dopo l’omaggio a Wolfgang Amadeus Mozart nel duecentocinquantesimo anniversario del suo viaggio in Italia con l’ouverture dalle Nozze di Figaro, la scaletta prevede due pagine verdiane amatissime: il celebre coro «Chi del gitano i giorni abbella!» dal Trovatore e l’aria del duca di Mantova «La donna è mobile» dal Rigoletto; seguirà l’arietta di Giulietta «Je veux vivre dans le rêve» dal Romeo et Juliette di Charles Gounod. Dopo la splendida Barcarolle dai Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach, di nuovo una prova di bravura per il tenore, vale a dire l’aria «Ah, mes amis, quel jour de fête!» dalla Fille du régiment di Gaetano Donizetti. Il celeberrimo Intermezzo dalla Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni farà da introduzione alla parte conclusiva del concerto, affidata a tre brani verdiani: l’aria di Violetta «È strano!… è strano!… Sempre libera degg’io» dalla Traviata e, come da tradizione, i due cori «Va pensiero sull’ali dorate» dal Nabucco e l’immancabile brindisi «Libiam ne’ lieti calici» di nuovo dalla Traviata.

Questa seconda parte del programma sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai1 alle ore 12.20 e sarà poi riproposta in differita su Rai5 alle ore 18.15, mentre sarà possibile riascoltare e rivedere l’integrale del Concerto di Capodanno in Fenice venerdì 1 gennaio 2021 alle ore 20.30 su Rai Radio3 e giovedì 11 febbraio 2020 alle ore 20.30 su Rai5. Il concerto è realizzato in coproduzione con Rai Cultura e in collaborazione con Regione del Veneto, Arte e wdr.

«Il tradizionale appuntamento del Concerto di Capodanno in Fenice sarà un evento spettacolare e mai visto dal pubblico televisivo: sarà un’edizione investita di un’emozione del tutto particolare – ha commentato Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Teatro La Fenice –: l’assenza del pubblico in sala ci ha dato l’opportunità di allestire lo spazio in modo del tutto originale, con l’orchestra in platea e il coro in palcoscenico posizionato sull’ormai celebre ‘arca’ che allestimmo anche la scorsa primavera: un set di grande suggestione che ci permetterà di mantenere il distanziamento sociale tra gli artisti del coro durante tutta la performance. Anche il programma è stato pensato sulla base di una scelta di organici orchestrali e corali dettata dal rispetto dei protocolli anti-Covid, per garantire a tutti in ogni momento le massime condizioni di sicurezza e salute. Queste particolari condizioni non ci impediranno insomma di vivere e condividere la gioia della musica e del canto, seppur in una modalità di fruizione per il pubblico diversa da quella che ci appartiene per natura. Voglio inoltre sottolineare come in un anno così difficile, la Fenice non ha mai perso il sostegno del suo main partner Intesa Sanpaolo, e di altri importanti partner come Hausbrandt e McArthurGlen, che hanno voluto riconfermare il loro prezioso sostegno anche per il futuro, trovando le risorse per proseguire nel percorso insieme».

Inoltre siamo particolarmente grati – prosegue Ortombina – “a quelle nuove aziende che hanno deciso di dimostrare concretamente il loro sostegno nei confronti del Teatro, nonostante le incertezze e le criticità del momento: tra queste Bellussi Spumanti, che con un’ottica culturale lungimirante ha il piacere e l’onore di sostenere il Teatro La Fenice in un lungo cammino che vedrà il rifiorire di molte iniziative ed eventi unici musicali e non».

La prima parte del concerto – che non sarà trasmessa in diretta televisiva ma riproposta in differita da Rai5 e Rai Radio3 – prevede l’esecuzione della Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 di Ludwig van Beethoven (1770-1827) e rappresenterà il momento conclusivo delle celebrazioni beethoveniane nell’anno del duecentocinquantesimo anniversario della nascita del compositore tedesco. Molti eventi musicali della Fenice nel 2020 sono stati pensati per rendere omaggio a Beethoven: purtroppo non tutti sono stati resi possibili dalle condizioni imposte dall’emergenza sanitaria; tra questi, il nuovo allestimento di Fidelio, che avrebbe dovuto inaugurare la Stagione Lirica 2020-2021. Saranno dunque la «grazia greca» e l’«alata leggerezza» della Quarta Sinfonia – per usare gli epiteti con i quali il più delle volte è stata descritto il carattere di questa pagina – a traghettarci nel nuovo anno, con l’auspicio che possa essere più felice e fortunato di quello che lasciamo alle spalle.

Mozart e Verona

“In un anno come il 2020 che ci ha messo alla prova tutti, ma che ci ha anche insegnato moltissimo, Fondazione Arena ha dimostrato il proprio impegno nella ricerca di nuovi canali di diffusione della musica, grazie anche alla collaborazione con Anfols Teatri e l’Ansa per l’iniziativa #apertinonostantetutto”.

Il 2020 si conclude quindi con l’immancabile appuntamento del 31 dicembre: l’Orchestra e il Coro preparato da Vito Lombardi, diretti da Steven Mercurio, daranno vita ad un festoso e felice programma sulle più celebri arie d’operetta con protagonisti il soprano Enkeleda Kamani, il tenore Enea Scala e i due baritoni Luca Salsi e Simone Piazzola.

Il concerto di Capodanno, tradizionale appuntamento quanto mai sentito e fortemente atteso dal pubblico, sarà trasmesso il 31 dicembre alle 21.15 su TeleArena, sulla webTV e sul canale YouTube di Fondazione Arena, mentre il 1° gennaio alle 10 verrà replicato su TeleArena e sarà disponibile anche su Facebook.

Un pensiero e un augurio giunge dal Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia: «Anche quest’anno, un anno che è stato, è e sarà fondamentale per il nostro futuro come esseri umani e artisti, siamo con voi per vivere insieme la tradizione di questo Concerto così amato che vuole essere un grande momento di inizio. Vogliamo rivolgere a voi tutti i nostri più affettuosi auguri di ogni bene. La musica ci unisce nell’attesa di poterci nuovamente ritrovare a Teatro. Grazie caro pubblico, grande e vero coprotagonista di ogni spettacolo!».

Il concerto propone brani universalmente noti, pagine apprezzate e tradizionali del repertorio natalizio, con alcune perle di più rara esecuzione. Dopo un’unica presenza al Filarmonico nel 2001 e un gala areniano nel 2005, fa il suo ritorno a Verona il Maestro americano Steven Mercurio, che aveva guidato l’orchestra areniana in trasferta a Monaco nel maggio 2019 nel prestigioso concerto “Amore & Amicizia”. Tornano ad esibirsi al Filarmonico i baritoni Luca Salsi e Simone Piazzola, veri beniamini areniani, a fianco del soprano Enkeleda Kamani e del tenore Enea Scala, protagonisti al Filarmonico per il titolo inaugurale della Stagione Lirica 2020.

La serata si apre con l’aria Nemico della patria dall’Andrea Chénier di Umberto Giordano, cavallo di battaglia di Luca Salsi, cui segue l’intenso Intermezzo della Manon Lescaut pucciniana. Simone Piazzola darà quindi voce a Renato ne Eri tu che macchiavi quell’anima da Un Ballo in maschera di Verdi. Segue Die Fledermaus (Il pipistrello), operetta di Johann Strauss figlio, eseguita per la prima volta a Vienna il 5 aprile 1874, del quale verranno proposte l’ouverture, ricca di verve ritmica – un gioco caleidoscopico condotto attraverso le invenzioni melodice tipiche dell’operetta – insieme all’aria Marchese mio, eseguita da Enkeleda Kamani. Sempre di Johann Strauss è proposto il Valzer dell’Imperatore (Kaiser-Walzer), espressione della maturità artistica del compositore, una sorta di poema sinfonico dedicato all’imperatore Francesco Giuseppe.

Dein ist mein ganzes Herz (conosciuta in italiano con il titolo Tu che m’hai preso il cuor) è una romanza tratta dall’operetta Das Land des Lächelns (Il paese del sorriso) musicata dal compositore austriaco di origine ungherese Franz Lehár su libretto di Ludwig Herzer e Fritz Löhner-Beda, ed eseguita per la prima volta al Metropol-Theater di Berlino il 10 ottobre 1929, qui interpretata dal tenore Enea Scala. Lehár è famoso proprio per la ricca produzione di operette; la più nota, senz’altro, è Die lustige Witwe (La vedova allegra), rappresentata l’ultima volta al Filarmonico tre anni fa proprio in occasione delle festività natalizie. L’operetta, tra sfarzi, can-can, gag divertenti e intrighi amorosi nell’ambientazione scintillante della Belle époque parigina, è certamente un invito alla leggerezza e alla spensieratezza. Il primo brano proposto è l’Aria di Vilja del secondo atto, con la giovane Enkeleda Kamani che darà voce ad Hanna Glawari, impegnata poi insieme al Coro nel Can-can delle grisettes, per concludere con l’appassionato duetto d’amore Tace il labbro tra Hanna (Enkeleda Kamani) e Danilo (Enea Scala).

Del compositore toscano Giuseppe Pietri è proposta la celebre aria Io conosco un giardino, tratta della sua più nota operetta Maristella (1934); Enea Scala darà voce a Giovanni, innamorato di Maristella, che verrà salvato proprio grazie al sacrificio della giovane che per risparmiargli la vita prenderà i voti. Dopo Unter Donner und Blitz, sempre di Johann Strauss figlio, verrà proposta la famosissima romanza di Leandro No puede ser da La tabernera del puerto dello spagnolo Pablo Sorozábal, uno dei più celebri compositori di zarzuela, qui interpretata dal tenore Enea Scala.

In chiusura risuoneranno le note del valzer Sul bel Danubio blu (An der schönen Blauen Donau), forse il più celebre dei valzer di Strauss e uno dei più conosciuti di sempre. Composto per i festeggiamenti del Carnevale del 1867, è un augurio ad accogliere il nuovo anno con gioia anche di fronte alle avversità, messaggio quanto mai attuale in questo delicato momento storico.

Dopo le celebrazioni del 2020 per omaggiare i 250 anni dalla visita di Mozart a Verona, prosegue la collaborazione tra il Comune di Verona, Fondazione Cariverona, l’Accademia Filarmonica di Verona e Fondazione Arena attraverso una serie di eventi trasmessi in streaming che hanno come filo conduttore il rapporto tra il Mozart e la città di Verona.  

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La Fondazione Arena di Verona, già in occasione del Festival d’estate 2020, ha proseguito l’omaggio a Mozart proponendo per la prima volta tra le millenarie pietre areniane l’intimo e grandioso Requiem, dedicandolo alle vittime veronesi della pandemia e ai loro familiari.

Per mantenere vivo il legame con il pubblico, tutti gli eventi saranno disponibili in streaming sui canali digitali di Fondazione Cariverona (Facebook, YouTube e www.fondazionecariverona.org/mozart) e di Fondazione Arena (Facebook, YouTube e sulla nuova webTV arena.it/tv).

È noto che per gli Artisti e i letterati del Settecento il viaggio in Italia fosse di primaria importanza poiché il nostro Paese era una fucina culturale di inestimabile valore e Verona costituiva, all’interno delle rotte dei viaggiatori, una delle tappe fondamentali. Ed è proprio a Verona che il giovane Mozart approda con il padre il 27 dicembre 1769 nel primo dei tre viaggi in Italia; i due entreranno in contatto con l’élite culturale della città e la visita culminerà il 5 gennaio 1770 con l’esibizione del giovane Mozart, non ancora quattordicenne, nella prestigiosa Sala Maffeiana ospite dell’Accademia Filarmonica.

Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Accademia Filarmonica di Verona e Fondazione Arena anche  per l’anniversario dei 251 anni da quest’importante visita rendono omaggio al genio di Mozart attraverso alcuni concerti che verranno condivisi sui canali streaming di Fondazione Cariverona e Fondazione Arena, nell’ottica della collaborazione già avviata nella scorsa edizione con l’obiettivo di mettere in rete risorse e competenze delle diverse Istituzioni a servizio dello sviluppo culturale ed economico della città.

Il 7 gennaio alle 20.30 presso la Chiesa di S. Tomaso Cantauriense, seguirà poi il tradizionale appuntamento musicale organizzato con il progetto Fondazione Cariverona Cultura per celebrare la storica esecuzione mozartiana del 7 gennaio 1770, con la voce solista di Miriam Feuersinger (soprano) e Tobias Lindner (organo) in un raffinato programma su musiche di Eberlin, Adlgasser, Neukomm, Leopold e Wolfgang Amadeus Mozart.

Il concerto inaugurale della Stagione Artistica 2021, in programma l’8 gennaio alle 20.30, ha per filo conduttore Mozart e la sua influenza fino alla Russia, con l’omaggio di Čajkovskij per il centenario della stesura del Don Giovanni. La prima parte del programma propone alcune delle più belle pagine mozartiane: la solenne Messa in do maggiore per soli coro e orchestra K 257, inserita tra le due celebri Ouverture da La clemenza di Tito e da Il flauto magico. L’ultima parte del concerto è dedicata alla Suite n. 4 op. 61 di Čajkovskij detta “Mozartiana”, composta nel 1887 proprio sull’elaborazione di motivi mozartiani, a conferma della continua ascendenza del compositore austriaco anche a distanza di un secolo dalla sua morte. L’Orchestra e il Coro areniani saranno diretti dall’esperta bacchetta di Francesco Ivan Ciampa; nelle parti soliste saranno impegnati gli artisti del Coro Manuela Schenale (soprano), Tamara Zandonà (contralto), Antonino Scarbaci (tenore) e Valentino Perera (basso). Il concerto, oltre che sui canali social di Fondazione Cariverona e Fondazione Arena, sarà trasmesso in chiaro anche su Telenuovo.

Capodanno a Vicenza

Al termine di un anno drammaticamente inedito che ha cambiato la vita e le abitudini di tutti, l’Orchestra del Teatro Olimpico non ha comunque voluto mancare all’appuntamento con il Gran Concerto di San Silvestro, il tradizionale evento musicale che da molti anni la vede protagonista al Teatro Comunale di Vicenza la sera del 31 dicembre.

Naturalmente sarà un’edizione speciale, senza pubblico in sala, e tuttavia i vicentini avranno l’opportunità di seguire il concerto a partire dalle 22 sulle frequenze di Tva Vicenza, storico partner dell’iniziativa insieme all’assessorato alla cultura del Comune e alla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza.

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“Il Concerto della Oto Orchestra del Teatro Olimpico arriva, come da tradizione, a chiudere l’anno, un 2020 che si è rivelato particolarmente difficile per tutti noi – dichiara il sindaco Francesco Rucco -. Sono certo che i musicisti e tutti coloro che lavoreranno per la buona riuscita della serata, regaleranno al pubblico un concerto di buon auspicio per l’anno che verrà. Un concerto che per la prima volta si svolgerà a porte chiuse e che potrà essere seguito solo da casa, in televisione, facendo assaporare di nuovo l’atmosfera che si vive al Teatro Comunale durante gli eventi a cui eravamo abituati. Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa perché crediamo che tutti noi, oggi più che mai, abbiamo bisogno di musica, di cultura, di bellezza nelle nostre vite”.

“Nonostante la difficile situazione che stiamo vivendo, la OTO non ha voluto interrompere la tradizione del Gran Concerto di San Silvestro, anche per trasmettere un forte segnale di ottimismo e di speranza a tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo – dichiara il presidente dell’Orchestra del Teatro Olimpico Franco Scanagatta. Se i musicisti coinvolti nel concerto del 31 dicembre sono una quarantina, è il caso di ricordare che almeno altrettante figure professionali contribuiscono, dietro le quinte, all’allestimento di uno spettacolo del genere: tecnici e operatori televisivi, fonici, elettricisti, personale del teatro, fioristi, imprese di trasporto, albergatori e ristoratori, personale amministrativo. Spesso ci si dimentica di loro, ma è importante ribadire, proprio in questo frangente, il concetto che l’arte e la cultura in Italia danno lavoro – direttamente, ma soprattutto indirettamente – a milioni di persone”.

Il Gran Concerto di San Silvestro trasmesso da TVA si propone di portare una ventata di serenità in una serata del 31 dicembre che trascorreremo in famiglia, ma anche di tener compagnia a chi, per vari motivi, sarà solo in casa.

“In fondo la Musica – come ha ricordato il maestro Iván Fischer, lo scorso autunno dal Teatro Olimpico – è importante per la vita e aiuta le persone nel momento del bisogno“.

La conduzione dello spettacolo è affidata a una “strana coppia” formata dalla giornalista Elisa Santucci e da Bepi De Marzi, noto musicista vicentino. Bepi, che si paleserà da vari punti del Teatro Comunale, dispenserà qua e là qualche frammento della sua saggezza non solo musicale.

A fare da contraltare al decano dei musicisti vicentini ci sono i giovani maestri d’orchestra della OTO, tutti “under 30”, che provengono da varie regioni italiane.

Il Gran Concerto di San Silvestro edizione 2020 sarà un susseguirsi di melodie conosciutissime e di ritmi danzanti. A farla da padrone è Strauss figlio, del quale saranno proposte una serie di Polke e due famosissimi walzer – il Kaiser-walzer e il Wiener Blut – che dal foyer del Comunale saranno impreziositi dalle coreografie curate da Domus Danza con la partecipazione di alcune ballerine vicentine che oggi si stanno perfezionando all’Opera di Roma.

In programma ci sono anche due grandi autori italiani – Giuseppe Verdi e Gioachino Rossini – dei quali ascolteremo ouverture tratte da capolavori operistici come “La traviata” e “Un ballo in maschera” di Verdi, “La cambiale di matrimonio” e “L’italiana in Algeri” del pesarese.

Manera e Brunello

Negli ultimi giorni del 2020 il Settore Cultura del Comune di Venezia con il Teatro Toniolo entra nelle case di tutti con due appuntamenti imperdibili. Il concerto di Mario Brunello va in onda il 30 e 31 dicembre alle 20.30 mentre la comicità di Leonardo Manera ritorna il 31 dicembre alle 22.30 o il 6 gennaio 2021 alle 21. Per guardare lo spettacolo direttamente dalle poltrone di casa basta collegarsi in streaming sui canali YouTube di Cultura Venezia (https://www.youtube.com/user/CulturaVenezia/videos) e Facebook di Cultura Venezia (https://www.facebook.com/Cult.Venezia/).

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Ma le novità non finiscono con il 2020: per il nuovo anno sono attesi grandi protagonisti del teatro italiano, uno tra i primi a scegliere il video per arrivare nei salotti dei cittadini è Alessandro Haber con il suo spettacolo Schiusi. I teatri sono vivi, sempre in collaborazione con Arteven. In arrivo anche spettacoli di danza contemporanea con ballerini internazionali che hanno calcato il palco del Toniolo. 

Il concerto del maestro Mario Brunello, in collaborazione gli Amici della Musica di Mestre, dedicato a Ludwig il 30 e il 31 dicembre alle 20.30 vede sul palco il maestro Brunello che duetta con tre giovani e talentuosi musicisti da lui selezionati appositamente per questo progetto e che per la prima volta suonano insieme. Giulia Rimonda al violino, attualmente “artista residente” della Fondazione La Società dei Concerti di Milano; Luca Giovannini al violoncello, vincitore del 25° International Brahms Competition Pörtschach nel 2018; Elia Cecino al pianoforte, vincitore del Concorso Pianistico Nazionale Premio Venezia nel 2019.

L’ironia di Leonardo Manera con lo spettacolo Homus Modernus sbarca nei nostri salotti il 31 dicembre alle 22.30 mentre il 6 gennaio 2021 chiude le feste con un collegamento previsto per le 21. In questo spettacolo il comico prova a vivere una giornata qualunque di uno di noi, dalla colazione del mattino alla cena della sera, dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’inevitabile pausa sui social, dall’accompagnare a scuola i figli fino all’arrivo al lavoro, più o meno gratificante.

Momenti pieni di ansia ma nei quali è anche possibile cogliere spunti di divertimento e comicità. Finché, giunta la sera, è inevitabile chiedersi: c’è ancora, per noi insoddisfatti uomini d’oggi, un motivo per sorridere alla vita? Leonardo Manera attraversa allora la città, ma è una città con nomi simbolici: “Corso Tatuaggi”, “Via Tronisti”, “Via della Scuola Vuota”, “Largo Bullismo” e tanti altri, per arrivare, infine, in “Piazza della Paura”, a interrogarsi sugli elementi che danno ancora un senso alla vita, concludendo con un messaggio di speranza.

Info, www.culturavenezia.it