Covid, la fatica di resistere: da Padova in rete l’aiuto degli psicologi

Il tempo, forse inaspettatamente lungo, della pandemia Covid-19 sta mutando gli iniziali sentimenti di pericolo, paura, allerta e preoccupazione in forme sempre maggiori di stanchezza e stress prolungato. Momenti di ansia, solitudine, perdita di fiducia e ottimismo, sensazioni di smarrimento e sopraffazione, sono esperienze che caratterizzano lo stato emotivo di molte persone in questo momento e possono riversarsi, in diversa modalità e misura, in forme di affaticamento e demotivazione ad adempiere ai comportamenti di protezione richiesti dall’emergenza sanitaria.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS; World Health Organization, WHO, 2020) la chiama Pandemic fatigue, ovvero una sorta di demotivazione, di stanchezza nel seguire i comportamenti protettivi necessari, che sembra emergere gradualmente nel corso della durata del processo pandemico, coinvolgendo emozioni, esperienze e percezioni delle persone e dei sistemi relazionali e sociali entro cui sono inserite. Si tratta di una reazione attesa e tipica che gli individui tendono a mettere in atto a fronte di eventi avversi e prolungati che colpiscono le loro vite e che hanno caratteristiche di lunga durata, di imprevedibilità, di scarso controllo e impossibilità individuale di risoluzione.

 

Il senso della fatica identifica proprio una stanchezza emergente, data dal perdurare di condizioni di vita non tipiche, come quelle della pandemia, che hanno richiesto e richiedono importanti sforzi per il controllo del comportamento in senso protettivo, quali la sanificazione delle mani e degli ambienti, l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale. Tale condizione di fatigue è quindi il risultato di un complesso gioco di fattori che colpiscono il benessere psicologico e la capacità delle persone di mettere in atto i comportamenti protettivi richiesti dalla situazione. In questo senso, la pericolosità di questo stato psicofisiologico è duplice: da un lato espone l’individuo a forme di malessere individuale, dall’altro lo rende più vulnerabile rispetto alla protezione dal virus stesso.

coronavirus

Occorre riconoscere la fatigue come una naturale espressione dell’esperienza umana attraverso la pandemia. Questo atteggiamento può aiutare ad abbracciare sentimenti di rabbia, irrequietezza e ansia che possono insorgere, valorizzando l’importanza di prendersi cura della salute mentale in un difficile percorso come quello che stiamo attraversando.

Per fare questo, è indispensabile che alle persone possano essere forniti spazi di ascolto e sostegno professionali, che favoriscano l’accoglienza verso sentimenti di stanchezza ed il malessere emotivo, aiutino a comprendere quali fattori ostacolano la motivazione alla protezione che contribuiscono all’affaticamento e stimolino un senso di autoefficacia. Creare realtà di ascolto e sostegno psicologico è fondamentale in questo momento come nelle prime fasi di gestione della pandemia. Infatti, adesso gli stati d’animo possono essere molto diversi, meno rumorosi e meno collettivi, ma proprio per questo bisogna essere presenti e fornire spazi di ascolto anche individuali.

A concretizzare questi pensieri, in tutti questi mesi è rimasto attivo il servizio Emergenza – Psicologi online Unipd, un punto di ascolto psicologico gratuito, attivo a partire dalla fase acuta della pandemia (marzo – maggio 2020), che nel tempo ha “incontrato” online i bisogni e le richieste di molteplici persone, realizzando oltre 300 colloqui con contatti provenienti da diverse parti di Italia, appartenenti a diverse fasce d’età e a differenti condizioni. L’esperienza è interessante e utile, tanto che molti Comuni (tra cui il Comune di Padova) l’hanno pubblicizzata e divulgata tra i cittadini come riferimento per le difficoltà legate alla chiusura e all’isolamento, come per quelle attuali connesse con l’imprevedibilità del momento.

Emergenza – Psicologi online Unipd rappresenta un servizio online aperto alla popolazione italiana in cui è possibile trovare un professionista con cui condividere, attraverso alcuni incontri gratuiti di consultazione e sostegno, aspetti emotivi, pratici, relazionale che derivano dal momento di attuale e dai vissuti che tale condizione può scatenare nelle persone. Il punto di ascolto viene realizzato tramite una linea telefonica ed un indirizzo email per la gestione delle richieste individuali, familiari e provenienti dalle scuole, legate ai temi personali, relazionali, educativi, lavorativi, legati alla contingenza e alle conseguenze dell’emergenza sanitaria.

Il punto di ascolto offre tre livelli di servizi alla popolazione:

  • Uno sportello ONLINE aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. E’ possibile inviare una email a emergenza.psicologionline.dpss@unipd.it, su cui convergeranno tutte le richieste da smistare tra le tre Scuole, descrivendo in poche parole la propria richiesta e i propri bisogni lasciando il proprio numero di telefono e contatto Skype. Verrà inviata una risposta entro un giorno feriale, con la proposta di un appuntamento via Skype.
  • Una pagina FACEBOOK, in costruzione, attivata presso i siti dipartimentali delle Scuole di Specializzazione in cui saranno caricati materiali, informazioni relativi alla situazione attuale ma anche ad altri temi, con l’idea di portare la mente un po’ fuori dagli argomenti pressanti di queste settimane e di farla spaziare in luoghi più leggeri, di svago, di leggerezza.
  • Una LINEA TELEFONICA aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18 per coloro che non amino troppo la tecnologia, che non abbiano disponibilità di strumenti quali pc, tablet, connessione internet ecc. Telefonicamente, si potranno sostenere consulenze con le modalità descritte per la forma via skype. L’attivazione della linea sarà comunicata appena possibile.

Per entrare in contatto con i professionisti del punto di ascolto è sufficiente inviare una mail al seguente indirizzo: emergenza.psicologionline.dpss@unipd.it, oppure telefonare al: 049 8276496.

Per informazioni complete: https://www.psicologia.unipd.it/emergenza-psicologi-online

NON si tratta di un Servizio psicoterapeutico e/o diagnostico, ma di un servizio pilota di consultazione psicologica, che nasce come progetto specifico delle Scuole di Specializzazione di Area Psicologica orientato alle tematiche connesse all’emergenza Covid-19.

Il progetto pilota è delle Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Psicologica (SUAP) del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) e del Dipartimento di Psicologia Generale (DPG), in raccordo con la Scuola di Psicologia dell’Università di Padova.