Il Duomo gremito; il labaro (vessillo) dei Lagunari, in cui aveva prestato servizio; tanta gente a salutarlo anche fuori: chissà se Giorgio Mandich, il clochard mestrino morto nei giorni scorsi, in ospedale, a sessant’anni di età, avrebbe mai potuto immaginare che il suo funerale sarebbe stato così.
Volto familiare a chiunque passasse per la piazza, la città gli si è stretta intorno. Presente, per dargli ufficialmente l’ultimo saluto a nome della città, anche l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini.
“Essere qui questa mattina in tanti – ha sottolineato Venturini – è la dimostrazione di come la città abbia saputo apprezzare la presenza, sempre discreta, di Giorgio, di come tutte le vite siano importanti e possano lasciare un segno negli altri. Spesso chi sceglie di vivere in strada, non ha amici, diventa quasi ‘invisibile’: per lui non è stato così”.
Mandich era in effetti una figura molto nota ai mestrini. Aveva eletto come sua sede, piazza Ferretto: ai passanti regalava brevi poesie o pensieri, scritti su un foglietto di carta, ricevendo in cambio qualche piccolo dono in denaro o in generi alimentari. Pur seguito dal Comune e dalla Casa dell’Ospitalità il clochard aveva sempre preferito continuare a vivere all’aria aperta e a dormire, di notte, all’addiaccio.
A Bolzano il market diventa rifugio
Sempre più città si muovono per dare tutela e riparo alle persone fragili.
Per garantire un riparo al caldo anche nelle ore diurne alle persone senza fissa dimora, su proposta dell’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg, la Giunta provinciale ha deciso di accogliere la richiesta del Comune di Bolzano di dar vita temporaneamente a un centro diurno presso la struttura dell’ex Alimarket a Bolzano sud.
Il centro diurno resterà in funzione fino al 31 marzo 2021. “La cura delle persone senza fissa dimora costituisce un tema centrale, soprattutto in periodo di pandemia. Per tale ragione intendiamo dare il nostro contributo e potenziare la rete sociale per queste persone, che nella situazione critica attuale necessitano di un ulteriore sostegno”, afferma l’assessora.
Il centro diurno presso l’ex Alimarket è il quinto di questo genere sul territorio comunale di Bolzano. Oltre a molteplici posti letto per la notte Bolzano dispone così di vari spazi per le persone senza fissa dimora. Probabilmente fra tre settimane la Casa Migrantes della Caritas in via Roma offrirà un servizio sull’intero arco della giornata; lo stesso vale per il centro presso la Fiera di Bolzano, dove attualmente sono allestiti posti letto per circa 90 persone.
Della conduzione del centro diurno, che occuperà la cosiddetta “zona B” dell’ex Alimarket, si fa carico il Comitato della Croce Rossa che assieme ad altre organizzazioni non profit ha già in concessione l’immobile. Il nuovo servizio diurno avviene in via sperimentale per rispondere temporaneamente a una situazione umanitaria, anche legata alla pandemia. Gli ospiti diurni potranno usufruire delle docce oltre che dei servizi igienici e consumare un pasto caldo. Inoltre, agli ospiti del centro diurno potrà essere garantito un servizio di orientamento verso i servizi sociali del territorio.
Spazi concessi a titolo gratuito
Lo spazio per il centro diurno nella struttura dell’ex Alimarket viene concesso in uso a titolo gratuito al Comune di Bolzano. La Provincia, tramite la Ripartizione patrimonio, paga complessivamente circa 35.000 euro al mese per l’affitto della struttura dell’ex Alimarket. Il contratto è in scadenza a fine luglio 2022. “Come assessore al patrimonio della Provincia ho dato il mio benestare alla messa a disposizione della struttura dell’ex Alimarket, perchè ritengo che umanamente sia giusto cercare di aiutare i senzatetto, soprattutto in un periodo freddo come questo ed in momento reso drammatico dalla pandemia”, afferma Massimo Bessone. “Mi auguro che la questione dei senzatetto non venga più definita un’emergenza, ma venga programmata per tempo dal Comune di Bolzano, che ne ha il compito, in modo che queste persone bisognose non debbano soffrire più”, conclude l’assessore. La Provincia da parte sua sta lavorando ad una strategia sul lungo periodo, invece di ricorrere a soluzioni a breve termine.
Vicenza potenzia i servizi
Vicenza città tradizionalmente solidale che negli ultimi anni ha potenziato il servizio verso l’area della marginalità più estrema, con interventi su più fronti. Lo ribadiscono il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto, che nelle scorse settimane hanno respinto con forza le accuse rivolte da due volontarie di un’associazione della città su un presunto accanimento da parte dell’amministrazione nei confronti dei senzatetto.
“A dispetto di quanto vorrebbe far credere qualcuno, mai come negli ultimi anni – dichiarano – l’amministrazione comunale ha potenziato i servizi e gli interventi per cercare di aiutare i senzatetto anche in riferimento alle conseguenze della pandemia. Il rispetto delle persone più deboli ed in difficoltà non è mai venuto meno e, anzi, gli sforzi sono stati moltiplicati”.
“Nel giro di alcuni mesi – precisa l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – ovvero da novembre 2020 ad oggi, dalle 80 persone che vivevano per strada si è passati a meno di una ventina. Tutte le persone che hanno accettato un nostro intervento sono state inserite nelle strutture gestite da noi, Caritas e Papa Giovanni XXIII, mentre purtroppo sono rimaste in strada quelle che non riescono ad accettare le regole di ingresso alle strutture o che hanno scelto la strada come loro stile di vita”. Alla data del 9 febbraio scorso risultavano 50 persone senza casa (ovvero che hanno solo perso l’abitazione, ma che sono residenti a Vicenza) risultavano ospitate nell’albergo cittadino temporaneamente ubicato nella struttura di Ponte Pusterla, messa a disposizione dalla Diocesi di Vicenza; inoltre, 40 si trovano nella struttura comunale di via Giordano e 45 nelle strutture Caritas e Papa Giovanni XXIII, senza contare che, a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo ricavato in via Giordano altri 8 posti riservati ad eventuali persone positive al Covid.
“Da un anno è attivo il Tavolo delle marginalità per coordinare gli interventi a favore delle persone senza dimora e in grave marginalità – aggiunge Tosetto – istituito dall’amministrazione comunale e al quale partecipano i servizi sociali del Comune e numerose realtà di volontariato. Tra le attività di maggior rilievo che rispondono in maniera concreta alle varie criticità vi sono le unità di strada che rappresentano il primo livello di contatto, insieme ai servizi mensa, lavanderia e doccia. Il lavoro di rete tra il Comune e le altre realtà caritatevoli ed assistenziali della città, in primis Caritas, ha fatto nascere importanti progetti di accoglienza non solo per l’emergenza freddo, ma da quasi un anno anche per l’emergenza sanitaria. Non possiamo dimenticarci che dall’inizio della pandemia stiamo tutti lavorando anche per diminuire la diffusione del virus per la sicurezza di tutta la nostra comunità”.