I primi vaccini per le fabbriche (e per le zone industriali di montagna)

Si chiama Sara Borin, ha 52 anni, risiede a Sacile e lavora in Electrolux Professional a Pordenone la prima vaccinata della campagna «Ancora più sicuri in fabbrica, vaccinati al lavoro», iniziativa di Confindustria Alto Adriatico in stretta collaborazione con Cgil, Cisl, Uil, Croce Rossa regionale e la Cooperativa Medici Cure Primarie Friuli Occidentale che, progressivamente, consentirà di vaccinare, negli hub predisposti nel Pordenonese e nella Venezia Giulia, i dipendenti delle aziende (associate e non) dove non hanno potuto trovare sistemazione, per ragioni logistiche, i moduli conformi alle direttive della Regione.

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«Un primo test, estremamente positivo – ha commentato il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti – per verificare la nostra capacità operativa a valle di un processo di ingegnerizzazione durato tre mesi e regolato dal primo protocollo di intesa delle vaccinazioni in fabbrica che il ministro Gelmini, presente alla sottoscrizione, aveva definito come un esempio per tutto il sistema confindustriale del Paese». Agrusti, dopo aver ringraziato quanti si sono spesi e si spenderanno per il buon esito della campagna, ha aggiunto che il processo è stato messo in linea secondo le regole imposte dalle autorità regionali.

A Borin, questa mattina – nell’hub predisposto in Real Asco Park, in città – è stata somministrata la prima dose del lotto di cento del vaccino Moderna fornito dalla Regione. Il criterio, ha detto sempre Agrusti, non è per fasce d’età ma per blocchi, una sorta di open-day a beneficio delle aziende. «Ho colto al volo questa opportunità – ha detto Sara ai cronisti – nonostante mi fossi già prenotata, c’era da aspettare qualche giorno e non ci ho pensato due volte». I numeri dell’offensiva alla pandemia, che si affianca a quella della Regione, sono significativi: sette hub vaccinali (4 nel Pordenonese e 3 nella Venezia Giulia, identici nel layout che è quello scaturito dall’esperienza in Pordenone Fiere, più due unità mobili messe a disposizione dalla CRI) per complessive 29 linee con una capacità singola giornaliera di circa 100 iniezioni e un totale che sfiorerà pertanto, a regime, le 3mila inoculazioni/giorno.   

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«La campagna iniziata oggi si affianca a quella dei tamponi rapidi – ha detto ancora Agrusti – che ci ha consentito di mettere in sicurezza il nostro tessuto industriale; abbiamo traguardato i 100mila e continuiamo a ripeterli consapevoli del fatto che siamo in una fase in cui questo è ancora indispensabile. Vaccineremo a blocchi tutti i dipendenti di ogni singola fabbrica, abbiamo realizzato hub nelle principali zone industriali cui si affiancano quelli mobili che raggiungeranno le zone più disagiate, la montagna, comunque dove ci siano insediamenti industriali / imprenditoriali».

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Il presidente ha tenuto a sottolineare che «questa iniziativa non pesa minimamente sul Sistema Sanitario Regionale, è un’operazione interamente realizzata da Confindustria Alto Adriatico col supporto fondamentale dei partner Croce Rossa regionale e Cooperativa Medici Cure Primarie del Friuli Occidentale, quest’ultima associata alla nostra Territoriale a riprova del fatto che il binomio salute-lavoro è inscindibile». Le adesioni – tutt’ora aperte – sono a quota 40mila, 25mila delle quali nella Destra Tagliamento e le altre distribuite tra Trieste, Monfalcone e Gorizia. «Numeri che – ha aggiunto – riteniamo destinati ad aumentare nelle prossime settimane».

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Riccardo Riccardi, Vicepresidente della Regione, questa mattina all’hub vaccinale, ha parlato di «lotta contro il tempo, ci sono vaccini disponibili, il problema ora è fare i conti con le adesioni avendo messo a fuoco una macchina organizzativa importante. Questa delle attività produttive – ha commentato nello specifico – è la prima iniziativa al di fuori del sistema messo in campo dalla Regione; personalmente constatare che le organizzazioni degli imprenditori siano riuscite in questo sforzo fa estremo piacere. È importante – ha concluso – che il sistema si sia dato da fare a fronte di un’idea condivisa».

Il sistema predisposto è costituito da diversi punti vaccinali distribuiti sul territorio, «di prossimità». A Pordenone gli hub allestiti sono due e si trovano in Real Asco Park in viale Zanussi (4 linee vaccinali) e in Interporto Centro Ingrosso – all’interno del perimetro di pertinenza della Dogana (3 linee vaccinali). Gli altri sono insediati nelle zone industriali del Consorzio Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento (4 linee) e al Consorzio Nip Maniago (2 linee) cui vanno sommate le 2 linee/unità mobili predisposte dalla CRI che raggiungeranno – con tutta la logistica del freddo necessaria al trasporto delle fiale – realtà produttive minori dislocate in aree meno centrali. Per la Venezia Giulia i tre punti individuati, per complessive 12 linee vaccinali, sono i seguenti: Trieste, in Porto Vecchio (Salus); Monfalcone, Consorzio Industriale e Gorizia, all’interno di spazi messi a disposizione dal concessionario De Bona. Gli allestimenti sono stati realizzati con la collaborazione di Pordenone Fiere e Friul Intagli.

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