Le aziende che progettano e sostengono nuovi boschi per il Veneto, dopo Vaia

Le aziende progettano e sostengono finanziariamente i nuovi boschi che nasceranno dopo la devastazione della tempesta Vaia. Dopo il bosco firmato Luxottica, oggi (7 giugno) è stato presentato il progetto di imboschimento di un’ampia area della Val Visdende dopo Vaia, due anni fa. Il progetto, con un finanziamento di 100.000 euro, è sostenuto dal Gruppo EPTA Costan, riferimento internazionale per la refrigerazione commerciale con radici nel territorio interessato.

“Il valore di una comunità si misura anche nella capacità di coinvolgere le sue forze produttive: se i territori fanno crescere le aziende, le aziende fanno crescere il territorio. Il progetto di riforestazione che presentiamo oggi è un ulteriore ed eccezionale modello di sinergia tra pubblico e privato. Dopo Vaia, la Regione è intervenuta da subito per garantire la difesa del suolo e la sicurezza delle persone.  Oggi, il Gruppo Epta Costan non solo si fa carico dei lavori di rimboschimento in un ambiente rinomato paesaggisticamente a livello mondiale con un impegno finanziario notevole, ma interviene in Comelico per sottolineare il legame con questa terra che è quella di origine dei suoi fondatori. Un sostegno tangibile che unisce la solidarietà alla green economy”.

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Sono parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, alla presentazione con Gianmaria Somavilla, direttore dell’Unità Operativa Servizio Forestale Regionale di Belluno, Alberto Grandini e Mariaserena Nocivelli del Gruppo EPTA Costan e Orazio Cesco Cimavilla, presidente del Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro.

L’area della Val Visdende interessata dal progetto di riforestazione – i cui lavori inizieranno questa estate – è a Costa d’Antola (Pian del Polo e Costa Sambughi Fasole), estesa per 7 ettari. Area di proprietà del Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro. I lavori provvederanno alla messa a dimora di circa 18mila nuove piante, messe a disposizione dalla Regione. Si tratterà per il 40% di piante di abete rosso, un altro 40% di larice, il 10% di faggio e le rimanenti di pino silvestre e latifoglia. Obiettivo dell’intervento è il recupero funzionale delle superfici forestali distrutte dalla tempesta Vaia a fine ottobre 2018, con lo scopo di ripristinare le funzioni più importanti svolte dal bosco in ambiente alpino. Tra queste: la protezione del suolo dall’erosione, la tutela dei versanti dalla caduta di massi, valanghe oltre alla cattura e immagazzinamento del carbonio presente in atmosfera sotto forma di anidride carbonica.

Il progetto prevede una durata di tre anni: 2021-2022-2023. Grazie all’impiego di personale assunto in amministrazione diretta da parte della proprietà. Il rimboschimento, infatti, sarà effettuato da operatori assunti direttamente dal Consorzio delle Quattro Regole di San Pietro e seguito dai Servizi Forestali regionali. Così l’iniziativa di EPTA ha una duplice valenza: il rimboschimento di superfici schiantate da Vaia e il sostegno diretto dell’occupazione delle maestranze locali. La tempesta Vaia in tutta la Val Visdende ha distrutto circa 650 ettari di bosco, corrispondenti ad una massa di circa 300.000 metri cubi. Di questi, oltre l’80% è stato venduto, allestito ed esboscato.

Il primo albero Luxottica

E solo pochi giorni fa, nella Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebra il 5 giugno, è stato piantato il primo albero del nuovo bosco realizzato grazie all’impegno di Luxottica.

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Erano presenti il presidente Onorario di Luxottica, Cavaliere Luigi Francavilla, il Chief Operating Officer Giorgio Striano e il sindaco di Agordo Roberto Chissalè,  Si tratta del primo impianto degli oltre 2mila nuovi alberi di specie locale che saranno messi a dimora e che, insieme ai 15.000 presenti nella zona e già curati dall’azienda, favoriranno la rigenerazione naturale di un’area di oltre 30 ettari profondamente segnata dalla tempesta Vaia del 2018.

Il progetto, avviato alla fine del 2020 con i lavori preparatori di esbosco, permetterà di restituire valore ambientale, economico e sociale al territorio ai piedi delle Dolomiti (tra i beni Patrimonio Naturale dell’Umanità) dove si trova anche il principale stabilimento dell’azienda. Tra i principali obiettivi che si propone l’intervento ci sono l’aumento della biodiversità e della resilienza della foresta, la stabilizzazione del suolo, la riduzione del rischio di propagazione di incendi e malattie e la cattura e conservazione della CO2.

Grazie al re-impiego del legname e degli scarti forestali recuperati per diverse attività a livello locale, il progetto prevede infine l’avvio di un percorso di economia circolare che porti anche alla produzione di energia rinnovabile e pulita da biomassa. L’iniziativa si colloca nel solco delle attività di sostenibilità di Luxottica, da sempre attenta alla gestione responsabile delle tematiche ambientali, ed è realizzata in collaborazione con Etifor, spinoff dell’Università degli Studi di Padova specializzato in consulenza, progettazione, ricerca e formazione in ambito ambientale.

Maggiori informazioni sul progetto di riforestazione di Luxottica sono disponibili sul sito.

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