Una storica malga distrutta dal maltempo (e un’idea per farla ripartire)

Una storica malga dell’Altopiano di Asiago, la Malga Pian di Granezza, gestita da Mario Basso e dalla sua famiglia, produttrice di Asiago DOP Prodotto della Montagna in località Lusiana–Conco, è stata colpita nella notte dell’8 luglio da una violenta tromba d’aria che ha distrutto quasi completamente la struttura e ucciso parte del bestiame. La famiglia ha raccontato la notte di paura vissuta, le fatiche andate in fumo in pochi attimi. E la solidarietà ora diventa aiuto concreto.

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Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, verificata direttamente in loco la grave situazione che ha messo in pericolo la vita di persone e animali, si è subito attivato per stanziare un contributo straordinario per la ricostruzione della malga, offrire un sostegno alla famiglia e, contestualmente, ha aperto una raccolta fondi a questo indirizzo.

Nota agli escursionisti ed appassionati di formaggio, Malga Pian di Granezza si trova a circa 1200 metri sul livello del mare, immersa tra pascoli e boschi incontaminati, punto di partenza ideale per gite nelle zone più belle dell’Altopiano di Asiago. A quasi tre anni dalla tempesta Vaia che, ancora oggi, mostra le sue ferite nel territorio, il maltempo ha dato un nuovo duro colpo alla sopravvivenza della tradizione dell’alpeggio che ha preservato fino a noi gesti antichi e produzioni uniche.

“Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, da sempre attento alla difesa del patrimonio storico e culturale che le malghe tramandano, nell’esprimere il proprio profondo rammarico per l’accaduto – si legge in una nota -, conferma e rafforza il suo impegno per continuare a mantenere e valorizzare questa grande ricchezza con un primo contributo alla ricostruzione e invita tutti gli appassionati dell’Altopiano e del formaggio Asiago DOP a sostenere la rinascita della malga e della famiglia Basso che con passione la conduce con una donazione sulla piattaforma di crowdfunding.

In poche ore (aggiornato alle 18.18 del 9 luglio) sono stati superati i 5.700 euro.

Asiago più sostenibile

Nei primi giorni di luglio il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha chiuso il bilancio 2020 con un andamento positivo per la specialità veneto-trentina: “In un anno di profondi mutamenti, i soci hanno testimoniato la loro capacità di realizzare scelte sostenibili e di proseguire nel percorso di qualità promosso nel nuovo disciplinare garantendo, nel contempo, un aumento della produzione dell’11% rispetto al 2019”.

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Nel 2020, sono state 1.733.824 le forme di Asiago DOP prodotte, di cui 1.427.456 (+6,2%) di Asiago Fresco e 306.368 (+42,1%) di Asiago Stagionato. L’aumento produttivo ha risposto alle mutate esigenze di consumo e proposto un prodotto di altissima qualità che, con la sua origine certa e presenza costante su tutti i canali di vendita, dalla GDO ai negozi specializzati, all’e-commerce, è stato premiato da un aumento dei consumi del +2,2% a volume e +3,4% a valore (dati GFK).

Il nuovo disciplinare di produzione, entrato in vigore nell’ottobre del 2020, ha dato slancio e sostegno al percorso di decisa innovazione e rafforzamento del legame col territorio già intrapreso dal Consorzio di Tutela. Nonostante il periodo – è stato ricordato nel corso dell’assemblea di chiusura del bilancio svoltasi il 2 luglio in videoconferenza – i soci hanno proseguito nelle scelte orientate ad un equilibrio ambientale con percorsi produttivi sostenibili, fondati sul rispetto della biodiversità e l’utilizzo di pratiche tradizionali di produzione. A premiare l’attività svolta sono state le famiglie acquirenti del formaggio Asiago DOP, aumentate del 2,2%; oltre 200.000 famiglie in più rispetto al 2019, arrivando al massimo storico di quasi dieci milioni.

Nell’anno della pandemia, il 6% delle forme di Asiago DOP hanno superato la frontiera italiana dopo che, da un lato le restrizioni e chiusure sanitarie, dall’altro le scelte protezionistiche USA, con l’aumento dei dazi del 25%, aggravate dalle disposizioni cinesi sul divieto delle attività di promozione per le indicazioni geografiche, hanno reso difficili ed incerti gli scambi commerciali con i mercati esteri tradizionalmente più interessati alla specialità veneto-trentina: USA e Australia. Nel continente europeo, la Svizzera è diventato il primo Paese per esportazione nel 2020.

“Il risultato positivo del 2020 – ha affermato il presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Fiorenzo Rigoni – rafforza e fortifica il nostro impegno di crescita che punta sulle qualità distintive e uniche del formaggio Asiago DOP. Una scelta che fa del nostro formaggio un formidabile promotore di sviluppo del territorio e portatore di un messaggio di progresso sostenibile che il consumatore riconosce ed apprezza perché autentico ed espressione della nostra storia.”