Era stato convocato in ambito regionale con l’Assessore regionale al lavoro, supportata dall’Unità Crisi Aziendali e dalla Direzione Lavoro, alla presenza delle organizzazioni sindacali confederali, per l’approfondimento delle attività di sviluppo previste dall’azienda Amazon in territorio regionale e delle criticità che stanno emergendo.
Ma l’azienda Amazon ha comunicato di non ritenere necessaria la propria partecipazione a tale tavolo di confronto previsto per oggi, 14 ottobre.
“Prendo atto con rammarico – commenta l’assessore – della scelta dell’azienda di non valutare utile un confronto, in sede regionale, con le parti sindacali confederali del Veneto rispetto alle ampie attività di sviluppo che l’azienda sta implementando nella nostra regione nel contesto di un settore, qual è quello dell’e-commerce, in forte espansione, specialmente in territorio veneto”.
“Tali dinamiche di sviluppo meritano di essere governate, comprese e condivise con i principali attori istituzionali e sociali del territorio, quali sono le organizzazioni sindacali – puntualizza l’assessore regionale al lavoro -, anche e soprattutto al fine di porre rimedio alle inevitabili criticità che stanno già emergendo. Nella prassi veneta il confronto con le parti non è una condizione accessoria, bensì strutturale per affrontare al meglio ogni possibilità di sviluppo occupazionale e produttiva. Auspico che Amazon riveda la propria posizione e valuti quanto prima l’opportunità e la necessità di avviare questo confronto come da intendimento del tavolo odierno -. Credo, infine, che un raccordo potrà consentire di prevenire criticità, anziché doverle affrontarle nei tavoli istituzionali della Regione, come accaduto qualche giorno fa rispetto ad attività che orbitano nel campo dell’organizzazione distributiva della stessa Amazon”.
La posizione dell’azienda
In serata Amazon ha fatto sapere che “Abbiamo confermato nei giorni scorsi all’assessore Donazzan la nostra disponibilità ad un incontro in merito alla nostra presenza in Veneto, ai nuovi investimenti e alla possibilità di individuare sinergie e progettualità che permettano di favorire uno scambio di valore tra l’azienda e il territorio. In merito alla richiesta di incontro avanzata dalle organizzazioni sindacali, con la partecipazione dell’Assessore Donazzan, riteniamo che il nostro coinvolgimento non sia coerente con quanto concordato all’interno del Protocollo per le relazioni industriali siglato alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali il mese scorso. Nello specifico, il Protocollo pone come interlocutori i sindacati di settore nazionali, con cui è già stato individuato un percorso di confronto periodico insieme a Conftrasporto, associazione datoriale che rappresenta Amazon. Pertanto, riteniamo opportuno, in questa fase, non procedere con l’incontro richiesto e mantenere il perimetro, gli interlocutori e le modalità di dialogo condivise all’interno del Protocollo stesso.
Amazon ha anche fatto sapere proprio ieri, 13 ottobre, che il deposito di smistamento Amazon a Vicenza, entra ufficialmente in funzione. “La nuova struttura consentirà ad Amazon di potenziare ulteriormente i processi dell’ultimo miglio sia nella gestione degli ordini che nella velocità di consegna ai clienti, in particolare nelle città di Vicenza e nelle aree limitrofe. Il nuovo deposito di smistamento, che ha una superficie di oltre 7.900 metri quadrati, creerà 20 posti di lavoro a tempo indeterminato per operatori di magazzino entro il 2022. Inoltre, è previsto che i fornitori di servizi di consegna di Amazon assumano 90 autisti a tempo indeterminato che ritireranno gli ordini dal deposito e li consegneranno ai clienti finali. Il centro di distribuzione Amazon e i nostri centri di smistamento più vicini spediscono gli ordini dei clienti al deposito di smistamento, qui i pacchi vengono caricati sui veicoli dei corrieri e infine consegnati ai clienti”, fa sapere l’azienda.
“Negli ultimi dieci anni siamo diventati uno dei più importanti creatori di posti di lavoro in Italia e siamo davvero felici di investire qui a Vicenza con l’apertura di un nuovo deposito di smistamento che ci permetterà di offrire ai nostri clienti un servizio di consegna ancora più efficiente e creare nuovi posti di lavoro” ha dichiarato Gabriele Sigismondi, responsabile di Amazon Logistics in Italia. “La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti e del personale dei nostri fornitori terzi è la nostra priorità e, insieme ai nostri fornitori di servizi di consegna, ci impegniamo per offrire loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”.
I dipendenti sono assunti al quinto livello del Contratto Nazionale del Trasporto e della Logistica con un salario d’ingresso tra i più alti del settore, e numerosi benefit che includono sconti per i dipendenti su Amazon.it e un’assicurazione integrativa contro gli infortuni. A partire dal 1° ottobre, grazie all’incremento retributivo che rientra nella revisione periodica degli stipendi realizzata da Amazon, la retribuzione d’ingresso è passata da 1.550 euro lordi al mese a 1.680 euro, l’8% in più rispetto a quanto previsto dal CCNL. Amazon offre ai propri dipendenti ulteriori opportunità come il programma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo per chi desidera specializzarsi in un ambito specifico frequentando corsi professionali per quattro anni.
Amazon – prosegue la nota dell’azienda – è da sempre molto attenta alle comunità in cui opera. Attraverso i suoi programmi a sostegno della comunità, vengono supportate le scuole, gli ospedali e le associazioni no profit locali sulla base delle segnalazioni ricevute dalla comunità stessa e dai propri dipendenti. In occasione dell’apertura di questo deposito di smistamento, Amazon ha effettuato una donazione a favore de “La Bottega di Nonna Papera” rinomata pasticceria situata nel centro storico di Vicenza nata nel 2008 con l’obiettivo di portare “le ricette della nonna” in tutte le case vicentine. Da due anni la Bottega di Nonna Papera collabora con l’Associazione A.GEN.DO, Associazione Genitori Down, che lavora per sostenere le persone con sindrome di Down e le loro famiglie in un progetto di vera inclusione sociale e autonomia. Grazie alla donazione effettuata da Amazon, l’Associazione sarà in grado di implementare la presenza di figure professionali quali educatori e pasticcieri per permettere a più persone con disabilità di formarsi al lavoro. Inoltre, verrà ricercato del materiale da acquistare per le cucine, come impastatrici e un forno a colonna per biscotti. Gli strumenti saranno scelti in base alla loro semplicità ed immediatezza d’uso per permettere la fruizione il più possibile autonoma.
Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito in Italia oltre 6 miliardi creando più di 12.500 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, in oltre 50 siti sparsi in tutto il Paese. Nel 2021 sono già entrati in attività i centri di distribuzione di Novara e di Cividate al Piano (BG), a cui si aggiungerà presto anche il centro di smistamento di Spilamberto (MO). Amazon ha inoltre annunciato l’apertura del suo primo centro di distribuzione in Abruzzo in cui saranno creati 1.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’avvio dell’operatività. Le imprese italiane che vendono i propri prodotti su Amazon.it hanno creato oltre 50mila posti di lavoro e nel 2020 hanno superato i 600 milioni in export.
Il sindacato
Al tavolo regionale convocato per oggi dall’assessore Elena Donazzan, per un confronto con la Regione del Veneto e con i sindacati in merito alla situazione aziendale, i dirigenti di Amazon non si sono presentati. «La motivazione presentata, a giustificazione della loro assenza, è legata alla presenza delle confederazioni sindacali, avendo l’azienda sottoscritto un accordo a livello nazionale con le categorie dei trasporti e della logistica e quelle del lavoro somministrato – raccontano Tiziana Basso (Cgil Veneto), Riccardo Camporese (Cisl Veneto) e Igor Bonatesta (Uil Veneto). Ma oltre al fatto che l’incontro vedeva anche il coinvolgimento delle categorie, accanto a quello delle confederazioni, resta centrale che la presenza sempre più massiccia della Multinazionale nel territorio regionale e l’apertura di nuove sedi in sempre più province hanno implicazioni che devono essere affrontate in un confronto con le istituzioni ragionali e locali e con chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori. Sono implicazioni ampie e molteplici, con importanti ricadute sul piano sociale, su quello urbanistico e della sostenibilità, come su quello dell’occupazione e della sua qualità. Peraltro, è lo stesso accordo sottoscritto da Amazon a livello nazionale a prevedere la sua declinazione a livello territoriale».
«Oggi sarebbe stata una buona occasione, una prima tappa di un possibile percorso – aggiungono le tre organizzazioni –. Non ci fermeremo nella richiesta del confronto e nella difesa dei diritti delle persone che rappresentiamo, di coloro che sono alle dirette dipendenze di Amazon come di chi opera nel mondo degli appalti e dei subappalti».
Le tre sigle sindacali ricordano ed evidenziano inoltre come questo di oggi non sia l’unico incontro ad essere stato deserto dai dirigenti dell’azienda: già prima in altra occasione Amazon non ha accolto l’invito congiunto al confronto rivoltole dalle confederazioni sindacali insieme alla Regione del Veneto.