Le due crisi di Borgo Valbelluna nel richiamo del papa: lavoro è dignità

La crisi di Borgo Valbelluna è arrivata all’attenzione nazionale, grazie anche alle parole di papa Francesco, che oggi 17 novembre ha citato espressamente i lavoratori di questa zona con un appello affinché “in questa situazione così come in altre simili che mettono in difficoltà tante famiglie non prevalga la logica del profitto ma quella della condivisione equa e solidale”.

valbelluna1

Borgo Valbelluna è un comune bellunese di 13.351 abitanti (fonte Wikipedia): è nato ufficialmente il 30 gennaio 2019 dalla fusione degli ex comuni di Trichiana, Mel e Lentiai, e si è dato un nuovo nome.

A Mel c’è la ACC, la ex Zanussi per un periodo passata a una proprietà cinese che poi ha lasciato. Produce compressori per frigoriferi, ed è un presidio indispensabile per mantenere la filiera dell’elettrodomestico in Italia: fra i suoi clienti c’è Electrolux, che proprio nel Trevigiano, provincia confinante, ha da poco inaugurato uno stabilimento modello per la produzione di frigoriferi. L’azienda è in una crisi che sembra irrimediabile: 

A Trichiana invece c’è Ideal Standard. Per molto tempo i lavoratori hanno chiesto un piano industriale, che non è mai arrivato; al suo posto la comunicazione che la fabbrica chiuderà. Una “Giornata drammatica, il 27 ottobe quando è arrivata la notizia, per l’intera industria veneta. La dichiarazione della chiusura dello stabilimento di Ideal Standard a Trichiana ci lascia sotto shock perché è molto grave. I lavoratori, da tempo, avevano mostrato preoccupazione e ipotizzato che le decisioni della multinazionale andassero in questa direzione e, purtroppo, è accaduto ciò che temevano” ha detto a caldo l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che – con l’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto – ha partecipato al tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

E pensare che proprio i lavoratori avevano ceduto parte dello stipendio per rendere il sito più competitivo. “La Regione del Veneto è sempre stata presente, in tutti i tavoli, e si è battuta strenuamente a fianco dei lavoratori e del sindacato, ma oggi pare che le scelte siano definite – continua l’assessore Donazzan –.  Non è accettabile che i costi finanziari determinino la chiusura di uno stabilimento, realtà dove nel 2015, rinunciando a 170 euro al mese, cifra che nella busta paga di un operaio pesano moltissimo, determinarono un risparmio di circa 8 milioni di euro. Il costo dell’investimento che venne fatto di un nuovo forno di ultima generazione. Quel forno che oggi permette la produzione di ceramica di altissima qualità”.

Ottocento famiglie

Le due crisi riguardano circa 500 famiglie per Ideal Standard, altre 300 per ACC, in un territorio come Borgo Valbelluna che oggi è sottoposto a gravi problematiche occupazionali e mentre i costi delle materie prime e quelli energetici hanno raggiunto livelli di insostenibilità.

Sabato scorso c’è stata una grande manifestazione in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici di Acc e Ideal Standard-Ceramica Dolomite. Al loro fianco il Comune, la Regione, i sindacati e anche la Pastorale sociale e del lavoro delle Diocesi di Vittorio Veneto e di Belluno-Feltre i cui Vescovi hanno fatto giungere al Santo Padre il grido del territorio bellunese in nome di  due aziende che valgono una battaglia etica e morale, ma con un senso anche economico.

Scadenze

“L’appello del Papa sulle crisi delle aziende bellunesi commuove e arriva in un momento particolare e delicato. Equità e solidarietà sono sempre state alla base dell’azione sindacale della Fim Cisl e richiamano il Mise ad un alto senso di responsabilità”. Questo il commento di Mauro Zuglian della Fim territoriale alle parole indirizzate al termine dell’udienza generale da Papa Francesco ai lavoratori di Borgo Valbelluna preoccupati per il loro futuro lavorativo.

In bilico non ci sono solamente le attività produttive, ma il tessuto sociale, nel quale queste attività sono nate e cresciute – commenta Zuglian – fino a costituirne la trama centrale. La curia, capillarmente presente nel territorio, ben conosce la povertà e il disagio celati dietro la perdita del posto di lavoro e la grande difficoltà di riparare a tale lacerazione. Ribadiamo con forza che la politica industriale più equa e solidale consista nel mantenimento delle attività produttive. Rinnoviamo la richiesta al Mise di un incontro in presenza, segno di vicinanza ai dipendenti e di serietà nei confronti delle sigle sindacali. Tempo e soluzioni ancora ci sono ma allo scadere dell’uno – sabato 20 novembre – scompariranno anche le altre”.

Le opportunità

La Regione, per voce dell’assessore Donazzan, ha rilanciato la centralità delle due aziende di Belluno, nella filiera del freddo e in quella dei sanitari in ceramica. “Ripensare alla creazione di una filiera corta italiana sia l’unica via per sostenere le nostre aziende che nel loro Dna hanno tutte le caratteristiche per poterla realizzare garantendo in tempi brevi tutti gli approvvigionamenti – continua l’assessore -. L’intera filiera del freddo, così come quella dell’arredo bagno, possono infatti contare qui sull’eccellenza di ACC e su quella delle Ceramiche Dolomite che rappresentava, fino a poco tempo fa, una fetta importate del mercato dei sanitari in ceramica. Queste due aziende rappresentano un potenziale incredibile, soprattutto in questo momento storico in cui i costi nella logistica sono più che raddoppiati, e non diminuiranno più, e stanno emergendo forti difficoltà e rallentamenti nel reperimento di produzioni dall’Est – conclude -. Puntiamo quindi a ricostruire la filiera veneta e quella italiana della produzione, ribadendo la centralità delle due aziende di Belluno, nella filiera del freddo e in quella dei sanitari in ceramica. Solo così possiamo pensare ad un futuro sicuro per Acc e a Ideal Standard”.