Due vertenze iniziate nel modo peggiore – l’annuncio, in entrambi i casi, della chiusura decisa dalla proprietà – e ora tornate sui binari di una trattativa che vuole impedire la perdita di produzione e posti di lavoro (centinaia).
Speedline al tavolo
Quando, a inizio dicembre, il gruppo svizzero Ronal ha comunicato la volontà di cessare l’attività dello stabilimento Speedline nella frazione di Tabina, a Santa Maria di Sala (Venezia) entro la fine del 2022 per delocalizzare la produzione all’estero, al primo incontro convocato dal sindacato l’azionista non si era presentato, affidando alla direzione aziendale e allo studio Alix Partners per la parte economico finanziaria e allo studio legale Bonelli Erede l’incarico di presenziare al tavolo con le parti sociali.
Ieri invece, al Ministero (Mise), una svolta: sospensione della decisione di cessare le attivita’ produttive del sito produttivo di Venezia e apertura di un tavolo di confronto costruttivo, al fine di individuare soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento che tutelino i lavoratori, sono i risultati a cui e’ approdato l’incontro. Lo stabilimento di Tabina (Venezia) che produce cerchi auto in lega e la volontà era chiuderlo entro la fine del 2022. All’incontro, si legge in una nota, hanno partecipato il Ceo del gruppo svizzero Ronal, il Ministero del lavoro, la regione Veneto, la Citta’ Metropolitana di Venezia, il sindaco di Santa Maria di Sala, Confindustria locale e i sindacati, che hanno espresso apprezzamento per l’attenzione del Mise alla crisi aziendale e per la tempestiva convocazione del tavolo.
Considerando l’indotto i posti di lavoro sono circa 800. I lavoratori hanno mantenuto un presidio (in foto) anche a Natale e Capodanno, incassando la solidarietà di molti cittadini. La produzione riprende lunedì 10 gennaio.
Una notizia posotiva, spiega l’assessore al Lavoro del Veneto Elena Donazzan: “La Regione svolgerà un ruolo fondamentale nel prossimo periodo. I prossimi incontri sul futuro dell’azienda si terranno in sede regionale, in accordo con il Mise e con le parti nazionali”, ha concluso l’assessore.
Gas Jeans, si tratta
E si tratta anche per Gas Jeans (per la quale ci sono alcune proposte sul tavolo che potrebbero evitare il fallimento).
Ieri, 7 gennaio, si è tenuto un nuovo tavolo di aggiornamento relativo alla situazione dell’azienda Grotto (marchio Gas Jeans) di Chiuppano (VI) convocato e gestito dall’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, assistita dall’Unità di Crisi aziendali della Regione del Veneto. Al tavolo hanno partecipato: la rappresentanza aziendale, il commissario giudiziale e le organizzazioni sindacali interessate (FEMCA CISL Vicenza e UILTEC UIL di Vicenza), i principali creditori (il fondo Dea Capital e AMCO) e i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di proseguire il confronto e di certificare la piena collaborazione tra tutte le parti, a vario titolo coinvolte, rispetto all’individuazione di una soluzione industriale e di tutela occupazionale dell’azienda Grotto, nell’ambito della procedura concordataria in essere.
“L’aggiornamento odierno ha confermato l’impegno che le Parti hanno manifestato alla riunione del 23 dicembre scorso – afferma Donazzan – In queste ore tutti sono impegnati nel tentativo di concretizzare una soluzione di continuità produttiva che preservi e valorizzi il patrimonio industriale e di competenze professionali dell’azienda. E’ una fase molto delicata i cui risultati potrebbero emergere a breve, già il prossimo 13 gennaio. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per l’alto senso di responsabilità e l’impegno profuso. La Regione continuerà a monitorare la situazione”.