Oggi, 30 maggio, nella sede di Banca Finint a Conegliano, è stato firmato l’accordo definitivo per la cessione dello stabilimento di Borgo Valbelluna da Ideal Standard alla società “Ceramica Dolomite Spa” partecipata dalla cordata di imprenditori composta da Enrico Marchi con Banca Finint, Leonardo Del Vecchio con la holding Delfin, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa e Bruno Zago con la società Za-Fin Srl.
Nella nuova società, che diventerà operativa il 1° giugno 2022, verrà trasferito da Ideal Standard il ramo d’azienda che comprende lo stabilimento di Borgo Valbelluna – Trichiana, con annessi impianti, stampi, attrezzature e il brand “Ceramica Dolomite”. Obiettivo del progetto intorno al quale Banca Finint ha riunito alcuni esponenti di altissimo standing dell’industria manifatturiera italiana è la reindustrializzazione del sito produttivo bellunese e il rilancio sul mercato dello storico marchio Ceramica Dolomite.
La struttura societaria della nuova azienda vede la presenza di una holding di controllo, “C.D. Holding”, partecipata in modo paritetico dai quattro soci fondatori (Banca Finint Spa, Delfin Sarl, Luigi Rossi Luciani Sapa e Za-Fin Srl) che è socia di maggioranza al 53,33% della società operativa “Ceramica Dolomite Spa”. E’ imminente la conferma che della compagine sociale di quest’ultima farà inoltre parte, per la restante quota di capitale, il partner istituzionale Invitalia che interverrà nell’operazione attraverso il Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali art.43 DL 34/2020 operativo da marzo 2021.
L’investimento iniziale ammonta a 15 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti da fondi privati dei quattro soci e 7 milioni provenienti dal Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali – senza ricorso a strumenti di debito. I fondi stanziati consentiranno di dare avvio al progetto di rilancio del brand Ceramica Dolomite sul mercato e di sviluppare ulteriormente la nuova azienda che integrerà l’attività produttiva con le caratteristiche attività amministrative e commerciali.
Il progetto di reindustrializzazione del sito produttivo prevede inoltre la completa salvaguardia dei livelli occupazionali, nell’ottica della massima valorizzazione delle competenze e delle maestranze, centrale per il percorso di rilancio. Come previsto dall’accordo tra le parti – siglato in data 12 maggio – con le sigle sindacali Filtem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rus a partire dal 1° giugno tutti i 408 lavoratori attualmente impiegati nel sito bellunese saranno trasferiti alla nuova società. Contestualmente per 80 lavoratori vicini alla pensione l’accordo prevede la possibilità di beneficiare dello scivolo pensionistico previsto dal contratto di espansione. Sarà attivato anche un contratto di solidarietà. Il tutto nell’ottica di salvaguardare pienamente i posti di lavoro e garantire la necessaria flessibilità per programmare il riavvio della produzione.
Dal punto di vista operativo, la produzione sarà avviata con gradualità nel corso del mese di luglio: sarà riattivata inizialmente una sola linea produttiva, per raggiungere nei mesi successivi la piena operatività dello stabilimento con la messa in funzione anche delle altre due linee di produzione e il rientro della maggior parte degli addetti.
Le voci dei protagonisti
Spiega Enrico Marchi, presidente di Banca Finint, promotore della cordata di imprenditori: “Il mantenimento di questa azienda sul territorio, la tutela dell’occupazione, la valorizzazione delle professionalità presenti sono tra i principali obiettivi del piano che abbiamo presentato insieme agli imprenditori che hanno scelto con noi di investire in questo progetto. Oggi è un giorno importante perché con la formalizzazione dell’accordo definitivo di cessione dello stabilimento possiamo dare inizio al percorso di rilancio di Ceramica Dolomite, un’azienda storica che rappresenta una delle realtà produttive e manifatturiere più rilevanti del bellunese. Un’operazione che ha potuto avere successo grazie al lavoro sinergico svolto al fianco delle Istituzioni che voglio ringraziare: il ministro Federico D’Incà che con grande determinazione e passione per questo territorio, ci ha incoraggiati e sostenuti nel lungo lavoro di tessitura di un’operazione complessa. Allo stesso tempo voglio ringraziare la Regione Veneto che, con il Presidente Luca Zaia e l’assessore Elena Donazzan in particolare, ha svolto un grande lavoro con tenacia e determinazione, fino a raggiungere il successo in termini di posti di lavoro e futuro industriale del nostro territorio. Ancora da sottolineare il contributo di MiSE e Ministero del Lavoro con i quali la collaborazione è stata fondamentale per raggiungere il risultato. Siamo orgogliosi di aver promosso questo progetto industriale di sistema che rappresenta un’operazione paradigmatica di quello che dovrebbe fare un territorio, ovvero riportare al suo interno anche la testa pensante dell’industria, per crescere e creare nuove opportunità di sviluppo”.
“Sono sempre molto felice quando posso contribuire al rilancio di una realtà industriale, in particolare in quella regione, il Veneto, che tanto è stata con me generosa”, ha commentato Leonardo Del Vecchio, presidente di Delfin.
E Luigi Rossi Luciani, presidente di Luigi Rossi Luciani Sapa, aggiunge: “È una grande soddisfazione essere giunti a questo risultato che permette di far ripartire un marchio storico dell’industria regionale salvaguardandone i livelli occupazionali. Vedo molto entusiasmo da parte di tutti gli attori in gioco in questa operazione e sono convinto che il rilancio di Ceramica Dolomite potrà dare molte soddisfazioni”.
Bruno Zago, amministratore unico di Za-Fin, aggiunge: “Il progetto Ceramica Dolomite ha per noi due grandi valenze che hanno fortemente attratto il nostro interesse. La prima di carattere sociale collegata alla vita e alla crescita dell’economia del territorio. La seconda, di carattere ambientale, e cioè il fondere in un’unica grande prospettiva i piani di rilancio di Ceramica Dolomite con un percorso di sostenibilità futura che sviluppi ed esalti i più avanzati concetti di ESG con l’obiettivo di creare valore per tutti gli attori coinvolti in questa importante operazione di rilancio industriale”.
Il salvataggio
“Imprenditori capaci e legati al territorio hanno fatto ancora una volta la differenza dimostrando coraggio, intraprendenza e lungimiranza. È grazie a loro se oggi rinasce uno dei simboli della Valbelluna”. A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, nella giornata che segna l’accordo definitivo per la cessione dello stabilimento Ideal Standard di Trichiana (Borgo Valbelluna).
“È l’inizio di una nuova stagione, la dimostrazione di cosa significhi avere imprenditori che conoscono il territorio e la sua capacità manifatturiera”, rimarca Berton. “I componenti della cordata industriale hanno presentato una soluzione di mercato capace di garantire sostenibilità economica e occupazionale. Si è trattato di uno sforzo notevole, frutto di un lavoro intenso e fatto sotto traccia”.
“A tutti gli imprenditori coinvolti in questa grande operazione va il mio miglior augurio di un buon lavoro e il grazie dell’Associazione che rappresento per aver creduto nel nostro territorio. Allo stesso tempo, va riconosciuto il lavoro svolto dalle parti istituzionali, in particolare dal Ministro Federico D’Incà”, la conclusione di Berton.
Qui trovate la svolta nella vertenza, quando la multinazionale Ideal Standard ha deciso di collaborare alla reindustrializzazione, e il ruolo delle aziende del territorio nel salvataggio.