Un corso gratuito nell’azienda modello che insegna a risparmiare energia

La LEF di San Vito al Tagliamento – l’azienda digitale modello più estesa e integrata al mondo con macchine, uffici, prodotti e operatori reali che rappresenta​ un ambiente unico per lo sviluppo di capacità pratiche​, un laboratorio per la sperimentazione e lo sviluppo di soluzioni innovative​ e un centro dove imparare dai principali operatori tecnologici e dagli istituti di ricerca – al fianco delle imprese in difficoltà per il caro energia.

Ha registrato un picco di richieste “Smart Energy”, il corso offerto gratuitamente alle imprese – anche non associate al sistema Confindustria Alto Adriatico – che illustra come ottimizzare il processo di gestione energetica risparmiando sui costi, migliorando l’impatto ambientale offrendo, altresì, una panoramica delle best practice ma, anche, approfondimenti specifici su casi reali, tecnologie abilitanti e indicazioni pratiche su come efficientare il consumo energetico nella propria realtà aziendale. La gratuità è stata introdotta di recente da Confindustria Alto Adriatico alla luce della drammatica situazione in ordine al caro energia.

Oltre un centinaio sono le domande di partecipazione pervenute in LEF, buona parte delle quali soddisfatta nella sessione tenutasi lo scorso 27 settembre; per quelle restanti ne è già stata prevista una il 24 ottobre «alla quale – come precisa Marco Olivotto, direttore generale dell’azienda modello – è verosimile se ne aggiungeranno delle altre. Massima l’attenzione degli imprenditori alle modalità di utilizzo delle rinnovabili nei processi produttivi, al massimo efficientamento possibile – ha detto ancora – anche con il ricorso a smart working e a una differente gestione degli orari di lavoro; ma si cerca anche, aggiunge Olivotto, di incidere quanto più possibile anche su eventuali micro o macro-dispersioni negli apparati coinvolti nella catena digitale».

L’iniziativa di LEF, parallela all’attivazione nell’associazione di una task force a supporto tecnico-finanziario delle aziende in difficoltà, «era nata lo scorso anno – spiega il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti – preso atto che le ricadute congiunturali previste a cavallo tra 2021 e 2022, poi aggravatesi con il conflitto in Ucraina, avrebbero potuto avere sui nostri associati. La situazione, ulteriormente peggiorata, ci ha persuasi a rendere disponibile questo protocollo operativo creato per consentire alle aziende di limitare i consumi».

La task force

Da inizio settembre Confindustria Alto Adriatico si è detta pronta ad agire con la massima rapidità per supportare tecnicamente e finanziariamente le proprie imprese sia con la task force istituita in collaborazione con il Polo tecnologico Alto Adriatico, sia con accordi col mondo finanziario mirati a contenere l’emergenza di cassa.

Secondo Agrusti «le aziende devono diminuire il peso della dipendenza energetica e affinché ciò possa avvenire la strada da seguire, direi che non ne abbiamo un’altra, è quella dell’efficientamento tramite autoproduzione». Un cambio di paradigma infrastrutturale che Confindustria Alto Adriatico, per il tramite del Polo Tecnologico AA, ha messo nero su bianco mappando, da diversi mesi, le due principali zone industriali nel Pordenonese – Ponterosso a San Vito al Tagliamento e NIP a Maniago – per capire, in un contesto di efficientamento, come agire nel breve e medio termine.

Nell’immediatezza la soluzione è quella del fotovoltaico, «sono stati già contattati operatori nazionali per attivare l’ingegneria e la posa dei pannelli – ha detto il dg del Polo AA, Franco Scolari – esistono percorsi autorizzativi sempre più efficaci, è chiaro che per coloro i quali non rientrano in queste aree la task force metterà a disposizione il know how necessario per fare delle analisi». La mappatura è in corso anche con il Consorzio di Sviluppo Economico della Venezia Giulia, col quale sono attivi e costanti i contatti.

Per quanto concerne invece i piani con orizzonte relativamente più lungo e sempre nell’ottica della autoproduzione energetica, il presidente ha riproposto la realizzazione di impianti di termovalorizzazione «che – ha spiegato – è possibile allestire, per singola unità, in soli sette mesi, una struttura rigorosamente pubblica da cui potranno trarre un incredibile vantaggio cittadini e imprese. C’è un progetto, stiamo aspettando indicazioni normative. Lo faremo».

Il piano di Confindustria Alto Adriatico, destinato secondo Agrusti a diventare un esempio all’interno del sistema confindustriale – come peraltro già avvenuto con gli accordi sindacali in materia di Covid19 – è studiato per poter garantire interventi customizzati su ogni singolo caso imprenditoriale sia esso infrastrutturale o nell’immediato emergenziale degli aspetti finanziari, quali il rinnovo dei contratti di fornitura energetica – con richieste di fidejussioni o pagamenti anticipati – o del pagamento di salatissime bollette. Per far fronte a tutti gli aspetti della casistica è stata attivata un’infrastruttura di sostegno finanziario col sistema delle BCC, con l’attivazione di plafond speciali garantiti da Confidi e/o la possibilità di erogazione di finanziamenti veloci sempre garantiti dai consorzi di garanzia.

Per quanto riguarda LEF, il percorso formativo di Energy Management che spiega come poter ottimizzare il processo di gestione energetica nelle imprese può fare risparmiare sui costi derivanti dal consumo energetico fino al 30% in bolletta. 

Questi i riferimenti per le imprese:

efficentamento.energetico@poloaa.it,  0434. 507570

Michela Basaldella | Polo Tecnologico

efficientamento.energetico@confindustriaaltoadriatico.it

0434.526447 Lavinia Clarotto | Confindustria Alto Adriatico