Così cresce l’albero della legalità di Giovanni Falcone

Il Ficus macrophillacolumnarismagnoleides è un albero sempreverde, maestoso quando perfettamente formato. Ed è soprattutto una pianta dal valore altamente simbolico, dato che un esemplare cresce nei pressi della casa palermitana del giudice Giovanni Falcone, assassinato nel 1992 dalla mafia.

Il Ficus in questione è al centro di un progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale, “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica. Alcune gemme sono state prelevate grazie alla collaborazione tra Carabinieri della biodiversità, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo. Duplicate nel Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (Ar), le talee ottenute vengono consegnate in tutta Italia, soprattutto ad istituti scolastici, e lo scopo è poi di farle diventare degli alberi che costituiscano un “bosco diffuso della legalità”.

Sabato 19 novembre, in una cerimonia ufficiale in municipio, l’amministrazione comunale di Povegliano veronese ha ricevuto un esemplare dell’albero di Falcone.

“Fare politica è prendere posizione come dico spesso – sottolinea la sindaca di Povegliano Roberta Tedeschi – ed il nostro primo atto ufficiale dall’insediamento è stato tornare come comune a far parte dell’associazione Avviso Pubblico, che raggruppa gli Enti contro le mafie e corruzione. La cultura della legalità e della sostenibilità ambientale appartengono alla nostra sensibilità. Per questo riceviamo un vero e proprio “dono”: è un grande onore oltre che una forte emozione poter fare la nostra parte nel ricordo di un uomo come Giovanni Falcone, un grande eroe civile ed un esempio”. Alla cerimonia ha partecipato anche Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.

“Questo albero dedicato a Giovanni Falcone è un simbolo di memoria per non dimenticare il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Ma è soprattutto un albero che ci richiama all’impegno, anche qui in territorio veronese dove le mafie sono ormai radicate – commenta il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani – È necessario fare squadra e comunità insieme, ognuno facendo la propria parte ma tutti quanti verso lo stesso obiettivo. Ringrazio l’amministrazione comunale di Povegliano veronese che come primo atto ha aderito ad Avviso Pubblico e anche per questa importante iniziativa che ha coinvolto la cittadinanza e le scuole del territorio”.

Le altre tappe

Il “bosco diffuso della legalità” sta crescendo anche nel Vicentino, nel giardino della scuola Giuriolo in contra’ Santa Maria Nova. Le prime tre piantine di acero campestre sono state collocate lo scorso marzo. Una rappresentanza dell’arma dei Carabinieri della Biodiversità ha affidato le piante, alte un metro, agli alunni che hanno provveduto a piantarle e che se ne prenderanno cura.
Il “Grande bosco diffuso della legalità” sarà arricchito da altre piante messe a dimora dagli alunni delle scuole che hanno aderito al progetto. Il “bosco” sarà visibile su una piattaforma web che monitorerà la crescita e lo stoccaggio di anidride carbonica.
Il progetto rientra nell’attività di insegnamento dell’educazione civica e sviluppa gli intenti dell’Agenda 2030.
L’Istituto comprensivo 5, di cui fa parte la scuola Giuriolo, ha aderito, inoltre, al progetto “Un albero per il futuro” attraverso il quale ha ricevuto una talea prelevata dal ficus di Giovanni Falcone, pianta che cresce a Palermo nei pressi dell’abitazione del giudice assassinato dalla mafia nel 1992.
La pianta, che cresce in un vaso nell’atrio della scuola, sarà un emblema di memoria e del fluire simbolico della linfa dell’albero verso tanti studenti chiamati a difendere la legalità e a collaborare attivamente alla tutela dell’ambiente.

E lo scorso novembre dalla casa palermitana del Giudice Giovanni Falcone la pianta simbolo è arrivata al Campus di Agripolis di Veneto Agricoltura. E’ anche questa una delle tante gemme della pianta di Ficus nata e cresciuta nel giardino del giudice assassinato dalla mafia nel 1992: da radici sane e forti può nascere una pianta rigogliosa”.