I problemi nella catena di approvvigionamento, i forti rincari delle materie prime e la difficile congiuntura economica condizionano l’andamento delle vendite di trattori in Veneto. È quanto indicano i dati sulle immatricolazioni – elaborati da FederUnacoma (l’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole) – sulla base delle statistiche relative al 2022 fornite dal Ministero dei Traporti. Nei passati dodici mesi, spiega l’associazione dei costruttori, il mercato regionale dei trattori è calato del 18,7% (in ragione di 2.072 mezzi registrati) sui volumi record toccati nel 2021, posizionandosi subito dietro al Piemonte (2.302 unità) e alla Lombardia (2.282). Il dato del Veneto è comunque in linea con il trend registrato a livello nazionale (-17,1%).
La contrazione delle vendite può essere in parte considerata, anche a livello regionale, come un calo “tecnico” dopo lo straordinario andamento del 2021 che ha visto una crescita del 33% sul 2020, in ragione di 2.549 unità immatricolate. In effetti, nel 2022 la domanda di tecnologie per l’agricoltura si è mantenuta su livelli elevati, beneficiando tra l’altro degli strumenti pubblici di incentivazione all’acquisto delle macchine.
Le prospettive per il 2023 sono legate all’evoluzione delle variabili congiunturali, dal prezzo delle materie prime ai costi della logistica fino agli sviluppi del conflitto russo-ucraino, ma sull’andamento del mercato potranno influire anche le ulteriori agevolazioni allo studio del governo. Rispetto a queste, l’associazione dei costruttori segnala l’opportunità di integrare le risorse del PNRR con interventi reiterabili per l’agricoltura 4.0 e per l’acquisto di mezzi meccanici innovativi e sostenibili.