Il Distretto Veneto della Pelle ha sottoscritto con UNIC (la principale degli industriali conciari) un accordo per un piano triennale di orientamento scolastico. Il progetto, curato dal Distretto Veneto della Pelle, a cui UNIC darà il suo sostegno, mettendo in campo competenze e importanti risorse umane ed economiche, mira a concretizzare, sui prossimi tre anni una serie di iniziative per le scuole, realizzate con il coinvolgimento di professionisti dell’apprendimento e della formazione, accompagnati da esperti e tecnici del settore.
L’obiettivo è avvicinare docenti, bambini e ragazzi, delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e delle scuole superiori – e con essi le loro famiglie – alla centenaria storia della concia e dell’arte della lavorazione della pelle, ma anche allo sviluppo circolare e sostenibile di questa filiera produttiva, confrontandosi con falsi miti e preconcetti, con approccio scientifico e tecnico-pratico e metodo montessoriano.
“Importantissima la collaborazione con UNIC, che ci vede lavorare insieme per questo territorio – commenta Matteo Macilotti direttore del Distretto Veneto della Pelle – L’attività di orientamento è centrale per il nostro Distretto, impegnato a far crescere la reputazione del settore e ad attrarre nuovi giovani e nuovi talenti all’interno delle imprese della filiera della pelle veneta”.
Il progetto, che contempla corsi per docenti, laboratori per bambini di quarta, quinta elementare e scuole medie e giornate di formazione e orientamento per ragazzi di quarta e quinta superiore, coinvolgerà numerosissimi Istituti Comprensivi della provincia vicentina ed oltre. Diverse le collaborazioni operative concordate per la realizzazione delle attività didattiche. In primis, quella con Confartigianato Vicenza, che ha permesso l’immediata messa in campo delle iniziative nelle scuole primarie, attraverso il progetto Vicenza Academy, dedicato alla didattica orientata e al learning-by-doing.
Selezionato inoltre uno dei migliori player italiani per l’erogazione delle attività didattiche e delle esperienze formative: Pleiadi ScienceFarmer, società nota per la gestione del Children’s Museum di Verona, presente nelle scuole di tutta Italia, con iniziative di divulgazione scientifica realizzate con un approccio innovativo e originale.
“In un periodo contraddistinto da rapidi e continui cambiamenti sociali ed economici, risulta sempre più difficile trasferire ai nostri giovani i valori e le opportunità lavorative di un settore complesso quale è il conciario. UNIC, che lavora da anni sul tema dell’orientamento, ha aderito convintamente al progetto portato avanti da Distretto Veneto della Pelle per migliorare, ampliare e consolidare gli obiettivi che si è posta in tal senso” ha dichiarato Fulvia Bacchi, direttore di UNIC Concerie Italiane.
Molte le scuole che hanno già accolto con favore l’idea progettuale e che in queste settimane stanno ospitando gli esperti e i laboratori sulla pelle.
Il distretto della pelle
Con un’estensione territoriale di oltre 130 kmq, comprendendo almeno 28 comuni, tra le province di Vicenza e Verona, con il suo centro nevralgico nella Valle del Chiampo e in particolare nei comuni di Arzignano, Chiampo, Montebello Vicentino, Zermeghedo e Montorso Vicentino, il Distretto Veneto della Pelle è il più importante distretto conciario italiano, sia in termini di livelli di produzione, sia di numero di addetti occupati, ed è in grado di servire tutto il mercato dei prodotti in pelle: il settore automotive e arredamento e il mondo del fashion, con la calzatura e la pelletteria.
Nel 2014, in applicazione della legge regionale n. 13 del 30 maggio 2014, “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese”, la Regione Veneto ha ufficialmente riconosciuto l’esistenza del “Distretto della Pelle della Valle del Chiampo”, e formalmente nominato il consorzio Distretto Veneto della Pelle come soggetto giuridico suo rappresentante.
Il Distretto non è solamente il primo polo italiano per l’industria conciaria, ma anche uno dei maggiori sia a livello europeo che mondiale. Il fatturato del distretto veneto rappresenta infatti il 58% del giro d’affari del comparto conciario nazionale, il 38% dell’indotto europeo del settore e il 13,5% di quello mondiale, con un trend di costante crescita negli ultimi anni.
Tuttavia, sarebbe riduttivo descrivere il Distretto Veneto della Pelle parlando solo di settore conciario: infatti, nel corso del tempo, attorno al comparto concia, si sono sviluppati alcuni settori che si sono rivelati d’importanza fondamentale per la crescita e la competitività del distretto stesso, grazie alla loro crescente integrazione e alle interrelazioni quotidiane tra questi ultimi e le concerie locali. In particolare, si fa riferimento al settore della costruzione di macchine per conceria e della chimica conciaria, ma anche a quello, seppur dimensionalmente inferiore ma centrale nell’ottica dell’economia circolare, del recupero degli scarti di lavorazione del pellame.
La filiera pelle così composta, nell’area del distretto conta 602 aziende, suddivise tra 879 unità locali, che occupano 11.639 persone. In media, il rapporto tra unità locali appartenenti alla filiera pelle e l’intero settore manifatturiero nell’area è del 20%, ma nei comuni centrali del distretto questi valori sono di gran lunga maggiori: 55% per Arzignano, 47% per Chiampo, 40% per Montebello Vicentino, 72% per Zermeghedo e 48% per Montorso Vicentino. Questi cinque comuni detengono oltre il 75% delle unità locali di concia dell’intero distretto, le quali impiegano l’82% del totale dei lavoratori del settore nell’area del distretto.
Nel complesso, la filiera della pelle nell’area esprime un fatturato annuo di oltre 3 miliardi di euro, la maggior parte del quale è destinato alle esportazioni, che valgono circa 2,7 miliardi di euro. Le aziende del distretto esportano verso 125 Paesi, con principali mercati di sbocco la Svizzera, gli Stati Uniti, la Francia, la Germania e la Cina.