Ventole made in Alto Adige per proteggere i campi da calcio

La montagna stimola l’innovazione. Da sempre cercare soluzioni per un ambiente spesso estremo porta a trovare soluzioni che poi si applicano anche in contesti molto differenti. L’ultimo esempio è l’innovazione tecnologica per proteggere i terreni di gioco da caldo (d’estate) e muffe (d’inverno): già  adottata dai primi club di serie A, è nata da un mix tra generatori neve e macchine per l’abbattimento polveri.

Made in Alto Adige

Ventole climatiche made in Italy – più esattamente in Alto Adige – per proteggere i campi da calcio: a cominciare dal Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove sono in funzione da quest’estate, e da altri stadi di serie A, tra cui quello dell’Atalanta. L’obiettivo di Olympia – così si chiama il macchinario – è mantenere sempre in perfette condizioni i campi di gara e di allenamento.

Il problema

Olympia agisce su due fronti. D’estate con un vero e proprio schermo idrico composto dalle goccioline d’acqua che protegge il campo da calcio dai raggi solari abbassandone la temperatura. Nella stagione invernale, con il terreno di gioco riscaldato, il soffio dell’aria spazza via dalle lamine fogliari le gocce di rugiada dove si annidano microfunghi potenzialmente pericolosi per la salute dell’erba.

Le ventole climatiche sono realizzate da Wlp, azienda che fa capo a Demaclenko ed è parte del gruppo altoatesino HTI, e la risposta del mercato sportivo è già positiva. Per garantire terreni di gioco sempre in ottime condizioni e performanti – è la tesi alla base del progetto – bisogna contrastare gli stress provocati da clima sempre più estremi e dall’intenso uso agonistico. La presenza dei tappeti ibridi naturali/sintetici, in concomitanza con il ristagno d’aria umida all’interno del catino dello stadio, fa sì che in estate si possano toccare temperature abbondantemente sopra i 40°.

Per questo la ricerca tecnologica si è di recente concentrata nella risoluzione del problema al quale i tradizionali sistemi d’irrigazione, normalmente dotazione all’interno del rettangolo di gioco, non sono in grado di far fronte: anzi, le gocce d’acqua grossolane durante i cicli di irrigazione, sotto il sole producono il classico effetto lente finendo addirittura per aumentare ancor di più la temperatura al suolo. Un altro aspetto che ha portato a un’accelerazione nella ricerca è rappresentato dall’Ultra HD, una tecnologia applicata alle tv che necessita di immagini perfette, uniformi e di contrasti di colore decisi tra pallone e il verde del manto erboso.

La soluzione

La tecnologia Wlp, specialista sul fronte dei macchinari per l’abbattimento delle emissioni di polveri e di odori, ha ideato, prima in Italia, un’applicazione in grado di proteggere il verde attraverso l’utilizzo di ventilatori, mutuando la ricerca sviluppata per l’attenuazione della rumorosità nel campo dell’innevamento tecnico per poi trasferirla con le necessarie modifiche funzionali nel mondo green.

In pratica i generatori posti ai bordi del campo, con l’erogazione di 39mila metri cubi d’aria all’ora, riescono a creare un vero e proprio schermo idrico in grado di proteggere il campo dai raggi solari attraverso la nebulizzazione. Uno scudo naturale che finisce per abbassare la temperatura e di conseguenza mantenere un tappeto erboso in ottime condizioni. Gli stessi macchinari vengono utilizzati nel corso della stagione invernale per contrastare la formazione di patologie fungine con il semplice utilizzo dell’aria, preservando il terreno di gioco dal decadimento del manto erboso.

Le ventole climatiche di Wlp a servizio dello sport si stanno affermando non solo per le loro prestazioni, ma anche per l’aspetto di innovazione ad alta tecnologia. Oltre a garantire un’elevata silenziosità, una novità assoluta a livello mondiale, sui generatori sono presenti delle vere e proprie stazioni meteo in grado di regolarne l’attivazione a seconda dei cambiamenti climatici e in futuro di creare sistemi predittivi ancora più efficienti.

L’azienda

Il Gruppo High Technology Industries (HTI) ha chiuso il 2022 con un fatturato di un miliardo e 303 milioni di euro e, sempre nell’ultima stagione, ha investito 35 milioni in ricerca e sviluppo. È protagonista nel settore degli impianti a fune (Leitner, Poma, Bartholet e Agudio), dei battipista, veicoli cingolati e gestione della vegetazione (Prinoth e Jarraff), dell’innevamento programmato e sistemi di abbattimento polveri (Demaclenko e Wlp), dell’energia eolica (Leitwind), dell’idroelettrico (Troyer) e della gestione digitalizzata dei comprensori sciistici (Skadii).

 

 

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