Circa l’8% forza occupazionale Italia, pari a 373: è la cifra degli esuberi dichiarati da Electrolux, multinazionale dell’elettrodomestico. E’ un dato vicino alle stime sindacali uscite nei giorni scorsi che parlavano di circa 400 tagli, ma in linea con gli esuberi a livello di gruppo (dopo che i tagli avevano colpito più pesantemente il Nord America).
Il NordEst paga un prezzo abbastanza alto. Nel dettaglio:
Porcia (lavatrici): impiegati 73 e 95 operai
Pordenone sede: 13 impiegati
Assago (Milano) e Porcia (ufficio Sales): 10
Susegana (frigorifero): 30 impiegati e 16 operai
Solaro (lavastoviglie): 5 impiegati e 5 operai.
Cerreto (cappe): 5 impiegati e 13 operai
Forlì (Forni/piani cottura): 38 impiegati e 70 operai
Il totale è di 373, ma nella sostanza la maggior parte delle eccedenze annunciate da Electrolux lavora nello stabilimento di Porcia (Pordenone) che produce lavatrici, dove ha anche la italiana della multinazionale svedese.
Per gli operai, nell’incontro odierno state confermate le 95 eccedenze annunciate già lo scorso mese di settembre e che sono ancora coinvolte nel contratto di solidarietà che scadrà a giugno. La parte restante riguarda gli impiegati. Nelle vertenze precedenti, l’azienda ha favorito le uscite volontarie incentivate senza ricorrere a licenziamenti.
La trattativa con i sindacati è proseguita fino a sera, ma senza una firma: i rappresentanti sindacali chiedono infatti delle modifiche al testo di accordo, e si confronteranno con le assemblea negli stabilimenti.
Si parla di #LavoroaNordest. Potrebbe interessarti anche:
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