Suo padre, camionista, voleva che il figlio seguisse le sue orme. Ma Salvatore Piccinato – sposato da 26 anni, 4 figli, animatore in parrocchia, allenatore per hobby di una squadra di calcio di ragazzi nonché consigliere comunale del suo paese di origine, Costermano sul Garda – aveva altri obiettivi: “Ero bravo a scuola e appassionato di elettronica, volevo seguire la mia strada”. Il pallino dell’elettronica che lo ha portato a diventare da semplice dipendente, con un diploma in tasca di perito elettronico, a numero uno della Nardi elettronica di San Bonifacio nel Veronese, attiva nel settore dell’elettronica industriale (esporta in Usa, Messico, Brasile, Francia, Slovacchia, Lettonia, Turchia, Russia e Cina).
Dal 2009 è azionista di maggioranza e amministratore delegato della Nardi elettronica, specializzata nell’automazione industriale, dopo averne acquisito progressivamente le quote e rivoluzionato mission e fatturato in trent’anni iniziando dalla gavetta.
Dopo aver fatto centro con le schede elettroniche per stufe a pellet, Piccinato inizia a viaggiare e nel 2012, durante una trasferta di lavoro negli Stati Uniti, un cliente importante lo sfida a replicare il successo di Nest, il termostato creato da una società acquisita da Google per il mercato americano. Lo sfida, però, a mettere a punto una tecnologia in grado di rendere il prodotto funzionante in tutto il mondo, a partire naturalmente dall’Italia e quindi dal mercato europeo.
“Dopo aver acquisito e rilanciato la Nardi elettronica portandola ad essere protagonista sui mercati internazionali del settore – spiega – ho voluto affrontare la sfida, iniziando da zero per progettare e realizzare qualcosa di utile per tutti gli italiani, e dimostrare che anche in questo campo non siamo secondi a nessuno, né Cina né USA”. Il risultato è la startup “Jotto Srl” che ottiene l’accreditamento per iscriversi nel registro nazionale delle startup innovative il 31 marzo 2017.
Il nome è un richiamo all’eccellenza dell’arte italiana, e con un tocco grafico-linguistico (la J) che ammicca al mercato internazionale. “Jotto” richiama foneticamente il nome del pittore trecentesco Giotto da Bondone che disegnava a mano libera cerchi perfetti, ed infatto il cerchio e la forma scelta da Piccinato per il suo cronotermostato.
Jotto rappresenta un innovativo avanzamento made in Italy nel mondo IoT, cioè l’Internet of Things (Internet delle cose). È il primo e unico cronotermostato senza fili a tecnologia bluetooth frutto di un processo produttivo e di un know how totalmente italiano realizzato dalla start up innovativa veronese. Nel cerchio perfetto c’è un paper display, uno schermo che usa la tecnologia dei lettori e-kindle, consuma pochissimo (funziona con una batteria a bottone e ha un’autonomia di un paio di anni), ha una leggibilità elevatissima in ogni condizione di luce e una durata pressoché illimitata.
A differenza di tutti gli altri (compreso il maggiore competitor made in Usa) non ha bisogno per funzionare di una rete Wi-Fi, che invece è necessaria per regolare da remoto le temperature attraverso un’App da scaricare su smartphone. Jotto è compatibile con la maggior parte delle caldaie standard e con le stufe a pellet prodotte non solo in Italia. Può regolare temperatura e orari di riscaldamento in più zone della casa (sempre che l’impianto idraulico sia predisposto come avviene in moltissime case italiane) anche dall’altro capo del mondo attraverso un’App dedicata.
L’App può controllare fino a 18 termostati Jotto in case diverse: ad esempio la propria, quella delle vacanze, quella della nonna o dei genitori anziani che non hanno confidenza con impianti di termoregolazione o con la tecnologia.
“La soddisfazione oggi è ancora più grande – continua Piccinato – perché si tratta del primo e unico crono-termostato senza fili a tecnologia bluetooth, figlio di un know how e di un processo produttivo tutto italiano; un oggetto progettato e realizzato nel distretto veronese da sempre culla dell’innovazione tecnologica nel campo della termoregolazione”.
In Italia ogni anno viene venduto un milione di termostati; la mission di lungo periodo della startup di Piccinato (finanziata con un capitale personale di 200mila euro) è proporre una intera gamma di prodotti innovativi, dotati di tecnologia IoT ed interconnessi per vivere la casa in modo più smart.
Per il lancio di Jotto sul mercato nella stagione invernale 2107-2018 ne sono stati prodotti 999 pezzi. Il piano economico finanziario prevede un numero di pezzi (tra vendita e magazzino) che raddoppia tra il secondo e il quarto anno di attività a prezzi diversificati (da 30 a 50mila pezzi dal 2018 al 2020).
Il fabbisogno finanziario è calcolato in 500mila euro, per dare il giusto impulso al progetto imprenditoriale e assicurare un supporto adeguato al lancio del prodotto a fine 2017. Già al terzo anno la società conta di autofinanziarsi in maniera significativa ed è previsto un aumento di capitale.
Jotto conta di arrivare al terzo anno prospettico con ricavi da vendite di oltre 5,5 milioni di euro e un utile netto significativo di circa il 12% del volume d’affari, quindi intorno ai 680mila euro.