Dal legno al tortellino, dalla fresa al rastrello. Operazione #ricollocamento

L’azienda chiude, e le altre dello stesso settore sono in grave difficoltà: impossibile trovare un posto di lavoro in continuità con quello perduto. In molti distretti, oggi, ripartire da zero è una scelta obbligata. I tentativi di traghettare, con accordi sindacali, i lavoratori espulsi dalle attività in crisi alle nuove che prendono il loro posto sono numerosi. A Chioggia, ad esempio, una fabbrica di reggiseni ha lasciato il posto al fast food, ma il tentativo di creare un accesso preferenziale fra le nuove assunzioni per le addette in mobilità non è andato a buon fine. A Verona, ancora si prova a creare un corridoio per una ventina di lavoratori della Compometal nel nuovo iper del mobile che aprirà.
Ma ci sono anche i casi di ricollocamenti basati sulla formazione. Come quelli che vedono gli ex operai del legno o della metalmeccanica impugnare, spesso con una certa soddisfazione, mattarelli e rastrelli. Succede a Treviso e Venezia.


A San Donà di Piave, la Tms-Spinazzè è una storica azienda meccanica, fallita a inizio gennaio. La Regione Veneto ha accolto nei giorni scorsi un progetto presentato da Umana in collaborazione con il Comune, che a febbraio lo aveva approvato. Si tratta di un piano inserito nel Programma operativo regionale 2007-2013 di gestione del Fondo sociale europeo a sostegno di politiche per l’occupazione. Ora si parte con la convocazione dei lavoratori per l’avvio delle attività individuali e formative previste.
Sono previste tre fasi operative: formazione, supporto alla costruzione di curriculum individuali e ricerca del lavoro, per 64 dipendenti dell’azienda che nei tempi d’oro occupava 200 operai. Nove saranno indirizzati alla formazione per spedizione e logistica, 15 alla programmazione di macchine utensili a controllo numerico, 30 al montaggio meccanico e 10 alla manutenzione del verde. E proprio quest’ultimo settore vede in campo direttamente il Comune di San Donà, che mette a disposizione le aree verdi per permettere esercitazioni e messa in pratica di quanto appreso durante lo svolgimento dei percorsi di riqualificazione. Non solo: tecnici comunali faranno da istruttori per formare i cassintegrati dell’azienda fallita.
«Il progetto rientra negli obiettivi del programma di mandato che mette al primo posto il lavoro e in questo caso si tratta del recupero di importanti professionalità che vanno valorizzate – commenta il sindaco Andrea Cereser, con delega alle Attività produttive – Al di là del grande dispiacere che una realtà storica di San Donà abbia dovuto passare la mano, siamo soddisfatti dell’accoglimento da parte della Regione, conferma della bontà del progetto». Nell’arco di alcune settimane, conclusi le convocazioni dei lavoratori, il progetto diverrà operativo.

 

Due corsi da aiuto cuoco, entrambi all ’Ipssar Albertini di Treviso, conclusi a febbraio e luglio 2013 per un totale di 16 allievi (Progetto ROC – Riconversione, oppurtunità e competenze). Altrettanti hanno frequentato le lezioni all’Ipssar di Castelfranco fino a settembre e dicembre 2013 (Progetto MA, Mobilità attiva), e un corso panificatore per 7 persone da giugno a ottobre 2013, nei laboratori dell’Engim a Oderzo.

E due sessioni di pasticceria per 14 studenti, ancora all’Alberini di Treviso, il primo concluso lo scorso novembre e l’altro alle ultime battute in questi giorni.
Ci sono molti (ex) operai del distretto del legno del Piave, fra gli iscritti alla formazione organizzata da Unindustria Treviso (www.unisef.it, Tel. 0422 916400, mail: unisef@unindustriatv.it). Oggi conquistano l’ammirazione dei docenti: che raccontano di gnocchi e biscotti perfetti usciti dalle mani di chi ha una lunga esperienza alla catena di montaggio.

(panificatori a lezione)

PANIFICATORI

(Corso di cucina a Treviso per lavoratori inoccupati o in mobilità)

CUOCHI 1° CORSO

 

L’obiettivo è entrare nelle cucine di alberghi e ristoranti, dove spendere una nuova professione, ma c’è chi alla specializzazione in pasticceria ha aggiunto il corso di autoimprenditorialità. È il caso di Roberta Morasco, ex impiegata come assistente nel commerciale estero prima di quella che definisce la "pausa lavorativa", che ha creato un blog (http://facciamocheerolacuoca.blogspot.it) da cui, racconta, stanno nascendo collaborazioni e opportunità.

(Roberta al lavoro)

MORASCO ROBERTA