Parte dal Veneto una nuova sfida per l’innovazione nel campo dei Beni Culturali con un inedito progetto di realtà aumentata messo a punto da cinque professionisti operativi tra Treviso e Venezia: Alberto Pasetti Bombardella, Marco Luitprandi, Chiara Masiero Sgrinzatto, Luca-Nicolò Vascon e Matteo Tagliatti.
Si chiama Dynamic Light and Augmented Reality e integra, in un’unica piattaforma, illuminotecnica, domotica e comunicazione multimediale, a favore di un’esperienza museale immersiva di nuova generazione. Chi guarda – l’opera nel suo insieme o le singole scene -entra una nuova dimensione temporale e percettiva, e così l’esperienza emotiva diventa più intensa. L’impianto è perfettamente dissimulato nella storica sala, e la nuova tecnologia, oltre a permettere di cogliere i particolari di ogni pennellata, contiene la temperatura e migliora la conservazione delle opere.
Il sistema studiato per tablet e smartphone è in realtà aumentata: costruisce una sorta di un ponte con lo spazio fisico, permettendo di selezionare direttamente le combinazioni luminose, di esplorare da vicino ogni dettaglio e di accedere a contenuti multimediali, aumentando l’interattività con l’opera che si ha di fronte. Per lo spettatore un’esperienza museale di nuova generazione, che diventa un percorso di scoperta, e lo coinvolge nella narrazione attraverso una comunicazione personalizzata: ogni visita è unica, su misura di chi osserva. Una novità che può cambiare il modo di valorizzazione dei Beni Culturali.
La prima opera a diventare interattiva grazie all’applicazione di questo sistema è la grande tela, lunga più di 12 metri per oltre 5 di altezza, raffigurante la Crocifissione, uno dei capolavori realizzati da Jacopo Tintoretto, per la Scuola Grande di San Rocco a Venezia, nel 1565. “La sofisticata regia di luci ed ombre – spiegano i cinque professionisti – dà vita ad un racconto, animando il celebre dipinto, e stimola suggestioni che permettono di scoprire nuove interpretazioni di questa straordinaria opera, sorprendentemente viva e dinamica. Non più dunque una visione “passiva”, ma un’autentica immersione nell’opera e nel suo ambiente, per svelare i suoi significati più reconditi“.
L’illuminazione dinamica a Led è stata perfettamente integrata nell’ambiente della Sala grazie all’adattamento delle preesistenti piantane a braciere di Mariano Fortuny, tornite a mano, è in grado di generare effetti che spaziano dalla luce omogenea, come nella “classica” interpretazione museale, al focus su particolari altrimenti difficilmente distinguibili; i dettagli dello sfondo, i volti dei protagonisti minori, le figure evanescenti e atmosferiche che contraddistinguono l’opera del celebre pittore veneziano, appaiono con tutta la loro espressività.
Grazie alla fotografia in realtà virtuale alla base del sistema (costituita da una immagine da oltre 3.5 gigapixel) è possibile apprezzare il dettaglio delle singole pennellate, la trama della tela, oltre ai particolari delle decorazioni lignee di contorno. Dall’interfaccia digitale si accede a informazioni, contenuti critici, didattici e alle immagini della Crocifissione, che permettono di apprezzare lo stesso dettaglio, ma da una posizione frontale: la stessa che avrebbe potuto avere il Tintoretto durante l’esecuzione dell’opera.
Per le sue caratteristiche di innovazione, originalità e funzionalità, il progetto è stato selezionato per la pubblicazione sull’ADI design Index e quindi candidato per il Premio Compasso d’Oro ADI 2018 – il più autorevole premio mondiale per il design – oltre che per il Premio Nazionale per l’Innovazione patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, che vede ogni anno la segnalazione da parte di ADI dei prodotti più significativi dal punto di vista dell’innovazione.
Il progetto è frutto della sinergia di cinque professionisti con relativi studi tra Treviso e Venezia: lo Studio Pasetti di Alberto Pasetti Bombardella specializzato in lighting design applicato alla valorizzazione dei Beni Culturali, incaricato dal 2009 della progettazione illuminotecnica della Scuola Grande di San Rocco e dal 2014 della valorizzazione della “Sala dell’Albergo”; Nuovostudio di Marco Luitprandi e Officine Panottiche di Chiara Masiero Sgrinzatto e Luca-Nicolò Vascon che operano nel campo della fotografia, dell’interaction design e dell’immagine interattiva, responsabili dello sviluppo dei contenuti multimediali e della user experience; lo Studio Tagliatti di Matteo Tagliatti che ha realizzato il software per la gestione simultanea di dispositivi multimediali e dispositivi scenici. Una collaborazione nata dopo le esperienze di ciascuno in campo artistico: Alberto Pasetti aveva già realizzato il sistema di illuminotecnica della Sala al piano inferiore di San Rocco, Nuovo Studio e Officine Panottiche avevano lavorato per alcuni progetti della Confraternita.
Hanno scelto di cimentarsi per la prima volta assieme in un progetto di domotica, mettendo assieme l’eccellenza di ciascuno degli studi nel proprio settore, e hanno scelto la Crocefissione perché si trova in uno spazio perfetto; la Sala si predisponeva bene, così come punto di vista dell’opera e la possibilità di lavoro con le luci; l’opera poi particolarmente “scenografica” e teatrale, ricca di dettagli e movimento. Se voleve vedere il risultato, accertatevi che il sistema non sia in una giornata di manutenzione (qui le informazioni su orari e ingressi).
A Padova l’antica sede dell’Osservatorio godrà di nuova luce
La luce assume un ruolo sempre più di rilievo nella valorizzazione di arte e monumenti. A Padova, anche la Specola ha ricevuto nuova luce con i lavori per l’installazione dell’impianto di illuminazione esterna della sede dell’Osservatorio Astronomico, uno degli edifici simbolo della città, sia dal punto di vista storico che culturale. L’impulso per questo progetto è partito da Osservatorio Astronomico e Comune di Padova, in collaborazione con iGuzzini Illuminazione, con l’intento di valorizzare l’antico stabilimento, patrimonio della comunità scientifica e luogo internazionale di ricerca, che ha celebrato i 250 anni della sua fondazione.
Anche AcegasApsAmga ha aderito all’iniziativa, presentando un progetto di riqualificazione dell’illuminazione esterna, che permetterà di valorizzare la suggestiva mole della Torre, rendendola finalmente visibile dal centro città e dalle Riviere. A impreziosire gli interventi di riqualificazione in programma, l’Osservatorio Astronomico di Padova provvederà inoltre ad illuminare alcuni particolari del cosiddetto Osservatorio Superiore sulla sommità della Specola. Il nuovo sistema illuminante ottimizza i consumi energetici e riduce l’inquinamento luminoso, garantendo al tempo stesso una migliore qualità dell’illuminazione.
Il nuovo impianto di illuminazione esterna della Specola è costituito da 4 gruppi di proiettori Led, con sorgente luminosa adatta a valorizzare la storica architettura, di fabbricazione iGuzzini illuminazione SpA. Ogni gruppo provvederà a illuminare un lato della Torre.
Accanto a questi apparati, proiettori RGB con 3 serie di LED di colore rosso, verde e blu possono fornire suggestivi effetti cromatici, in occasione di particolari eventi pubblici.