Lei è Silvana, capelli neri a caschetto, occhi a mandorla e viso rotondo. È nata e cresciuta a Napoli, ma da diversi anni vive a Bolzano insieme alla mamma. Prima di conoscere Luca, passava i pomeriggi a trascrivere interi romanzi nei bar del centro di Bolzano. Oltre alla scrittura, ha un debole per gli uomini, quelli belli. Il cameriere, il postino, l’amico di Francesca, l’autista dell’autobus ecc. Insomma aveva tanti uomini per la testa prima di innamorarsi. Poi è arrivato Luca.
Luca, 52 anni, di origini siciliane, al contrario di Silvana non infrange mai una regola. Dopo la morte dei genitori è stato affidato ai servizi sociali e ad una amministratrice di sostegno che gestisce il suo patrimonio. Il padre, nonostante girasse il modo sulle navi come marinaio, è stata una figura molto presente e lo ha educato con una certa severità. Quando venne a sapere del suo innamoramento per Silvana gli consigliò di scriverle una lettera. Ma lei era interessata alle lettere solo se a dargliele era il postino, quello con gli occhi azzurri.
Luca+Silvana è la storia d’amore di una coppia con sindrome di Down.
Il loro non è stato un amore a prima vista: Silvana lo rifiutava, ma Luca continuava a scriverle lettere d’amore. Un giorno, ad una festa, lui la invita a ballare, lei accetta. Luca in pista è incontenibile, e mentre ballano le ruba un bacio. Da quel giorno non si sono più separati.
Il matrimonio si sarebbe già celebrato, se non fosse che dalla morte dei genitori Luca ha avuto una serie di ostacoli legati alla sua eredità. Attraverso Claudia, la madre di Silvana, alcune associazioni che operano nell’ambito della disabilità vengono a conoscenza dei fatti accaduti a Luca e decidono di interpellare il giudice tutelare.
Ma i tempi della giustizia sono lunghi, e ogni anno la data del matrimonio viene rimandata. Stanca di aspettare, Silvana decide di trasferirsi nel convitto gestito dai servizi sociali per vivere assieme a Luca. Forse l’idea di avere un appartamento tutto loro rimarrà solo un sogno, ma ciò che conta è che possano stare assieme.
Luca e Silvana si sono sposati ieri: il film racconta il percorso e le varie difficoltà che la coppia ha affrontato e dovrà affrontare per realizzare il proprio sogno. Una storia d’amore dalle sfumature tragicomiche che fa riflettere su come la nostra società percepisce la Sindrome di Down.
Il progetto, sulla piattaforma Eppela, sta cercando il sostegno necessario a concludersi. “Le riprese – si legge sul sito – sono cominciate ad agosto 2018 e ad oggi sono state svolte 14 giornate di riprese su 25 previste. Il documentario è quindi in fase di produzione. Se raggiungeremo l’obiettivo dei 9.000 euro riusciremo a girare le prossime 3 giornate (costo giornaliero per le riprese: circa 3000 euro), che sono anche tra le più importanti perchè documentano un momento speciale di tutta la storia, il matrimonio di Luca e Silvana. Ma come detto nel video di presentazione se riuscissimo a trovare le coperture per 5 giornate, saremo ancora più felici! Abbiamo bisogno, quindi, del tuo aiuto per raggiungere questo traguardo importante, e magari superarlo! ;-)”.
Il progetto ha già ottenuto il sostegno di diversi enti locali e grazie a questi contributi abbiamo coperto il 65% del budget: “Se raggiungiamo l’obiettivo avremo la possibilità di coprire un’altra parte del budget: circa il 7%. Arriveremmo in questo modo al 72% del costo totale. Prevediamo di portare a termine il film nell’autunno del 2019. Per farlo però dobbiamo trovare altre risorse e altri sostenitori che ci aiutino a coprire il restante 28%. Per questo motivo le donazioni che ci permetteranno di andare oltre l’obiettivo dei 9mila euro saranno ancora più preziose!”.
Come in ogni crowdfunding ci sono le ricompense: dalla bomboniera del matrimonio alla partecipazione alla prima proiezione. A oggi è stata superata la soglia dei 4.900 euro, e mancano circa due settimane per raccogliere i fondi necessari.
Il regista è Stefano Lisci, diplomato alla Zelig scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano, con specializzazione in fotografia. Ha lavorato per diversi anni sui set cinematografici, tra cui “Anita B” di Roberto Faenza e “Sils Maria” di Oliver Assayas. Dal 2015, tra gli altri progetti, cura laboratori di cinema nelle scuole medie e superiori. Nel 2016 ha diretto il documentario “Bar Mario”.
E in Veneto arriva Up & Down
Il 12 gennaio 2019, unica data regionale, arriva in Veneto, nei Padiglioni ex Filanda di Santa Lucia di Piave (TV), UP&Down lo spettacolo che Paolo Ruffini porta in scena con quattro attori con Sindrome di Down, uno autistico e uno in carrozzina, tutti parte della compagnia livornese Mayor Von Frinzius diretta dal regista Lamberto Giannini.
Il Comune di Santa Lucia di Piave ha subito concesso il patrocinio confermando di credere fortemente nel valore di questo straordinario esempio di teatro integrato, una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano, nel quale comicità e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la bellezza che risiede nella diversità.
Un esilarante happening comico e al tempo stesso emozionante, in cui i protagonisti si fanno portatori di un messaggio profondo, ossia che sempre più persone non sono abili alla felicità o all’ascolto, e alla fine siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi. Lo scheletro dello spettacolo, prodotto da Non c’è Problema, è costruito sull’intenzione di Paolo Ruffini di realizzare uno straordinario One Man Show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte però una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più “abili” di lui.
«Questo progetto è anche un’indagine sulla normalità – spiega Ruffini – davvero un cromosoma in più o in meno decide se sei diverso? Rispetto a chi? Questi ragazzi sono dotati di una maschera da commedia dell’arte pazzesca, sono interpreti straordinari perché possono essere continuamente bugiardi, ma non saranno mai finti, e questo sul palcoscenico è un grande vantaggio. Il teatro è un sistema decisamente migliore del nostro tessuto sociale – continua Ruffini – La banalità moralista afferma che siamo tutti uguali, il teatro invece sostiene che per fortuna siamo tutti diversi, e se io su quella differenza ci punto un faro, ecco che diventa una risorsa».
UP&Down è in tournée nei maggiori teatri italiani e sta registrando un sold out dopo l’altro. Inoltre dall’esperienza teatrale è nato il documentario UP&Down – Un film normale, prodotto da Non c’è Problema, Laser Film, Fenix Entertainment e Agnus Dei Production, che ha ricevuto a settembre il Premio Kinéo alla Mostra del Cinema di Venezia ed è stato presentato ad ottobre alla Festa del Cinema di Roma nella Rassegna “Alice nella città”.
Un’opera del tutto priva di fiction, le cui riprese sono state realizzate durante il tour in giro per l’Italia, con i viaggi, i backstage, i momenti rubati dietro le quinte e durante le prove raccontati dalla voce narrante di Pino Insegno. La pellicola verrà proiettata al Cinema Méliès di Conegliano (TV) nel pomeriggio del 12 gennaio 2019, permettendo così a tutti coloro che vorranno seguire entrambi gli eventi una doppia straordinaria esperienza emozionale.
Polo Ruffini è attore cinematografico e teatrale, conduttore televisivo, regista e autore.
MAYOR VON FRINZIUS è la Compagnia teatrale livornese nata nel 1997 ed è diretta da Lamberto Giannini. È composta da 97 attori, metà di essi sono persone con disabilità. Allo spettacolo UP&Down prendono parte sei attori di questa compagnia: uno di loro è autistico e gli altri cinque hanno la Sindrome di Down.
Info Biglietti:
- Eventbrite
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-up-down-in-filanda-a-santa-lucia-di-piave-53445938240
- presso Jungle Records – Conegliano (TV) presso Galileo sas chiamando il numero dedicato: 346 0757861