È un’amicizia, iniziata oltre trent’anni fa, ad aprire le porte alle «opportunità di investimento e crescita reciproche, durature, solide, con un’area presidiata dal quarto porto al mondo e alla quale la Repubblica Popolare Cinese attribuisce un significato strategico» per le aziende del Friuli Venezia Giulia.
A Pordenone la delegazione di Tianjin – 13 milioni di abitanti, +22% di Pil nel 2012 – ha consegnato agli imprenditori locali «la chiave per aprire la porta di un territorio in straordinaria espansione» e ha consolidato basi di «profonda amicizia senza le quali – ha spiegato Xu Datong, presidente della Tianjin Binhai New area commerce commission – il flusso degli affari fatica ad essere continuo e fluido».
Perché proprio Tianjin? Quali aziende sono interessate? Come muoversi?
L’APPROCCIO LENTO – In questa regione, negli anni Ottanta, la Zanussi ha realizzato una delle prime joint venture italo-cinesi. Con alcune persone, che oggi hanno un ruolo politico di rilievo, c’è dunque una conoscenza solida, e questo – spiegano gli organizzatori – è indispensabile per una mentalità che basa sulle relazioni di fiducia e su un approccio fatto di piccoli passi ogni prospettiva di collaborazione.
Quella che si è svolta in questi giorni è la seconda visita della delegazione cinese in Italia, intervallata da una missione pordenonese nel Far East. Alla base c’è la necessità di internazionalizzare, praticamente un obbligo per chi oggi è in grado di farlo. La dimensione delle imprese locali, medio piccola, non aiuta – spiegano gli imprenditori del Friuli VG – ma attraverso l’istituto delle reti di impresa c’è la possibilità di competere con il resto del mondo secondo gli standard richiesti dai partner.
I SETTORI – Approfondimenti e incontri, oltre al legno arredo, sono stati programmati in questa missione per meccanica e agroalimentare. Un primo contatto è avvenuto con l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, intorno a un’ipotesi di collaborazione tra le parti nel programma di sviluppo cantieristico che Tianjin ha posto in essere da diversi anni.
La regione cinese ospita aziende dei settori automotive, aeronautico, elettrodomestici: c’è la possibilità di un ruolo da fornitori per molte realtà della componentistica del Friuli-VG. Successivamente l’idea è di valutare insediamenti produttivi per servire direttamente il mercato asiatico.
Per l’agroalimentare un ruolo di primo piano va al vino. Il porto franco cinese e la disponibilità di magazzini refrigerati potrebbero essere la base ideale per iniziare la distribuzione dei prodotti.
Per il legno arredo, il fattore chiave è lo sviluppo immobiliare dell’area che, a mezz'ora di treno da Pechino, è destinata a entrare nella stessa area metropolitana. L’idea è di realizzare degli appartamenti modello, dei "demo" arredati con mobili made in Pordenone per testarne il gradimento, e successivamente accordi di collaborazione potrebbero agire sui dazi doganali e favorire l’export in Cina.
COME SALIRE SUL TRENO CINESE – Gli incontri e le presentazioni di questi giorni hanno visto coinvolte direttamente le aziende: ZIPR, Brovedani Group Srl, Keymec, Premek Hi Tech Srl, Savio Macchine Tessili Spa, Polo Tecnologico di Pordenone Scpa e LEF per la metalmeccanica, AcheoSrl, Alea Srl, Santarossa Contract Srl per l’arredamento e il legno, Cantina di Casarsa, Viticoltori Friulani la Delizia Sca, Roncadin Spa, Venchiaredo Spa sul versante agroalimentare.
La delegazione cinese è stata accompagnata dall’avvocato Gianluca Vigo di Torre Bairo e da Armando Tschang, presidente dell’Agenzia per la Cina, principale organizzazione italo-cinese con sede a Milano, per lo sviluppo delle relazioni commerciali fra i due Paesi.
A dar manforte alle attività di consolidamento dei rapporti bilaterali, oltre a Unindustria – attiva anche con Pordenone Export – gli esponenti di regione e Comune. Le aziende che non avessero partecipato a questa fase ma volessero approfondire l’opportunità di inserire i propri prodotti nei prossimi appuntamenti possono rivolgersi a Unindustria Pordenone, 0434.526.411 – fax 0434.522.268 e-mail:info@unindustria.pn.it