Ci sono le voci di medici, psicologi, politologi, geografi, astronomi, antropologi, scrittori, rabbini, monaci cattolici e tibetani, rianimatori, drammaturghi, attori, immunologi, giornalisti, neuropsicologi, filosofi, oncologi, teologi, sociologi, critici cinematografici e critici d’arte.
Diversi punti di vista da cui lo sguardo umano parte, per affrontare lo stesso problema, e offrire opportunità inattese di ispirazione per trovare soluzioni al dopo pandemia
Se una metafora può essere scelta, certamente il richiamo al romanzo The Remains of the Day (Quel che resta del giorno) dello scrittore britannico Kazuo Ishiguro potrebbe calzare. Stevens, un anziano maggiordomo inglese ricorda, a distanza di anni, i tempi in cui ha lavorato al servizio di Lord Darlington e ora si trova a fronteggiare il nuovo acquirente americano della magione inglese. In mezzo la Seconda Guerra Mondiale: un prima basato sulla dedizione al proprio lavoro e la fedeltà ai principi dell’antico datore di lavoro, la frattura del conflitto mondiale che spazza le certezze, l’oggi in cui si deve ripartire da nuove basi per non far crollare l’edificio in cui si è passata un’intera esistenza.
Il “Catalogo delle perdite e dei ritrovamenti in tempi di Covid”, nato dall’idea della Professoressa Ines Testoni Direttrice del Master in “Death Studies & The End of Life” dell’Università di Padova, è un modo per fare ordine attraverso una riflessione a più voci sul Covid-19.
Catàlogo, dal greco κατάλογος «elenco», è una lista sistematica di più oggetti della stessa specie, riuniti nello stesso luogo o per lo stesso scopo. Nel “Catalogo delle perdite e dei ritrovamenti in tempi di Covid” gli “oggetti” sono le riflessioni di donne e uomini della scienza, della cultura, dell’arte e della spiritualità; il “luogo” è il canale Youtube del Master in Death Studies & The End of Life”; lo “scopo” è capire quel che ci resta e che abbiamo (forse) perso dopo la pandemia che ci ha attraversato.
L’emergenza sanitaria ha letteralmente “attraversato” i nostri corpi, il nostro modo di vivere e ha fatto emergere in ognuno di noi domande che mai pensavamo di porci. I video del Catalogo reperibili anche sul Canale Youtube del Master in “Death Studies & The End of Life” raccolgono moltissime voci. Tra gli altri hanno voluto contribuire alla raccolta nomi come Patrizia Burra, Giorgio Zanchini, Andrea Toniolo, Adriano Fabris, Andrea Maccarini, Konstantinos Priftis, Chiara Volpato, Gianni Boria, Gian Vittorio Caprara, Guidalberto Bormolini, Adriano Zamperini, Elena Marta, Italo Penco, Mohamed Bamoshmoosh, Guido Biasco, Amedeo Boros, Enrico Facco, Adolfo Locci, Ilaria Malaguti, Laura Liberale, Luciano Orsi, Teresa Petruzzelli, Stefania Uccheddu, Lea Ferrari, Mauro Varotto, Denis Brotto, Marco Almagisti, Roberto Ragazzoni, Guido Bartorelli, Evelina Buffa Nazzari, Diego De Leo, Franz Zampiero, Antonella Viola e Fabio Grigenti.
Ognuno ha narrato la sua esperienza di perdite e ritrovamenti: chi ha raccontato cosa insegnano o sanno dire i media, chi ha approfondito il ruolo dell’arte, chi quali libertà siano in gioco; altri hanno spiegato il dono della vita o le mappe geografiche che si sono disvelate, ma anche le geografie umane o le parole che riescono a riparare qualcosa che si è rotto; e ancora i temi della spiritualità, del volontariato, delle comunità etniche italiane, del rapporto genitori figli, della metamorfosi delle relazioni o dell’ansia e della psicologia dell’emergenza.
«Erano le prime settimane della pandemia: medici, infermieri operatori sociali, ma anche persone comuni mi contattavano – dice Ines Testoni (in foto), direttrice del Master in “Death Studies & The End of Life” dell’Università di Padova – chiedendo suggerimenti, consigli e informazioni per gestire l’ondata terribile di morte che stava lasciando tutti traumatizzati e disarmati. Nessuno sapeva come muoversi di fronte a tanto orrore. L’idea è nata da queste richieste, vere e contingenti: trovare un luogo in cui elaborare questa esperienza. Nasce così la formula del “Catalogo delle perdite e dei ritrovamenti in tempi di Covid”, pensato come spazio in cui mettere in luce l’essenza del cambiamento, che è sempre costruito tanto sul lutto quanto sulla nascita, ovvero tanto sulla distruzione quanto sulla costruzione – continua Ines Testoni -. Presto partirà anche la versione internazionale perché si sono interessati all’iniziativa numerosi ricercatori che stanno studiando questo esperimento universitario padovano.
Il “Catalogo delle perdite e dei ritrovamenti in tempi di Covid”, curato scientificamente da Ines Testoni, ha visto il coinvolgimento e l’appoggio istituzionale di Patrizia Burra, Prorettrice alla formazione post lauream dell’Università di Padova, Luigi Castelli, Presidente della scuola di Psicologia, ed Egidio Robusto, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata; la parte giornalistica è stata curata da Marco Milan dell’Ufficio Stampa di Ateneo, mentre quella di supporto è stata affidata a Luigi Porto ed Erika Iacona, esperti del master in “Death Studies & The End of Life”.
«È un Catalogo necessario, perché ci aspetta un tempo di “crisi” ovvero di duro lavoro. Crisi significa cambiamento e cambiare significa lavorare. Lavorare stanca, ma ciò che stanca di più del lavoro è il non capirne il senso. Quando si capisce bene il senso del proprio impegno apprezzando la direzione presa dal cambiamento, la fatica e lo scoramento diminuiscono – sottolinea Ines Testoni-. Gli interventi sono i più vari, come si conviene a un Catalogo, e spaziano dalla psicologia alla medicina, dalla religione alla fisica, dalla geografia alla storia, dall’antropologia all’astronomia, perché i diversi punti di vista da cui lo sguardo umano parte per affrontare lo stesso problema offrono opportunità inattese di ispirazione per trovare soluzioni. Rimane – precisa Ines Testoni – un catalogo aperto, capace di accogliere nuove voci. Possono infatti offrire il proprio contributo tutte le studiose e gli studiosi che ritengono di aver compreso qualche aspetto del rapporto crisi/cambiamento, ossia di ciò che è andato perso e di ciò che stiamo costruendo sulle macerie. Basta scrivere a endlife.psicologia@unipd.it e sarà possibile programmare la registrazione. Fondamentale per questo Catalogo è la sua capacità di raccontare, di saper creare ponti tra ciò che si sa e ciò che si esperisce. Passata l’emergenza, quando avremo faticosamente imparato a fare i conti con la paura e la morte senza censurarle, il Catalogo dovrà perciò trasformarsi in un “Inventario di esperti in soggettiva – oltrepassando il Covid”. Per questo motivo saranno nuovamente contattati coloro che già avranno partecipato al Catalogo affinché raccontino il passaggio dal prima al durante».
Pagina Youtube del “Master in Death Studies & The End of Life”:
https://www.youtube.com/channel/UCiHVZTo8svAxXxu7xqTserw
Video del “Catalogo delle perdite e dei ritrovamenti in tempi di Covid”:
https://www.youtube.com/channel/UCiHVZTo8svAxXxu7xqTserw/videos
Disponibile anche su Mediaspace Università di Padova: