Una storica azienda di Ossana, produttrice di pellicole plastiche e film in polietilene, a rischio chiusura un paio di anni fa, ha salvato 60 dipendenti arrivando oggi 75 lavoratori.
Un risultato possibile grazie alla stretta sinergia tra pubblico e privato: quella fra Trentino Sviluppo, società di sistema della Provincia autonoma di Trento, e il gruppo veneto Sogifi, solido partner industriale. Dopo importanti investimenti che hanno permesso di concretizzare la piena ripresa economica e commerciale, una linea produttiva è stata dedicata alla realizzazione di prodotti innovativi, in particolare film plastici per il packaging alimentare ottenuti dal riciclo delle bottigliette in PET e a loro volta totalmente riciclabili. Con questi nuovi materiali è realizzata “Vela”, la barriera di protezione per tavoli di bar, ristoranti e mense. Una barriera economica realizzata in plastica riciclata e riciclabile al 100%, già testata in alcuni locali di Trento e commercializzata dai primi di giugno. Si prevede una produzione di 1.000 pezzi la settimana. Il mercato sarà inizialmente quello trentino e del nord-est Italia.
«Siamo in presenza di una rinascita che si sta consolidando in tempi rapidi – sottolinea Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento – segno che chiari obiettivi industriali, che non temono l’investimento in innovazione, possono portare a significativi risultati economici e produttivi anche in territori decentrati, considerati normalmente non ottimali per il business di attività manifatturiere».
Fucine Film Spa è nata nel 1978 in una valle montana a vocazione turistica, la Val di Sole. Un’azienda specializzata nella produzione di prodotti e contenitori in film plastico, imballaggi per il settore alimentare (vaschette per la carne fresca, salumi, pesce, frutta, verdura), che due anni fa è riuscita a superare un momento difficile e con pazienza e caparbietà ha saputo trovare un cambio di proprietà e ripartire per nuovi traguardi. La produzione di pellicole alimentari è stata affiancata da prodotti per il settore farmaceutico e medicale – blister per pastiglie medicinali, contenitori per integratori alimentari, confezioni per siringhe – ed oggi i dipendenti sono saliti a 75 persone.
La ricerca di una continua innovazione di prodotto ha portato proprio in questi giorni alla nascita di “Vela”, la barriera trasparente di protezione per tavoli di locali pubblici, ovvero bar, ristoranti e mense. Una soluzione frutto di innovazione di processo e di prodotto, nata, in ottica contenimento Covid-19, da un giovane team di ingeneri, progettisti e tecnici locali, composto da Daniel Gionta, direttore tecnico e di produzione di Fucine Film, Silvio Plazzer, responsabile qualità e Francesco Mengon, addetto all’ufficio acquisti.
Una “Vela” che fa della leggerezza, della facilità di montaggio e dell’economicità (costa la metà del plexiglass) i punti di forza, senza trascurare la sostenibilità ambientale: si tratta di “fogli” in plastica PET, delle dimensioni di 48×52 centimetri, ottenuti dal riciclo delle bottigliette e completamente riciclabili, lavabili e igienizzabili. La base è in fibra di legno di recupero a forma ricurva.
Nel 2017 Fucine Film, azienda limitata dalla sola produzione in pvc, si stava spegnendo in un concordato fallimentare, non avendo la possibilità di investire in innovazione e di diversificare i propri prodotti. L’intervento di Trentino Sviluppo, che ha favorito l’individuazione una nuova proprietà industriale, ha portato Sogifi, holding con sede a Thiene (Vicenza), ad investire in Val di Sole 10 milioni di euro in nuovi macchinari ed impianti. Dal 2019 Fucine Film Spa è quindi ripartita con più forza di prima, rilanciando la produzione di film plastici flessibili, di PET, resina termoplastica adatta al contatto alimentare, PFT (resina fenolica) e PLA (polimero dell’acido lattico). Prodotti che stanno avendo positivo riscontro dal mercato internazionale, considerato che l’85% della clientela oggi sta all’estero: Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, ma anche Turchia, Arabia Saudita, Canada e Australia.
«Oggi siamo fieri di avere a Ossana – spiega l’amministratore delegato Fabio Caumo – non solo le “braccia”, ma anche la “testa” dell’azienda, ovvero sia la produzione che le funzioni apicali e le professionalità più elevate provengono tutte dalle due Valli, di Sole e di Non. Certo, la nostra posizione geografica è particolare: qui i trasporti incidono sui costi, non c’è un gasdotto e l’energia costa di più. Ma gli investimenti stanno ripagando, sia dal punto di vista economico che sociale».