In piena estate si compie una operazione di reindustralizzazione per niente scontata, e che vede il ritorno di un marchio che era passato in mano statunitense, anche grazie al rientro di un manager.
Succede a Rovigo, e quello che qui è accaduto è il modello, positivo, di gestione di crisi aziendali secondo il “modello Veneto”: evitare cioè che una azienda che decida di lasciare (e impedirlo è pressoché impossibile) lasci dietro di sé un deserto industriale e occupazionale. L’alternativa è un lavoro di squadra mirato ad attrarre nuovi investitori e dare continuità, e nuove prospettive, al sito.
Così è stato per Ecolab Production Italy Srl, gruppo multinazionale attivo nei settori dell’energia, del trattamento acqua e dell’igiene, presente in Italia con due stabilimenti a Rovigo e Rozzano (Milano). Lo stabilimento veneto era dedicato alla produzione di biocidi, disinfettanti e prodotti cosmetici per la divisione commerciale Healthcare in Europa, mentre lo stabilimento di Rozzano è tuttora focalizzato sulla produzione di detergenti e disinfettanti principalmente per le divisioni commerciali Food&Beverage e Institutional.
La società aveva un organico complessivo di 105 dipendenti a tempo indeterminato (di cui 71 uomini e 34 donne): nel milanese 62 dipendenti a tempo indeterminato di cui 50 uomini e 12 donne, a Rovigo – dove il 13 settembre 2019 era stata attivata la procedura di licenziamento collettivo – i lavoratori erano scesi a 30 da 43 che erano a tempo indeterminato (21 uomini e 22 donne: 14 impiegati, 23 operai e sei quadri).
Nel 2011 Ecolab Production Srl aveva acquisito la vecchia Esoform di Rovigo nel 2011; poi, nel 2015 aveva dismesso la produzione dei medicinali (liquidi per la cute lesa) e nel 2017 anche quella dei liquidi per lenti a contatto (uno dei business di Esoform prima della cessione). A gestire la crisi è stato il lavoro coordinato dei sindacati, delle stesse imprese e di Confindustria Venezia Rovigo, con la regia dell’Unità di crisi aziendali della Regione Veneto guidata da Mattia Losego, specializzata ormai in questo genere di vertenze.
La richiesta di apertura di crisi in Regione è del 14 settembre 2019; da qui è scattata l’istituzione di un tavolo di crisi regionale, con l’impegno dell’azienda a reindustrializzare il sito (accordo Regione del Veneto – Unità di crisi aziendali del 2 ottobre 2019). Quindi, nel giro di due mesi, è subentrata la disponibilità della Regione del Veneto – Direzione Lavoro ad avviare Politiche attive per il ricollocamento e la formazione dei lavoratori destinati a restare senza impiego, e l’attivazione della Cigs per cessazione al Ministero del Lavoro il 4 novembre 2019.
Quindi la svolta, datata luglio 2020 con la cessione a condizione di favore del sito produttivo, dei macchinari e del marchio storico Esoform a un nuovo soggetto imprenditoriale che ha assorbito 13 lavoratori provenienti da Ecolab e 2 da società di Ecolab, con l’impegno ad attingere al bacino dei lavoratori in cassa integrazione. La nuova società si dedicherà alla produzione di liquido per lenti a contatto – un settore in espansione – minimizzando l’impatto occupazionale: parte dei lavoratori fuori dal nuovo perimetro aziendale andranno in pensione, altri stanno lavorando a tempo presso altre aziende e, qualora lo ritenessero, potrebbero accedere alle politiche regionali.
Un esempio di «lungimiranza e sensibilità per il territorio – sottolinea Gian Michele Gambato, vicepresidente Confindustria Venezia Rovigo – che ha consentito di far subentrare nuovi operatori, e salvaguardare una realtà di competenze, know how e investimenti in ricerca e sviluppo, senza arrivare all’annullamento di interi processi produttivi».
E per Elena Donazzan assessore al Lavoro, «la positiva gestione della crisi aziendale del sito Ecolab di Rovigo, che rinasce grazie alla cessione del ramo di azienda, rappresenta una buona pratica di reindustrializzazione e dimostra la capacità dei vari attori coinvolti – istituzioni, aziende, associazioni sindacali e datoriali – di utilizzare tutti gli strumenti nell’interesse comune della salvaguardia delle attività produttive e del potenziale occupazionale». La nuova azienda conserverà il marchio Esoform, concesso da Ecolab, e può contare su «solidi investitori e solide conoscenze del settore – sottolinea Romolo Giammarile, l’amministratore delegato che per 12 anni ha lavorato nell’azienda prima dell’acquisizione da parte americana e della dismissione della linea oftalmica -. Conoscevo bene la realtà e le persone che ci lavoravano, quando ho saputo della chiusura nel giro di poche ore avevo preso contatti per capire come intervenire».
La produzione è ripartita l’1 luglio: e con l’arrivo di Laura Cence, Global business development, l’obiettivo è il 75% di vendite all’estero e l’ingresso nella produzione delle lenti a contatto.