Con Ordinanza del ministero della Salute del 21 settembre, la Bulgaria è stata inserita nei Paesi in Categoria B: viene così meno l’obbligo di quarantena per chi si reca in Italia. Una decisione che ripristina la normale mobilità tra i due Paesi, fra i quali sono intensi i legami economici.
Le imprese a capitale italiano nel Paese sono circa 13mila, con oltre 75mila dipendenti. Gli investimenti Italiani in Bulgaria valgono oltre 1,7 miliardi di euro dal 1996 al 2019 secondo i dati del Ministero dell’Economia, e l’interscambio commerciale 2019 si è attestato a 4,5 miliardi.
Di qui la forte richiesta da parte di Confindustria Bulgaria perché fosse eliminato il vincolo della quarantena che rendeva impossibili le frequenti trasferte di tecnici e manager, complicando anche le semplici manutenzioni o riparazioni di macchinari di produzione italiana.
Una misura “discriminatoria” nei confronti della Bulgaria e di tutti gli attori economici fortemente penalizzati da questa decisione, aveva scritto la presidente di Confindustria Bulgaria Marialuisa Meroni chiedendo l’intervento del primo Ministro, Giuseppe Conte, con lettere aperte al Sottosegretario di Stato, al Ministro della Salute, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro per gli Affari Europei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Dipartimento per la Programmazione e Coordinamento della Politica Economica.
Marialuisa Meroni esprime soddisfazione “per la collocazione della Bulgaria nella cosiddetta “fascia B”. Noi, Insieme alla Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, ci siamo adoperati in questi mesi per questo obiettivo. Un risultato che premia il lavoro di squadra e l’unità nei comuni obiettivi . Il poter ricominciare a circolare senza la quarantena consente ai nostri imprenditori, ai tecnici, al personale tutto di poter rimettere in moto il sistema della produttività e della ripartenza dopo l’assalto del Covid-19 che sappiamo non essere stato sconfitto. Tenere ben presenti le misure di protezione e di igiene è il nostro primo pensiero, ma sono felice che ora le nostre aziende possano tornare in piena attività.
Ringrazio le Autorità Italiane che hanno tenuto conto dei nostri rilievi e delle nostre esigenze e Confindustria che ci ha fortemente supportato. Siamo un pezzo di Italia in un altro Paese membro dell’Unione Europea ed in questi mesi fra pandemia ed isolamento le nostre aziende sono state in forte difficoltà. Ora possiamo tornare al lavoro con una nuova lena.”
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