Il contatto è arrivato via LinkedIn: da Kamel Ben Youssef, professore di marketing e strategia d’impresa all’Université Paris Ouest Nanterre La Défense. «Ha detto che stava facendo ricerche inerenti a marketing ed aziende e aveva trovato un articolo online che parlava dell’apertura di una nostra caffetteria. Il professore, incuriosito dal fatto che la nostra azienda abbia deciso di studiare un proprio concept di locale, mi ha contattata per propormi di diventare una case study da presentare ai suoi studenti».
Detto, fatto: Elisa Toppano, marketing manager della torrefazione friulana, ha presentato storia e mission di ORO Caffè, dalla nascita del marchio fino all’apertura dei monomarca. Del resto, proprio a Parigi, alla prossima Franchise Expo (la fiera internazionale dedicata allo sviluppo delle reti del commercio organizzato, in programma dal 22 al 25 marzo 2015) saranno presentate le nuove caffetterie battezzate ADORO CAFE’ (con una serie di ricette a base di caffè, dolci e salate, studiate rigorosamente in Italia e realizzate con prodotti italiani).
Al convegno dell’università parigina, nell’arco di due giornate, erano invitati relatori di diversi ambiti professionali. «Nell’aula con noi – racconta Elisa – c’era una quarantina di studenti. Oltre a me, unica rappresentante di un’azienda di prodotto, c’erano professori, consulenti o appartenenti al mondo della comunicazione. ORO Caffè era l’unica azienda “case study” a parlare in prima persona e ad offrire la propria personale esperienza. Gli studenti erano molto interessati ad ascoltare un’esperienza dal vero, e poi l’argomento caffè e caffetterie/coffee shop è molto vicino al mondo giovane per cui mi hanno fatto un sacco di domande».
ORO Caffè è nata nel 1972 come piccola torrefazione udinese, ed è stata poi acquisita da Chiara e Stefano Toppano, genitori di Elisa, che nel 1987 hanno gettato le basi dell’azienda di oggi (nel 2014 5,5 milioni di fatturato, in un anno +22% di export e una nuova filiale in Canada).
Parallelamente si è evoluta l’immagine coordinata, dalle tazzine al packaging, ed è cambiata la comunicazione, che oggi va dai messaggi pubblicitari tradizionali ai social media. Puntando sulla formazione ad ampio raggio: cinque anni fa è nata la scuola prima rivolta ai partner dell’azienda, poi a tutti i cultori del caffè, per spiegare ogni passaggio dalla selezione e tostatura del chicco ai fondamentali per preparare un’ottima tazzina (con prova pratica finale).
E dopo la tappa universitaria, sono riprese le visite aziendali per le scuole superiori del territorio: prima si vede come funziona lo stabilimento, per si applica la teoria studiata in classe a situazioni reali. Per questo, a seconda del corso di studi, segue un breve seminario di marketing e un piccolo corso sul caffè, sempre a misura di studente. Ad aprire la strada due classi dell’Istituto tecnico commerciale “C. Deganutti”, la scuola superiore che ha formato anche i proprietari dell’azienda.