In Alto Adige è in corso lo screening che punta a testare per il coronavirus il 70% della popolazione. Un test di massa e che riguarda anche il lavoro. Da oggi, venerdì 20, a domenica 22 novembre 2020, in tutto l’Alto Adige saranno effettuati circa 350mila test rapidi dell’antigene per la rilevazione del Coronavirus. “Uno screening su scala provinciale può aiutare a identificare le fonti di infezione ancora sconosciute e a fermare un ulteriore aumento della diffusione del virus”, spiegano in Provincia.
Le imprese più strutturate si sono in gran parte organizzate internamente e fanno i test direttamente negli stabilimenti.
E’ il caso, ad esempio, di GKN Driveline, che a Brunico già ieri aveva testato circa 500 dipendenti, e questa mattina (20 novembre) ne sono arrivati altri mille. Dai primi test fatti ieri nelle aziende (oltre mille dipendenti testati) ha partecipato circa il 95% dei dipendenti e i positivi sono stati l’1-2%, il che confermerebbe che le fabbriche sono luoghi di lavoro sicuri.
Dunque in contemporanea con l’avvio del corona-screening pubblico anche molte aziende si sono messe a disposizione per far testare i propri dipendenti direttamente sul luogo di lavoro. “Ancora una volta le nostre imprese e i loro collaboratori stanno dimostrando grande responsabilità, dando un contributo determinante affinché il corona-screening possa essere portato a termine con successo”, afferma il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea.
In molti casi si sono allestite delle specifiche aree di test interne, mettendo a disposizione tempo e risorse per l’organizzazione e dando la possibilità ai dipendenti di partecipare all’iniziativa durante l’orario di lavoro. “I test all’interno delle imprese sono un vantaggio per tutti: si favorisce la partecipazione di un gran numero di persone, si evitano assembramenti, si aumenta la sicurezza sul luogo di lavoro, il tutto alleggerendo il compito al servizio sanitario provinciale”, prosegue Giudiceandrea, sottolineando la buona collaborazione tra imprese, Azienda Sanitaria e Comuni nella fase di preparazione dell’iniziativa. I primi riscontri arrivati nella giornata di giovedì e nella mattinata odierna (venerdì 20) confermano una partecipazione ai test nelle aziende che supera abbondantemente il 90 per cento.
Assoimprenditori Alto Adige rinnova a tutte e a tutti l’appello a partecipare al coronascreening pubblico che si concluderà domenica e ricorda che chi per qualche motivo non potrà parteciparvi ha tempo fino alle ore 18 di mercoledì per sottoporsi ad un test antigenico rapido presso altre strutture autorizzate.
I dati ufficiali vengono aggiornati sul sito dedicato della Provincia.
Nei giorni scorsi Giudiceandrea si era rivolto direttamente ai colleghi imprenditori: “Siete tutti a conoscenza della grave emergenza sanitaria che sta attraversando il nostro territorio. Solo pochi giorni fa questa emergenza ha fatto sì che la Provincia avesse praticamente già deciso la chiusura di una buona parte delle nostre imprese associate. Molti di voi avranno visto le bozze del decreto del Presidente della Provincia, in cui le uniche attività ammesse erano quelle definite con il Dpcm del 22 marzo, in base al quale solo una minoranza delle nostre aziende avrebbe potuto proseguire la propria attività. Fortunatamente siamo riusciti – grazie anche alla stretta collaborazione con le parti sociali – a fare in modo che l’elenco venisse allargato: grazie all’ampliamento delle attività ammesse e alla definizione di una serie di eccezioni ulteriori, la maggior parte delle nostre imprese ha così potuto proseguire la propria attività. Nel frattempo, la situazione sanitaria in Alto Adige è cambiata solo marginalmente. L’emergenza è tuttora in corso e siamo tutti chiamati a dare un nostro contributo con senso di responsabilità. Il corona-screening pubblico è una delle possibilità che abbiamo per far sì che la situazione migliori e che la nostra economia possa ripartire con meno limitazioni rispetto a quelle attualmente in vigore. Abbiamo valutato di appoggiare anche pubblicamente l’iniziativa, perché siamo convinti che in questo momento è l’arma migliore che abbiamo per poter garantire la prosecuzione delle nostre attività anche nelle prossime settimane. Molte nostre imprese si sono messe a disposizione per ospitare o organizzare in proprio delle apposite test-area per i dipendenti. Di questo le ringraziamo. Abbiamo fatto presente questa disponibilità alla Provincia e all’Azienda Sanitaria ed è ora possibile effettuare i test all’interno delle imprese. Presupposto è che questi test siano gestiti da personale con le necessarie qualifiche professionali e con accesso alla banca dati dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige. I kit per i test saranno messi a disposizione dall’Azienda Sanitaria, i costi del personale saranno invece a carico dell’impresa. Con le organizzazioni sindacali ci siamo poi incontrati per recepire l’ordinanza provinciale all’interno dei protocolli di sicurezza. Accanto alle misure riguardanti la regola 1/10 e la sanificazione degli ambienti di lavoro, abbiamo accolto anche quella relativa alla partecipazione al corona-screening. All’interno dei propri protocolli di sicurezza aziendali, le imprese hanno la facoltà di individuare attività particolarmente a rischio, per svolgere le quali è necessario essersi sottoposti ad un test dall’esito negativo. Chi svolge queste attività e non si sarà sottoposto a test, tra il 26 novembre e il 29 novembre, non potrà quindi possibile accedere ai locali aziendali: se questo impedisce la prestazione lavorativa, il dipendente dovrà richiedere ferie o permessi. Siamo ben consapevoli delle difficoltà organizzative che tutto questo comporta, ma siamo dell’avviso che sia in ogni caso la scelta migliore rispetto a quella della sospensione dell’attività e soprattutto che si tratti dell’unico modo che abbiamo per dare una mano ad un sistema sanitario che a detta dei responsabili dell’Azienda Sanitaria e dei decisori politici è ormai allo stremo. In questo senso confido nella vostra comprensione e mi auguro che anche nelle vostre imprese favoriate la partecipazione del maggior numero di persone possibile al corona-screening. Sperando che tutto ciò possa contribuire a uscire dall’emergenza, vi invio i miei più cordiali saluti”.