Una azienda pioniera nella produzione e nello sviluppo di soluzioni ad alto contenuto innovativo finalizzate al passaggio di fluidi per uso domestico, professionale e industriale (dall’edilizia alle infrastrutture, dall’agricoltura al giardino di casa). Fondata nel 1969, da oltre 50 anni FITT sviluppa soluzioni ad alto livello tecnologico: e ora che ha acquistato un terreno vicino alla propria sede, l’idea è farne degli spazi che siano di lavoro, ma non solo. Spazi pensati per il lavoro del futuro, con massima attenzione alla sostenibilità e alle nuove esigenze, e per questo lancia una sfida.
Il tutto tenendo conto del contesto, quello delle terre vicentine dove acque, salici e campagne sono gli elementi cardine. Questo era luogo di delizia della nobiltà veneziana e delle famiglie che più e meglio avevano servito la Serenissima nel proprio periodo di massimo splendore, un angolo di Italia che ancora trattiene un fascino e una quiete che non appartiene alla civiltà contemporanea. È la culla del tardo rinascimento e del neoclassicismo, di autori e artisti illustri, che con maestria raccolsero il testimone della tradizione antica, oggi viva nelle opere di personalità
quali quelle di Antonio Canova come di Andrea Palladio; poiché Vicenza e il proprio hinterland sono state laboratorio della fabbrica dell’architetto che più di ogni altro – dopo Vitruvio – fu in grado di influenzare il pensiero e l’estetica occidentale. La Basilica Palladiana, il Palazzo
del Capitaniato o il Teatro Olimpico: la città è costellata di capolavori in un sistema diffuso di ville le cui campagne sono la più ragionevole cornice e completamento.
Patria globale dell’oreficeria e gioielleria, oggi il vicentino non è solo memoria e tradizione ma anche terra di eccellenze di tecnologia e innovazione rappresentate da molte sue aziede.
L’area di concorso scelta da FITT è il contesto periurbano di Vicenza: per un corretto inquadramento del sito di progetto, non si potrà prescindere dall’analisi della città e delle relative influenze sul territorio circostante.
Per questa impresa FITT ha deciso di coinvolgere YAC – Young Architects Competitions per lanciare FITT Future headquarters, un concorso di idee per la progettazione di nuovi spazi, affidando all’architettura l’opportunità di testimoniare i propri valori e la propria visione.
Un progetto ambizioso che darà la possibilità ad architetti e designer (studenti e professionisti) di proporre la propria idea di workspace del futuro: un luogo in cui leadership, progresso e identità aziendale vengano materializzati in forme architettoniche in grado di diventare un punto di riferimento internazionale nell’ambito della progettazione a servizio del lavoro, con una destinazione d’uso proiettata a quelle che saranno le future esigenze delle organizzazioni: dalle aree ricreative e di riposo, alle zone ristorazione, agli spazi per il fitness e il museo d’impresa e a quanto i creativi sapranno concepire e proporre.
«Immagino i nuovi spazi – dichiara Alessandro Mezzalira, ceo di FITT – come un luogo di incontro in cui la FITT People possa dare via libera a intuizioni e ricerca, un luogo disegnato per sorprendere ed ispirare, riflettere, approfondire e coltivare idee all’insegna del benessere, sostenibilità e innovazione. Una sostenibilità pervasiva che emerga pienamente in tutto il valore che ha per la nostra azienda: una valenza sociale rivolta al benessere e alla felicità dell’individuo nel pieno rispetto dell’ambiente.».
«Ritengo sia particolarmente stimolante in questo complicato momento storico un progetto che ridisegni degli spazi di lavoro. I workspace si sono evoluti nel corso dell’ultimo secolo seguendo il cambiamento delle dinamiche del lavoro e le esigenze delle persone che vivono gli spazi. – commenta Alessandro Cecchini, ceo di YAC – Credo che pochi ambienti come quelli lavorativi richiedano un bilanciamento perfetto tra esigenze di bellezza e funzionalità: spazi capaci di ispirare, di far stare bene le persone, spazi sicuri e sostenibili. Se già la digitalizzazione aveva comportato una svolta epocale, è indubbio che la pandemia che stiamo vivendo, ci porti a riconsiderare nuovamente lo spazio di lavoro. Sarà interessante scoprire come i progettisti immaginano il futuro in questo senso».
Le iscrizioni, aperte a progettisti di tutto il mondo, si chiuderanno il 27 gennaio 2021.
I vincitori verranno selezionati da una giuria d’eccezione che vede, fra gli altri, la partecipazione di Audun Opdal (3XN), Emmanuelle Moureaux, Nicola Scaranaro (Foster + Partners), Patrik Schumacher (Zaha Hadid Architects), Hasan Çalışlar (Erginoğlu & Çalışlar Architects) e Carlo Ratti (direttore del Senseable City Lab del MIT).
Il montepremi complessivo è di € 20.000, diviso in varie categorie, tra cui due distinte menzioni attribuite per merito: una a Team composti a maggioranza femminile, l’altra sulla base del giudizio di una giuria costituita dalla FITT People, cui il progetto di questi nuovi spazi è dedicato.
Per scoprire di più sul contest c’è il sito: https://www.youngarchitectscompetitions.com/competition/fitt-future-headquarters