Novantatre studenti di 5 classi di 4 differenti indirizzi: amministrativo segretariale, elettronico, elettrico e servizi di vendita. Un vero e proprio lavoro in team, che ha portato alla messa a punto del “sistema RBS”: un dispositivo “salva bimbi” delle dimensioni di un telecomando apri cancello, che, attraverso un ricevitore e un trasmettitore, ricorda grazie a un segnale acustico la presenza di un bambino seduto sul seggiolino dell’auto. Un caso di didattica per “compiti e problemi reali”, che da anni è il punto di forza della formazione, strettamente finalizzata al lavoro, di Enaip Veneto.
Ad affiancare gli studenti nell’ideazione del progetto e a sostenere la realizzazione del prodotto l’azienda veronese ALS (Advanced logic system) di Giovanni Parenzan.
Il “Remind Baby Safe” ha vinto il concorso “I makers dei CFP: intelleggiamo con le mani”. L’iniziativa, rivolta agli enti di formazione professionale del coordinamento di Forma Veneto, ha visto gli studenti di 32 centri in sfida nella progettazione di un prodotto originale, innovativo e realizzabile e potenzialmente, in un prossimo futuro, da lanciare sul mercato.
Si tratta di un sistema intelligente per la sicurezza e l’incolumità dei piccoli trasportati, e nasce con l’obiettivo di risolvere, in maniera molto semplice, un problema diffuso quanto tragico: bambini piccoli lasciati o dimenticati sul seggiolino dell’auto, magari sotto al sole.
Il nome del prodotto indica la sua capacità di ricordare (dall’inglese to remind – ricordare, far ricordare) e l’importanza della sicurezza (baby safe-bambino sicuro). Il sistema è costituito da una piccola scatola delle dimensioni di un comune telecomando apri cancello, da attaccare al portachiavi insieme alla chiave di avviamento motore, oppure agganciata alla chiave di avviamento stessa, e da un cuscino con all’interno dei pulsanti-sensori, rilevatori di presenza.
A differenza di altri sistemi già ideati, RBS è innovativo perché: segue l’autista ovunque (è agganciato alla chiave di accensione o al porta chiavi); è semplice e di facile installazione: non richiede alcuna conoscenza specifica tecnica né obbliga a interventi sul sistema elettrico dell’auto; è sicuro: si basa su una comunicazione radio; è per tutti: si illumina e vibra, venendo incontro anche a chi ha un deficit uditivo; è versatile: può essere utilizzato su qualsiasi tipologia di seggiolino; è sempre attivo: non ha bisogno di pulsanti o interruttori di accensione; è anche il più economico: il prezzo stimato è attorno ai 35 euro per kit.
Il trasmettitore è posto all’interno di un cuscino adagiato sotto la seduta del bimbo. Il secondo elemento è un ricevitore collocato al’’interno di una piccola scatola porta circuiti. Quando viene rilevata la presenza del bimbo, seduto sul cuscino, il trasmettitore attiva il sistema emettendo un segnale radio che viene percepito dal ricevitore. Se il ricevitore si trova a una distanza superiore a 10 metri dal trasmettitore comincia a emettere un suono di allarme, a vibrare e contemporaneamente si accende un led lampeggiante verde.
L’allarme, in caso di necessità temporanea, può essere disattivato una sola volta per dieci minuti premendo il pulsante rosso del ricevitore. Dopo questo tempo l’allarme ritorna attivo, obbligando il conducente a ritornare dal bambino e sollevarlo dal seggiolino.
Il trasmettitore può essere ricaricato facilmente in auto, grazie al caricatore in dotazione con terminale a 12 volt, collegabile all’accendisigari; il ricevitore ha una comune batteria al litio, per garantire una maggiore durata, facilmente sostituibile. In caso di basso livello di carica di una delle batterie si accende sul ricevitore un led luminoso rosso.
Gli allievi del centro di formazione Enaip di Verona si sono aggiudicati il premio di 30mila euro. Al secondo posto un altro centro Enaip, quello di Bassano, che ha vinto 20mila euro grazie all’ideazione di una “app” per la promozione del territorio dell’altopiano di Asiago che valorizza il legame tra storia e gastronomia anche in occasione del centenario della Grande Guerra.
Terzo posto e premio da 10mila euro per il centro di formazione “Lepido Rocco” di Motta di Livenza (Treviso) grazie a “Sally Project”, un prototipo di veicolo a propulsione esclusivamente elettrica che potrà prestarsi in futuro anche alla sperimentazione di una propulsione ibrida.
Le tre idee vincitrici sono state selezionate tra le 35 presentate e provenienti da tutta la regione, per un totale di 99 classi partecipanti e oltre 1.800 studenti coinvolti. Altre storie di studenti in gamba sono qui.