Alla fine i dipendenti in India saranno tanti quelli degli stabilimenti italiani: ed in entrambi i casi il trend è in crescita, nel segno di una strategia “mai mirata solo a inseguire il più basso costo del lavoro”.
Carraro – gruppo internazionale con base a Campodarsego (Padova), leader nei sistemi di trasmissione per veicoli fuoristrada e trattori specializzati – ci mette il know how nello sviluppo del business, il partner indiano rappresentato dal gruppo ingegneristico Bhavani Industries India LLP porta la competenza sul prodotto.
Si rafforza così ulteriormente la presenza di Carraro in India, dove opera dal 1997 con la produzione di sistemi di assali e trasmissioni e divenuta in pochi anni il primo mercato di riferimento per il Gruppo. Bhavani Industries è una realtà industriale specializzata nella progettazione e produzione di sincronizzatori sia per l’ambito automotive sia per quello off-highway (mezzi da lavoro).
La NewCo – denominata Bhavani Synchrotec Pvt. Ltd avrà sede nell’Ahmedabad (India) e vedrà la presenza del Gruppo Carraro con una quota del 49% attraverso la società controllata SIAP Spa, centro d’eccellenza per l’ingranaggeria di precisione con sede a Maniago, Pordenone. La nuova azienda avrà come detto come core business la progettazione, lo sviluppo, la fabbricazione e la commercializzazione di sincronizzatori destinati sia alle aziende Carraro che al mercato globale: «Entriamo in un nuovo ambito di produzione, e lo facciamo in un’ottica di verticalizzazione: otterremo così maggiore vicinanza e controllo delle forniture di componenti essenziali ai nostri stabilimenti», spiega il presidente Enrico Carraro.
I sincronizzatori sono ingranaggi complessi che entrano nella dinamica della trasmissione del movimento: vengono utilizzati sia nel settore automotive sia in quello “ off-highway ” (macchine professionali che operano nell’agricoltura o nel movimento terra). I soci conferiranno alla Joint venture l’intero proprio business esistente e futuro relativo a questo prodotto e specifico mercato di destinazione. L’attività si svolgerà in uno stabilimento di nuova costruzione operativo entro la fine dell’anno, e potrà contare su una struttura organizzativa, tecnica e produttiva che unirà le competenze di entrambi i soci.
«Abbiamo sempre operato all’estero con una logica local to local , cioè produzione vicina ai mercati di sbocco – spiega Carraro – Così è iniziata l’avventura in India, Paese che oggi offre grandi prospettive di crescita: l’agricoltura che negli anni scorsi era limitata ad appezzamenti di piccole dimensioni, molto frammentate, sta attraversando una rivoluzione che vede diffondersi tecniche e metodi industriali su dimensioni nettamente maggiori, e che dunque richiedono strumenti adeguati.
In questo senso questa Joint Venture conferma l’importanza strategica che l’India riveste per il Gruppo Carraro fin dagli anni ’90 e attraverso rafforzamenti progressivi della nostra presenza». Oggi a Pune il Gruppo conta due stabilimenti produttivi e un centro Ricerca e sviluppo dove lavorano un centinaio di specialisti, per un totale di oltre 1.700 collaboratori: praticamente tanti quanti sono presenti nei quattro siti in Italia, dove al 31 dicembre 2022 risultavano 1.572 addetti dei complessivi 3.579 (insediamenti produttivi sono anche in Cina e Argentina). La strategia è delineata. «Affiancandoci al Gruppo Bahvani potremo consolidare ulteriormente le nostre competenze e ampliare la nostra offerta a favore dei nostri partner. La logica è quella di un progressivo rientro di produzioni che venivano esternalizzate nei nostri impianti», sottolinea Carraro.
«Questo accordo rappresenta un passo importante per il Gruppo Bhavani e un’opportunità per portare la più evoluta tecnologia dei sincronizzatori anche sul mercato off-highway – ha aggiunto Deven Nandwana, amministratore delegato del Gruppo Bhavani – Questa joint venture, siglata con un partner internazionale di grande fama quale Carraro, ci consente di espandere la fornitura di prodotti al mercato globale, facendo dell’India un centro di eccellenza per i sincronizzatori. Ciò rafforza il nostro impegno verso le iniziative Make in India».
La crescita sull’Italia e sull’estero procede in parallelo, e gli investimenti oltreconfine non sottraggono risorse alla produzione made in Italy, sottolinea ancora Enrico Carraro: «Da sempre operiamo così. Nelle scorse settimane alla SIAP di Maniago (che produce ingranaggi destinati a diversi settori, dalle macchine movimento terra a quelle agricole, da applicazioni ferroviarie all’automotive, fino al material handling, oltre 570 collaboratori e un fatturato superiore a 100 milioni di euro, ndr ) è tenuto un recruiting day per inserire 140 nuovi addetti, dalle aree produzione e manutenzione alla parte logistica fino all’area tecnica.
LA CRESCITA | Primo trimestre 2023 A fine aprile Carraro Spa ha diffuso i risultati del Gruppo del primo trimestre 2023. Grazie alla solidità dei mercati il fatturato consolidato si attesta a 196,5 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 175,5 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Nei primi tre mesi migliora anche la redditività, con l’EBITDA che arriva a 16,2 milioni, +33,9% rispetto ai 12,1 milioni del 2022: il miglioramento è dovuto alla crescita dei ricavi e alla diminuzione in particolare dei costi energetici e di trasporto |
Si parla di #AziendeaNordest. Potrebbero interessarti anche:
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