La tecnologia per i motociclisti che salva i fragili dalla frattura del femore

«È più pericoloso toccare i 350 all’ora in moto su rettilineo del Mugello o perdere l’equilibrio in casa quando hai 75 anni e soffri di osteoporosi?».
Questa domanda ha guidato il lavoro di D-Air Lab, startup di Ricerca e sviluppo nata dalla esperienza di Dainese, azienda da sempre impegnata nella protezione del corpo (degli sportivi).

Dopo cinque anni di lavoro in laboratorio, studi, prove e test per arrivare alla prototipazione prima e, finalmente alla produzione e commercializzazione, ecco la risposta al quesito iniziale: si chiama FuturAge ed è una cintura dotata di sensori in grado di riconoscere i movimenti di chi lo indossa e attivare un vero airbag solo in caso di necessità – ossia prima di cadere a terra – proteggendo le anche e la testa del femore da possibili fratture e inviando in contemporanea un messaggio con le proprie coordinate GPS a tre numeri d’emergenza.

L’obiettivo è ridurre di oltre il 90% la forza trasmessa sulle articolazioni al momento dell’impatto e di conseguenza i rischi di una frattura. e di limitando in questo modo i danni di quello che, in geriatria, viene definito “uno dei quattro giganti della terza età”, insieme a depressione, incontinenza e deficit di memoria (ISS).

Emergenza sociale

Ogni anno in Italia secondo i dati sono circa 120mila le persone che cadono fratturandosi il femore: sono principalmente nella fascia d’età tra gli 80 e gli 89 anni (59%), in maggioranza donne e in larga parte affetti da fragilità ossea. Tassi di cadute, e complicazioni associate, aumentano sensibilmente con l’età e raddoppiano nelle persone con più di 75 anni. Spiega Giuseppe Sergi, direttore Geriatria dell’Ospedale Università di Padova: «Il 30% della popolazione anziana cade almeno una volta all’anno e più del 50% cade più di una volta all’anno; questo comporta un elevato rischio di fratture con tutte le conseguenze che ne derivano».

Nella maggior parte dei casi, è necessario un intervento chirurgico che, per una migliore e più rapida ripresa, deve avvenire entro le 48 ore dall’infortunio. I costi sanitari sono altissimi, e così quelli umani, fra riabilitazione, necessità di assistenza e una possibile perdita di autonomia: in un Paese dove circa il 23% della popolazione ha più di 65 anni – attualmente 13 milioni di persone con una proiezione al 2050 al 35% – il tema è centrale.

La startup

Basata a Vicenza, D-Airlab impiega circa 20 persone – età media under 30 – impiegati in R&D, marketing e vendite. Una startup con 50 anni di esperienza: l’ha voluta Lino Dainese – una vita, e un impero (ceduto nel 2015 a Investcorp e successivamente, nel 2022 a Carlyle) specializzati nella protezione del corpo a partire da quello di sportivi come Valentino Rossi e Sofia Goggia.

Le stesse tecnologie messe a punto per la protezione dei campioni e nei contesti sportivi – mondo motociclistico, competizioni di MotoGP e di Sci – qui vengono trasferisce ai contesti della vita quotidiana, applicando il concetto di “Vestito Intelligente”: la protezione c’è, ma non viene percepita dall’utente che la indossa e si attiva soltanto quando serve, coprendo le aree interessate.

Nell’airbag che salva dalle fratture si combinano la capacità di controllare l’aria direzionandola solo dove c’è bisogno, l’intelligenza degli algoritmi in grado di capire quando è il momento opportuno per attivarsi, l’ergonomia che rende il tutto indossabile e funzionale nel suo utilizzo, la bellezza – intesa non soltanto in senso estetico ma anche come accettabilità – e, infine, l’intelligenza delle mani, ossia l’abilità di realizzare concretamente quello che viene progettato.

La cintura intelligente protegge la testa del femore e le anche in caso di caduta grazie all’attivazione degli airbag laterali, permettendo ad anziani e persone con difficoltà motorie di riacquistare sicurezza e autonomia nella vita quotidiana.

FutureAge si indossa in corrispondenza delle creste iliache: l’algoritmo è in grado di percepire la caduta e riconoscere se avverrà sul lato destro o sinistro del corpo, attivando in soli 60 millisecondi l’airbag che si apre prima di toccare terra. Automaticamente e in tempo reale i familiari vengono avvisati: basta collegare FutureAge all’app dedicata (Dairlab) sul cellulare.

Il dispositivo è ora in vendita sullo shop aziendale (shop.dairlab.com), e ha il costo di un buon cellulare. Il dispositivo è riutilizzabile: gli airbag e il generatore di gas di cui è dotato, infatti, sono sostituibili e facili da reinserire.

Gli altri progetti

La startup ha già messo a punto WorkAir, il primo airbag per la protezione dei lavoratori in altezza a essere industrializzato e certificato come Dispositivo di protezione individuale totalmente progettato e prodotto in Italia. L’ultima innovazione è WorkAir Light, progettato per massimizzare la ventilazione e minimizzare l’ingombro, ideale per essere utilizzato anche assieme all’imbracatura nei lavori in quota.

Un altro progetto è Antarctica, che nasce per dare a scienziati e ricercatori che operano in condizioni climatiche estreme un equipaggiamento innovativo, capace di proteggerli efficacemente dalle condizioni ambientali senza compromettere la mobilità e la libertà di movimento.
D-Air Lab è entrato anche nel mondo dell’alta moda, sviluppando con la designer di Dior, Maria Grazia Chiuri, dieci capi fashion che hanno sfilato sulle passerelle Autunno-Inverno 2022 della maison parigina con l’obiettivo di integrare nella sfilata la cultura della protezione.

 

Si parla di #StartupaNordest. Potrebbero interessarti anche:

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