Una sessantina di realtà potranno trovare posto su una superficie complessiva di 500 metri quadrati nei nuovi spazi di coworking a Rovereto all’interno di Progetto Manifattura, il polo della green economy di Trentino Sviluppo, inaugurati lunedì 2 ottobre.
Gli ambienti, pensati per ospitare startup, imprese e professionisti accomunati dall’approccio innovativo ai propri settori di riferimento, si trovano al piano terra dello storico Edificio Orologio, e sono stati completamente ristrutturati. Durante i lavori di approntamento particolare attenzione è stata posta rispetto al tema dell’economia circolare. È stata realizzata una pedana in legno di abete, parte della filiera equosolidale del bostrico, per valorizzare gli spazi ed offrire agli utenti una struttura innovativa dove lavorare e fare brevi riunioni.
«Negli ultimi anni, – spiega Alberto Turchetto, direttore dell’Ambito Imprese di Trentino Sviluppo – abbiamo investito in modo significativo sul tema delle startup e delle piccole e medie imprese innovative, con programmi e percorsi di formazione dedicati. Per questo motivo era fondamentale predisporre un nuovo spazio dove queste realtà potessero lavorare in un ambiente che ne stimolasse l’interazione e le possibili connessioni».
I nuovi spazi di coworking si trovano al piano terra dell’Edificio Orologio. Gli spazi si snodano lungo il corridoio principale dell’edificio, spina dorsale di collegamento tra il borgo antico di Sacco e il torrente Leno. L’area, che si sviluppa su una superficie di 500 metri quadrati, è stata interamente ristrutturata e riqualificata. I serramenti e il pavimento sono stati sostituiti, le colonne interne sono state pulite e sono state realizzate una serie di finiture che collegano concettualmente il coworking alla vicina caffetteria, considerandoli due porzioni unite.
I locali sono articolati in due grandi ambiti: le postazioni e uno spazio polifunzionale. Il primo ambito si articola in tre parti: open-space, stanza ufficio, sala riunioni. Il secondo, invece, rimane libero e con ampie superfici. Ciò lo rende facilmente adattabile a diversi usi laboratoriali. Ad impreziosire l’area vi è una pedana in legno di abete, certificata “Filiera Solidale PEFC”. L’arredo è stato infatti realizzato dall’azienda ZADRAInterni con del legname recuperato da piante attaccate dal coleottero bostrico che, a seguito dei danni provocati dalla tempesta Vaia nel 2018, sta causando ulteriori gravi danni alle foreste dolomitiche.
«I proprietari forestali delle aree colpite – spiega il presidente di PEFC Italia Francesco Dellagiacoma – sono in forte difficoltà non solo per il bisogno di ricostituire il bosco con piantagioni resilienti alle avversità, ma anche per la necessità di prelevare in poco tempo grandi qualità di legname prima che questo subisca danni». Per questo motivo, fin dal dicembre 2018 PEFC Italia ha lanciato la Filiera Solidale per promuovere l’acquisto a un prezzo equo di legname proveniente dagli schianti.
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