Un progetto per salvare il permafrost delle Dolomiti trasferendo il calore

Un ciclo frigorifero avanzato, in grado di trasferire il calore dalle zone più fredde a quelle più calde, per salvare il permafrost, lì dove il suolo è e deve restare perennemente ghiacciato.

Un progetto innovativo e sostenibile, chiamato Rescue Permafrost e presentato alla stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles – Ra Valles – Bus Tofana. Il Bus di Tofana, a quota 2.910 metri è una finestra naturale sulle cime dolomitiche: ai suoi piedi una distesa di permafrost, sul quale è posizionata la stazione.

Lo scioglimento deriva dalla trasmissione del calore accumulato nelle aree sovrastanti e limitrofe nei periodi caldi dell’anno, secondo il principio della termodinamica per cui il calore si trasferisce da un corpo caldo a uno più freddo.

L’innovazione principale è la capacità di prevenire o rallentare il processo di scioglimento del permafrost, causato dalla diffusione del calore proveniente dalle masse circostanti. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’implementazione di una macchina frigorifera utilizza l’energia meccanica per facilitare lo scambio di calore tra il permafrost, la sorgente fredda, da cui viene estratto il calore raffreddandolo ulteriormente, e l’ambiente esterno, la sorgente calda, a cui viene ceduto il calore.

Il permafrost si caratterizza per temperature negative per tutto l’arco dell’anno. Il suo spessore varia da qualche metro a diverse decine; la sua degradazione provoca problemi di stabilità dei versanti, aumentando il rischio di frane e smottamenti.

Nel caso della stazione della funivia, sapendo che c’è del permafrost sottostante, il rischio era che il cambiamento climatico portasse a un abbassamento del terreno, creando problemi di funzionamento all’impianto e di usura. Questa è una delle soluzioni valutate (fra le quali anche un ancoraggio in roccia) e punta a preservare l’ambiente.

L’intero sistema è alimentato da un impianto geotermico combinato con una pompa di calore, che è alimentata elettricamente da un gruppo di pannelli fotovoltaici installati sulla copertura della stazione di Ra Valles. È importante sottolineare che l’intero processo è alimentato esclusivamente da fonti di energia rinnovabile, eliminando completamente le emissioni di CO2.

Questo approccio rende il progetto Rescue permafrost non solo altamente innovativo, ma anche ecologicamente sostenibile e “green”. La stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles – Ra Valles – Bus Tofana è stata scelta come luogo di sperimentazione per dimostrare l’efficacia di questa soluzione, offrendo un esempio concreto di come l’ingegno umano possa contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sul permafrost nelle zone alpine.

La Società Tofana Srl – spiegano i promotori – si impegna a continuare a perseguire l’innovazione e la sostenibilità come pilastri fondamentali della propria missione e a contribuire attivamente alla conservazione dei delicati ecosistemi montani.

Questo progetto, concepito in collaborazione con esperti del settore, mira a prevenire il dannoso scioglimento del permafrost, un fenomeno sempre più evidente a causa dei cambiamenti climatici globali. Alla guida del gruppo  Mario Vascellari, presidente di Tofana Srl, che ha coordinato il progetto con una squadra altamente qualificata tra cui Claudio Valle di Geologia Applicata, Norbert Klammsteiner di Energytech Srl, Stefano Valle di Geoland Srl, Martin Atzwanger di Atzwanger Spa, Andrea Gasparella della Facoltà di Ingegneria dell’UniBZ, Claudio Zilio del Dipartimento di Tecnica e Gestione Sistemi Industriali dell’UniPD, Mauro Valt di ARPA Veneto – Arabba, Roberto Mendicino di EURAC Research Bolzano, Piero Paccagnella di Tofana Srl e  Guido Barzazi dello Studio Legale Barzazi di Venezia, che si occupa di diritto amministrativo e ha prestato l’assistenza legale in questo progetto .

 

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