In Veneto nel 2020 sono stati registrati oltre 16.500 decessi provocati dalle malattie cardiovascolari, in particolare infarto miocardico e ictus cerebrale, che rappresentano il 29% del totale dei decessi.
I cittadini veneti che soffrono di dislipidemie sono oltre 800mila, dei quali solo il 40% è trattato con terapie ipolipemizzanti e circa il 48% di questi sono pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto.
Ora anche nella Regione Veneto è prescrivibile inclisiran, il farmaco di Novartis che, interferendo con l’RNA messaggero, è in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolemia LDL con due somministrazioni l’anno. La colesterolemia LDL (LDL-C) è il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato – spiega una nota della Regione – da decenni di esperienza di studi clinici che hanno inequivocabilmente evidenziato il suo ruolo causale nel determinare la malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD).
L’aumento della colesterolemia LDL prolungato nel tempo, infatti, può determinare la formazione della placca ateromasica nelle arterie, aumentando così il rischio di eventi ischemici acuti, come l’infarto del miocardio e l’ictus.
Nei pazienti che hanno superato uno di questi eventi acuti, la prevenzione cardiovascolare diventa prioritaria per ridurre il rischio di recidive ischemiche e quindi migliorare la loro qualità di vita. La corretta gestione di questi pazienti deve quindi necessariamente mirare a raggiungere i valori i di colesterolemia LDL raccomandati dalle Linee Guida congiunte della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea di Aterosclerosi (EAS), ovvero mantenersi costantemente inferiori a 55 mg/dl.
Raggiungere questo obiettivo in molti casi risulta essere non facile: ad esempio in Veneto circa il 62% dei pazienti non controlla adeguatamente i valori della colesterolemia LDL nonostante le terapie ipolipemizzanti convenzionali.
L’armamentario terapeutico per il trattamento dell’ipercolesterolemia si è ulteriormente arricchito con inclisiran. Il farmaco di Novartis, azienda con una storia di oltre 30 anni in ambito cardiovascolare, ha ricevuto la rimborsabilità da AIFA a ottobre 2022 ed è disponibile anche in Veneto.
Questo è indicato nel trattamento di adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non familiare) o dislipidemia mista (condizioni caratterizzate da alti livelli di grassi nel sangue, incluso il colesterolo) ed è prescrivibile in associazione a una statina o ad altre terapie ipolipemizzanti orali.
In sintesi, lo possono ricevere i pazienti che non rispondono alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, oltre che i soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare.
Si tratta inoltre della prima terapia che si basa sull’impiego della tecnologia del RNA interferente – small interfering RNA – (siRNA) per la riduzione della colesterolemia LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia. Grazie al suo meccanismo d’azione, inibisce direttamente la produzione della proteina PCSK9, aumentando in questo modo la capacità del fegato di eliminare dal sangue le lipoproteine denominate LDL.
Questo meccanismo porta di conseguenza a ridurre fino al 52% i livelli della colesterolemia legata a queste lipoproteine. Inclisiran viene somministrato ai pazienti da un operatore sanitario. Dopo la prima iniezione sottocutanea, segue la dose successiva a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi, per due volte all’anno. “Questa molecola è parte di una nuova generazione di farmaci progettati per affrontare direttamente le cause della malattia aterosclerotica. Il meccanismo d’azione e la somministrazione semestrale – spiega Claudio Bilato, past president Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) Regione Veneto e direttore della Cardiologia degli Ospedali dell’ Ovest Vicentino – permette di ridurre i
livelli di colesterolo LDL non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo, raggiungendo così un numero sempre più ampio di pazienti che corrisponde al goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida ESC/EAS”.
Aiutare questi pazienti a raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL e mantenerli nel tempo è un obiettivo preciso per la Regione Veneto, come quello della migliore gestione territoriale della patologia cardiovascolare su base aterosclerotica.
“Nei contesti delle dislipidemie, come l’ipercolesterolemia, è cruciale vigilare attentamente sui livelli di colesterolo. Si evidenzia la necessità di un approccio integrato, che coniughi l’assistenza ospedaliera con quella territoriale – continua Alberto Zambon, lipidologo, docente universitario dell’Università di Padova – al fine di assicurare un monitoraggio costante e personalizzato in risposta alle singole esigenze dei pazienti. L’introduzione di inclisiran offre alla nostra Regione un notevole vantaggio terapeutico che si prevede semplificherà la gestione del paziente, migliorando potenzialmente l’aderenza terapeutica e di conseguenza gli esiti per i nostri pazienti”.
“Siamo orgogliosi di portare questa nuova soluzione terapeutica ai pazienti che soffrono di ipercolesterolemia, ambito in cui c’è un bisogno insoddisfatto ancora molto significativo – dichiara Paola Coco, Country medical affairs Head Novartis Italia –. Grazie all’investimento in ricerca e sviluppo di soluzioni sempre più innovative, come lo sono i siRNA, tanti pazienti avranno un’ulteriore opzione capace di trasformare il loro percorso di cura, e l’obiettivo di ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari sarà sempre più vicino”.