Vuoi viaggare senza preoccupazioni? Basta trovare una valigia già ammaccata – ma al tempo stesso fatta di materiali funzionali, resistenti e pratici – ed è già un pensiero in meno, quello che di ritrovare il bagaglio acciaccato o di vederlo maltrattare al momento di caricare e scaricare. La Crash Baggage è una linea – a dir poco innovativa – di valigeria “ammaccata”, nata dall’idea del poco più che ventenne designer veneziano Francesco Pavia, che in poco più di tre anni si è fatto conoscere. Un figlio d’arte: “Mio padre ha lavorato nella valigeria dagli anni 80 come direttore commerciale e di produzione di note aziende italiane del settore”, spiega Francesco. Che oggi ha assunto proprio papà con altri quattro dipendenti, cresce del 40% l’anno ed esporta 70%.
La valigia ammaccata è sbarcata in una serie di negozi di design e moda nel mondo: Merci a Parigi, Luisa Via Roma a Firenze, Ron Herman and Beams in Tokyo, Beaker in Seoul, Common People in Mexico City, Kapok in Hong Kong and Singapore. Le Crash Baggage (da 199 euro; ci sono anche borse, zaini e accessori viaggio) nascono colorate, in sei diverse varianti, bitorzolute, enfatizzando le tipiche ammaccature provocate dall’uso, e sono realizzate in abs/policarbonato, una plastica resistente agli urti, estremamente forte e leggera.
Alla novantesima edizione del Pitti Uomo, lo scorso giugno, Francesco Pavia ha proposto l’ultima novità: la “Share”, ovvero la valigia del condividere, completamente trasparente, in vendita da pochi giorni.
Ogni valigia è riconoscibile tra tutte: è già prodotta con le tipiche ammaccature provocate dall’uso e anzi, col tempo, nuovi graffi e infossature andranno a dare ancora più personalità al proprio bagaglio.
Viaggiare in assoluta libertà, preoccupandosi solo di ciò che il percorso potrà offrirci, sia esso un cambiamento, una crescita o addirittura una rinascita: è la filosofia, l’approccio “essenziale”, che ha avvicinato Crash Baggage al Festival del Viaggiatore (ad Asolo, Treviso, fino al 25 settembre), evento dedicato al viaggiare in ogni sua forma (anche attraverso la letteratura, la musica, il cinema, l’arte, il talento, …) che, alla seconda edizione quest’anno, ha vissuto una crescita e un’affermazione altrettanto repentine.
L’incontro, in concreto, avviene tramite l’iniziativa della “Libreria viaggiante”: i trolley Crash Baggage, che nulla temono, saranno utilizzati dai volontari del Festival per trasportare i libri degli oltre 30 ospiti – viaggiatori che interverranno alla tre giorni per raccontare nelle location più spettacolari del borgo i loro percorsi.
Così il “peso” dolce della cultura trova posto nelle Crash Baggage, che si sono inserite in un settore da anni statico e privo di innovazioni. Le librerie viaggianti” del Festival del Viaggiatore, saranno rosse e si vedranno correre su è giù per le viuzze asolane, da una corte ad una terrazza panoramica, traboccanti di libri, a rincorrere scrittori, editori, attori, registi, musicisti, intellettuali verso le quindici incantevoli location del Festival del Viaggiatore, molte delle quali accessibili solo durante la manifestazione – perché private – e quindi davvero capaci di svelarci una Asolo inedita e inaspettata.
Oggi, sabato 24, tra gli ospiti più attesi c’è Agnese Moro, figlia più piccola dello statista Aldo, del quale oggi 23 settembre ricorre il centenario dalla nascita, che sarà protagonista alle 15 nella Sala della Ragione dell’incontro “Incontrarsi al di là dell’odio” con il gesuita padre Guido Bretagna. Una testimonianza, la sua, di un percorso durante il quale ha avuto la possibilità di porre le domande a cui non riusciva a trovare risposta (chiedere come è stato possibile, come hai potuto puntare la sveglia la mattina, sapendo che saresti andato a uccidere qualcuno) e di ascoltare, con molto coraggio, le risposte, in un confronto diretto tra vittime e autori di reati. Le esperienze di Agnese e degli altri che come lei hanno accettato di «riaprire la ferita» sono state raccolte ne “Il libro dell’incontro”, curato Guido Bertagna, dalla giurista Claudia Mazzuccato e dal criminologo Adolfo Ceretti.
Il “viaggio” di Agnese Moro è inserito nel percorso “Le geografie della misericordia”, uno dei cinque filoni che caratterizzano quest’anno l’evento; gli altri sono “Le strade delle emozioni”, “Viaggio nel talento”, “Itinerari nella memoria” e “I luoghi della bellezza”. Il programma completo è qui: ci sono anche mostre collaterali, e laboratori per ragazzi. Emblema del Festival sarà lo Spritz del Viaggiatore, aperitivo creato appositamente da Enrico Baggio dell’Henry’s Bar di Asolo con ingredienti e profumi dei colli asolani: reso inconfondibile dal chicco d’uva fragola caramellato e dal colore rubino, sarà servito durante l’evento.
Non solo, ristoranti e bar proporranno menù e piatti dedicati ai viaggiatori.