L’arte del feedback (come dire qualcosa a qualcuno senza fare peggio, a casa o al lavoro)

Il feedback è una forma di comunicazione molto importante, sia nel lavoro che nella vita personale. È praticamente l’unico modo che abbiamo per sapere davvero quale impatto hanno le nostre azioni sugli altri. È anche uno strumento molto potente per motivare, dare ispirazione agli altri, se usato in modo efficace. Usato malamente, o in modo approssimativo, può rivelarsi dannoso.

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Sul lavoro, dare feedback è una delle attività più difficili per i manager, e spesso le abilità necessarie a sostenere questo tipo di conversazione non sono state coltivate in modo adeguato. Il risultato è che si sprecano troppi tempo ed energia in conversazioni che dovrebbero essere proficue e invece danneggiano i risultati dell’impresa o del gruppo di lavoro.

Utilizzando l’esperienza nella formazione in azienda, Cimba ha sviluppato un workshop formativo di una giornata, per insegnare, attraverso l’esperienza diretta, una metodologia efficace per dare e ricevere il feedback. I trainer del corso sono Katiuscia Baggio e Nina Pagon.

«Molto spesso riscontriamo che anche tra i manager c’è confusione su ciò che significa realmente dare un feedback – osserva Katiuscia Baggio, Executive education director e coach di Cimba. Qui insegniamo invece una metodologia precisa e strutturata, basata sulle conoscenze che ci vengono dalle neuroscienze, che permette di sviluppare le nostre capacità di gestire il feedback in modo efficace. È fondamentale allenarsi per riuscire ad esprimere il proprio punto di vista in maniera costruttiva, ma anche per saper ricevere in modo adeguato il riscontro che gli altri ci porgono. Apprendere queste abilità è prezioso per migliorare la vita in azienda e nel privato».

La giornata di formazione si terrà giovedì 15 dicembre al campus di Paderno del Grappa, dalle 9 alle 17 (info e costi scrivendo a executive@cimba.it ) ha un taglio esperienziale, con simulazioni di casi reali e valutazioni sugli stili di comunicazione dei partecipanti. Alla base della metodologia messa a punto da Cimba ci sono le conoscenze di come reagisce il cervello di fronte al feedback: il dialogo dovrà predisporre ad un atteggiamento collaborativo, di apertura, evitando la normale reazione di difesa da parte dell’interlocutore, che si verifica ogni volta in cui una persona si sente oggetto di valutazione, che può essere vissuta come una minaccia per il suo status, le sue sicurezze o l’immagine che ha di sé.

Il feedback deve avere come oggetto sempre e solo un comportamento, e può essere dato sia nel caso di eventi positivi (feedback di rinforzo), sia negativi (feedback di miglioramento). Basandosi sulla comunicazione degli effetti che un fatto ha avuto sulle persone, si incoraggerà a replicare oppure si daranno indicazioni su cosa si vorrebbe che accadesse in una analoga situazione. «Il feedback più efficace – conclude Baggio – è quello che diamo a noi stessi. Non solo come dialogo interiore, ma proprio seguendo gli step che vengono insegnati. Lo possiamo fare anche in forma scritta, come strumento di autoanalisi e impegno a migliorarsi, rendendo più funzionali le nostre azioni».

Aspettando la giornata di formazione, ecco qualche dritta in pillole.

COME DARE UN FEEDBACK EFFICACE

  • Il feedback può essere di rinforzo (di un comportamento positivo) o di miglioramento.
  • È importante non mixare i due tipi di feedback.
  • Il feedback prevede tre fasi, che vanno rispettate:

1 – citazione del fatto

2 – impatto: descrizione dell’impatto che il comportamento ha avuto sulla persona che dà il feedback, o sul gruppo di lavoro

3 – suggerimento per il futuro.

  • Basare la conversazione su fatti concreti, o comportamenti osservati, separando questi eventi da chi li ha messi in atto. Il feedback riguarda un’azione, non è un giudizio sulla persona.
  • Descrivere le sensazioni ed emozioni che sono state suscitate dal comportamento in oggetto, o gli effetti che questo ha avuto sul gruppo di lavoro.
  • Dare suggerimenti riguardo il comportamento osservato, o come incoraggiamento perché si ripeta (feedback di rinforzo), o come miglioramento per modificare quanto accaduto nelle prossime occasioni (feedback di miglioramento).
  • Assicurarsi di seguire senza interruzione gli step 1-2-3 e, solo dopo aver terminato, dare spazio all’altra persona per rispondere.
  • Definire bene i momenti in cui si dà il feedback e in cui si lascia spazio alla risposta

COME RICEVERE FEEDBACK

  • Ascoltare senza interrompere, fino alla fine del terzo step.
  • Al termine, fare domande nel caso il feedback non sia chiaro, oppure esprimere la propria opinione in merito.
  • Accettare la sensazione di non sentirsi a proprio agio, perché è normale (e fisiologica) quando ci si trova fuori dalla propria zona di comfort.
  • Ringraziare chi ci dà il feedback, pensando che si tratta sempre di un’occasione preziosa per la nostra crescita.

MITI DA SFATARE

  • Dare feedback significa colloquiare con la persona a cui si dà feedback, in maniera informale.
  • Un feedback è completo quando si dà un resoconto che mette insieme sia le cose positive che quelle che vanno modificate.
  • Saper dare un feedback è una dote innata: è invece un’abilità che si allena e che si fonda su step precisi.