Si chiamava Maria Plozner Mentil ed era una delle Portatrici carniche, le donne che durante la Prima Guerra Mondiale, a rischio della vita, tenevano i collegamenti con le trincee, portando di nascosto ai soldati non solo viveri, ma anche munizioni.
A Paluzza, fra le montagne friulane della Carnia, si trova l’unica caserma italiana intitolata a una donna: Maria, appunto.Sposata, madre di quattro figli, fu colpita da un cecchino austriaco e uccisa il 15 febbraio 1916 mentre trasportava armi in prima linea, e per questo insignita della Medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica Scalfaro nel 1997.
Dal maggio 1915 al novembre 1917, il Friuli Venezia Giulia fu teatro di scontro tra gli eserciti italiano e austro-ungarico e le Alpi Carniche.I luoghi in cui i due schieramenti si fronteggiarono più duramente in un’estenuante guerra di trincea, ancor oggi conservano molti segni di quelle battaglie.
Ci sono in particolare due cime lungamente contese per la difesa del confine, oggi divenuti musei all’aperto intitolati alla pace che si snodano tra Italia ed Austria, molto curati, con lunghissime trincee, postazioni e camminamenti. Sono il Museo del Freikofel/Cuelàt e il Museo del Pal Piccolo, ambedue fra Paluzza e Mauthen, in Carinzia.
Di facile accesso per tutti, sono raggiungibili con passeggiate che si snodano in paesaggi di grande bellezza, con vista spettacolare sull’arco alpino (la prima di 8,6 km, la seconda di 6 km).
A Timau, appena dopo Paluzza l’ultimo paese italiano prima del confine con l’Austria, ancor oggi si parla un dialetto di origine tedesca, a testimonianza di come questo confine sia stato nell’antico passato non solo contrapposizione, ma anche osmosi i popoli. Sui monti che lo circondano (Cresta Verde, Cellon, Pal Piccolo, Freikofel, Pal Grande…) si combattè a lungo e duramente. Nel Museo La Zona Carnia nella Grande Guerra, allestito – come il “gemello “oltreconfine di Kotchach Mauthen – con migliaia di reperti rinvenuti sui campi di battaglia, sono conservati anche documenti inediti e fotografie e, fra i reperti più interessanti, un cannone Skoda calibro 75/13, grossi proiettili d’artiglieria italo-austriaci, ogive, bombarde, decorazioni.
Alle Portarici carniche è dedicato il monumento nella piazza principale, mentre il Tempio Ossario custodisce le spoglie di oltre 1.700 caduti, e nell’anno del centenario, alle donne come Maria è ispirato uno dei pacchetti storico – escursionistici disegnati dall’associazione Carnia Welcome.
Info: Carnia Welcome Tel. 0433 466220 – info@carniawelcome.it – www.carnia.it
Archivio Turismo FVG – Ph. G.Menis