Da una parte c’è la crisi delle colture tradizionali, e dall’altra la richiesta di nuovi prodotti agricoli specializzati. Lo scenario del made in Treviso potrebbe cambiare e arricchirsi di colture che oggi trovano spazio nel primario della Marca solo marginalmente.
Coldiretti Treviso ha già iniziato a valutare tutte le opportunità che le imprese agricole potrebbero cogliere nei prossimi anni. Per questo giovedì è iniziata una serie di incontri sul territorio per analizzare le potenzialità di alcune produzione: Nocciolo, Melograno, luppolo, Canapa, Bamboo, Bachi da seta-gelso.
“La globalizzazione e l’allargamento dell’Ue ad Est ha messo in crisi la nostra cerealicoltura ed è fondamentale programmare eventuali variazioni colturali per garantire una redditività alle imprese agricole – sottolinea Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso – Se il mercato richiede dei nuovi prodotti diventa importante per l’agricoltura trevigiana prepararsi a dare delle risposte. Inoltre c’è da considerare che le colture di cui parliamo hanno un positivo impatto ambientale e soprattutto sono coltivabili nelle aree marginali”.
Quindi partirà un vero e proprio test sul territorio della Marca, curato dall’area Cooperazione e filiere di Coldiretti Treviso diretta da Elio Tronchin: “Certamente dobbiamo verificare le condizioni ambientali nostrane e la resa di queste produzioni in modo da comprendere quali di esse possono dare le risposte adeguate alla redditività del progetto – aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – Questi incontri diventano fondamentali per comprendere anche l’interesse sul territorio per dar vita a delle vere e proprie filiere di prodotto che a loro volta sono indispensabili”.
Il primo incontro del ciclo “Nuove colture e nuovi orizzonti” si è svolto giovedì 9 febbraio 2017, a Villorba (TV). Gli altri incontri si svolgeranno presso la sede provinciale di Coldiretti Treviso, in Viale Sante Biasuzzi n. 20 a Paese. A sostenere il progetto Banca della Marca. Qui l’elenco dei prossimi appuntamenti. L’ultimo, riguarderà i bachi da seta, il cui ritorno in Veneto è già una realtà.
Non a caso è sempre alto l’interesse degli addetti ai lavori e dei cittadini per la bachicoltura, attività che da qualche anno sta ritrovando una sua collocazione nel sistema economico regionale e nazionale. Per questo l’Associazione Italiana Gelsibachicoltura annuncia l’imminente programmazione di un corso per neo allevatori di bachi. L’intervento formativo concentrato in tre giorni è aperto a tutti: agricoltori, appassionati, studenti e imprenditori di altri settori che vogliono intraprendere questo mestiere al fine di contribuire sostanzialmente alla filiera della seta tutta italiana.
La prima lezione in calendario è fissata per venerdi 5 maggio dalle 8.30 fino alle 18.00 in sede Coldiretti a Treviso. La seconda si terrà il giorno successivo mentre domenica mattina 7 maggio è prevista la visita ad un allevamento attrezzato con tecnologia operativa e annesso gelseto. I temi trattati si concentrano sull’orientamento alla coltivazione di fibre naturali, le malattie e la profilassi durante le fasi di sviluppo dalla larva al bozzolo, principi agronomici, potatura, cura e manutenzione dei gelsi, aspetti economici e finanziari, i contributi europei, testimonianze di start up e di ritorno alla professione.
Per dettagli ed iscrizioni inviare mail a info@gelsibachicoltura.it o telefonare al numero 0422-954243