Matteo Biasi ha iniziato a programmare a 15 anni: a 22, pochi mesi fa, ha lanciato Flashbeing, la startup con base a Bolzano determinata a far risparmiare tempo (e batteria del cellulare). E porta la sua firma l’iniziativa nata dopo avere sentito la notizia della maxi multa comminata a Google.
Per ottenere finanziamenti, oltre agli angels e VC’s, come sappiamo ormai da diversi anni anche l’unione europea mette a disposizione alcuni milioni di euro destinati alle startup innovative. Cifra però sempre molto lontana, ad esempio, dai 10 miliardi messi recentemente a disposizione da Macron per le sole startup Francesi.
La disponibilità di grossi capitali a cui le startup possono attingere è da sempre il punto cardine per attrarre talenti e per sviluppare nuove e robuste comunità di imprese, fondamentali per arrivare a storie di successo. Il network di venture capital in Silicon Valley e i grossi investimenti per promuovere il mondo startup israeliano ne sono l’esempio.
Se il vero scopo della UE attraverso questa multa è quello di rendere il mercato più equo, allora i proventi da Google, da una delle aziende leader nel settore tecnologico, andrebbero reinvestiti rispettivamente nelle startup digital per permettergli di riscattarsi. All’Europa si è prospettata un’occasione d’oro per dimostrare, senza un particolare sforzo, il suo effettivo interesse nel futuro dei suoi giovani imprenditori, vediamo se saprà coglierla.