Uno yogurt moderno e un biscotto in cerca di scatola: due storie di innovazione, due bandi per farla (e un appello)

Lo yogurt di nuova generazione è made in Udine: qui, all’interno del Parco scientifico, si è realizzata una sinergia tutta friulana fra ricerca scientifica, impresa cooperativa e industria. In Alto Adige, sono già una decina i concorsi lanciati sulla piattaforma OIAA (Open innovation Alto Adige): in questi giorni si cerca la confezione giusta per i biscotti che la pasticceria Moser, in Valdaora, esporta anche in Austria e Germania. Sulla piattaforma sono già girate oltre mille idee: fra queste, un progetto di letto per bambini che cresce con il pargolo, prossimamente in produzione da parte della ditta che l’ha selezionato, e una scatola per uova (non le solite sei, s’intende). Così l’innovazione si avvicina anche alle aziende che non potrebbero permettersi di far tutto da sole.

LABORATORIO ALTO ADIGE – Le imprese possono presentarsi alla community con problemi e domande sui progetti innovativi ai quali cercano risposte (e proposte) online. Nel caso del panificio, ad esempio, occorre passare dalla confezione a mano a una automatica o semiautomatica: in base al progetto scelto verranno acquistati i macchinari. Finora sono stati coinvolte persone  quali artisti, studenti, designer, clienti. Il modello è quello di molte aziende di grandi dimensioni che utilizzano già il sapere delle "masse esterne": il sito https://www.openinnovation-suedtirol.it/start.php cita holding come Procter&Gamble (marchi , che raccolgono il 50% delle idee innovative con l’Open Innovation; l’obiettivo è offrire questo modello vincente anche alle aziende di modeste dimensioni a livello provinciale.

(la scatola vincente per le uova)

Foto 2 Uovo cerca confezione - Il progetto vincitore

STORIA DI UNO YOGURT – La nuova linea di prodotti Coop Eufyr, yogurt e integratore alimentare, è sbarcata nei negozi Coop a fine novembre 2013. Un esempio di applicazione di tecnologia favorita dalle competenze sul territorio: il probiotico (composto da lievito lattico e non bifidobatteri o fermenti) è stato brevettato dalla Turval laboratories Srl, settore biotecnologie, insediata nel 2005 A Friuli Innovazione. Promette di mantenere l’equilibrio intestinale anche durante la terapia antibiotica, ed è un tassello di un settore in grande crescita come quello degli "aliemnti funzionali". Fra gli attori in campo anche l’università di Udine, nel ruolo di supporto alla validazione del principio attivo.
«Si tratta del successo di un intero territorio – sottolinea la presidente di Friuli Innovazione, Cristiana Compagno, già rettore dell’ateneo friulano – e di una best practice di trasferimento tecnologico che dimostra come la ricerca di laboratorio possa e debba diventare volano di sviluppo economico. È’ questa la catena di valore che dobbiamo favorire e finanziare, con realtà come il Parco scientifico e tecnologico di Udine che svolgono un ruolo chiave nell’ecosistema dell’innovazione, di accompagnamento e supporto. Un ruolo che può essere potenziato dalla collaborazione con altri attori lungimiranti come Coop Consumatori Nordest, il cui ruolo è stato fondamentale per far incontrare l’azienda Turval con Coop Italia».

la presentazione del prodotto:

Eufyr 002

e il parco dove è nato:

Yogurt

IL BANDO DI VERONA FAVORISCE LE PICCOLE – Il Consiglio della Camera di Commercio di Verona ha stanziato 1,5 milioni di risorse per le imprese che investono in innovazione tecnologica. Il bando aprirà il 22 gennaio, chiuderà il 29 ed è rivolto alle micro, piccole e medie imprese della provincia di Verona. L’ente scaligero contribuirà agli investimenti delle micro e piccole imprese per il 13 per cento. La percentuale di partecipazione ai progetti di innovazione tecnologica delle medie imprese, invece, è del 6,5 per cento. Per promuovere gli investimenti delle imprese di minori dimensioni l’ordine di precedenza nella graduatoria di assegnazione sarà determinato dall’ordine crescente dell’investimento ammesso a contribuzione: cioè saranno premiati i progetti di a partire dal livello minimo di investimento previsto, 7mila euro.
Il bando è studiato per favorire tutte le categorie di attività economiche dalle aziende di produzione, artigianali e non, a quelle di servizi e commercio. I contributi sono destinati, oltre che all’automazione dei processi produttivi (tecnologie cad e cam) e al controllo di qualità del prodotto, anche all’adozione di nuove tecnologie all’interno di processi o prodotti tradizionali tecnologicamente maturi, come nelle produzioni artigianali della panificazione o del mobile, ad esempio. La Camera di Commercio contribuisce anche alle spese per l’adozione di sistemi informatici e di telecomunicazione innovativi, esclusa la realizzazione di siti web, e l’applicazione della normativa sulla privacy, problematica comune tra gli studi professionali.
Sono previsti contributi anche per l’installazione di sistemi antifurto e antirapina, perché il tema della sicurezza degli investimenti in merci e macchinari è molto sentito e sistemi di protezione sono ormai necessari non solo per i negozi, ma anche per magazzini, uffici, fabbriche e aziende agricole.
Il bando prevede contributi anche per impianti idrosanitari per la gestione dell’acqua nei ristoranti e nelle attività di ristorazione. I progetti devono essere presentati da aziende veronesi ed essere relativi a investimenti pianificati tra il 30 gennaio e il 31 ottobre prossimi. La domanda va inoltrata on-line tramite la piattaforma Web Telemaco (http://webtelemaco.infocamere.it) – Servizi e-gov – Contributi alle imprese. Tutte le informazioni e i testi dei bandi sono consultabili al link www.vr.camcom.it, sul menù di sinistra, alla voce Finanziamenti.

LA CONVENZIONE DI UDINE – Un originale bando per le imprese innovative, frutto della collaborazione fra Camera di Commercio e Comune di Udine, è aperto fino al 28 febbraio. I contenuti sono disponibili sul sito www.ud.camcom.it.
Il bando prevede uno stanziamento complessivo di 240mila euro (200mila da parte della Cciaa e 40mila dal Comune) che hanno siglato un’apposita convenzione. Il lavoro di squadra tra gli enti mira a dare un servizio ancor più aderente alle esigenze d’innovazione del territorio.
Beneficiari dei contributi sono le Pmi, loro cooperative e consorzi, con sede (o almeno unità operativa) nel territorio della provincia che soddisfino i requisiti previsti dal bando e abbiano partecipato a progetti di pre-incubazione di imprese innovative realizzati da organismi incubatori (come Friuli Innovazione). Sono finanziabili le spese sostenute per l’acquisizione di beni e servizi necessari alla realizzazione di progetti di investimento e sviluppo.
Le start up innovative interessate a concorrere alla quota aggiuntiva messa a disposizione dal Comune, oltre che possedere i requisiti di base, dovranno presentare progetti che rispettano requisiti specifici, cioè presentare progetti che riguardano un servizio, un prodotto o un sistema innovativo in grado di soddisfare esigenze e opportunità proprie della comunità e della città di Udine, in uno degli ambiti strategici indicati, che nel bando vengono elencati all’articolo 3, comma 2. Questi sono: mobilità e trasporti (smart mobility); sicurezza pubblica urbana; efficienza energetica; sistemi per la protezione e la gestione delle risorse ambientali; servizi socio-assistenziali e sanitari intelligenti ed integrati (smart welfare); sviluppo della e-education nelle scuole cittadine; soluzioni smart per la filiera culturale e turistica; sistemi e servizi innovativi per l’e-government, la partecipazione e la trasparenza; riqualificazione di spazi pubblici mediante interventi per favorire l’esercizio autogestito e permanente di funzioni di aggregazione sociale; promozione di stili di vita sostenibili; progettazione e realizzazione di strumenti o interventi per migliorare permanentemente i livelli di integrazione sociale, culturale e lavorativa; sistemi di georeferenziazione della qualità della vita e del bisogno; ottimizzazione gestionale della spesa relativa all’esercizio delle funzioni fondamentali del Comune; soluzioni smart per la filiera culturale e turistica.
L’intensità del contributo, a fondo perduto, è pari al 70% della spesa ammissibile, ma arriva fino all’80% nel caso in cui i progetti presentino le caratteristiche richieste dal finanziamento comunale.
L’importo minimo della spesa ammessa a contributo è 17mila euro mentre il contributo massimo concedibile sulla base dello stanziamento messo a disposizione dalla Cciaa di Udine è pari 30mila euro. Il contributo massimo a valere sullo stanziamento messo a disposizione dal Comune di Udine è 20mila euro. Il contributo concedibile totale non potrà, dunque, superare i 50mila euro a progetto.

SALVARE l’INNOVAZIONE ARTIGIANA IN FVG – E' ancora senza risposta l'appello lanciato dall'artigianato del Friuli Venezia Giulia. «La riduzione di risorse previste dalla Finanziaria regionale per l’artigianato del Fvg deve essere compensata. Si utilizzino i fondi PAR-FSC inutilizzati che, per questo motivo, rischiano di essere ri-conferiti a livello nazionale. Lo si faccia subito», è la richiesta che viene dai vertici di Cna, Ures e Confartigianato Fvg alla Regione.
I fondi, la cui entità è da quantificare, potrebbero essere utilizzati «per coprire il fabbisogno finanziario connesso alle richieste di incentivo già presentate a valere sull’art. 53 bis della LR 12/2002, quello che finanzia i progetti di ricerca, innovazione e trasferimento già elaborati e presentati dalle imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia, che hanno già dimostrato di svolgere una funzione di rilancio dello sviluppo e della competitività del nostro tessuto produttivo e quindi dell’occupazione».
A distanza di sette mesi dal termine previsto per la presentazione di veri e propri progetti di ricerca, è la denuncia, «le imprese artigiane della regione sono ancora in attesa di una risposta definita sulla loro finanziabilità. Destinare una quota dei fondi PAR-FSC alla copertura del relativo fabbisogno consentirebbe quindi non solo di impegnare entro l’esercizio queste risorse, ma anche e soprattutto di inviare un segnale concreto a quelle aziende che, nonostante o forse grazie alle loro limitate dimensioni, sono ancora in grado di contribuire alla competitività della nostra regione».