Niente bacchetta magica: le vesti della fata madrina questa volta spettano a una azienda, la Petromar di Venezia, che svolge (fra le altre) attività di bunkeraggio: rifornisce cioè di carburante distributori, navi da crociera e cantieri (anche quello del Mose) in laguna, uno degli ambienti più delicati al mondo. La scorsa estate in ditta ha suonato il telefono: volete prendere per mano due classi? Hanno detto sì.
Il progetto per ridurre la distanza fra la scuola e il lavoro questa volta fa tappa all’Istituto Gritti di Mestre, dove sono state inaugurate due nuove Simulimprese: l’obiettivo è aiutare gli studenti nella formazione in campo amministrativo, commerciale, turistico e industriale, replicando in tutto e per tutto l’ambiente di lavoro con i suoi orari, la disciplina, il lavoro di gruppo, i documenti da riempire e spedire.
Le classi coinvolte sono le quarte (F e G) dell’indirizzo RIM, Relazioni internazionali per il marketing, l’ultimo nato al Gritti, ognina con la propria azienda simulata. Le due classi, per due ore alla settimana in orario di lezione, lavoreranno in due società di bunkeraggio con il coordinamento dell’insegnante Lelia Picuno. In loro supporto due addetti dell’azienda vera, la Petromar, fondata nel 1947 a Venezia (oggi ha 30 addetti), che svolge anche attività di bunkeraggio (rifornimento) per colossi del mare come le navi da crociera Costa o Royal Caribbean.
In costante collegamento con i responsabili tecnici e amministrativi dell’azienda, i giovani riceveranno incarichi e li porteranno a termine esattamente come se fossero in un posto di lavoro. Le classi porteranno le imprese simulate alla fiera in programma a Praga dal 15 al 18 marzo, dove si daranno appuntamento tutte le iniziative simili.
Solo in Italia il programma Simulimpresa, che festeggia i suoi (primi) 20 anni fa, conta ormai una fitta rete di aziende simulate e aziende madrine. A NordEst coinvolgono centinaia di studenti, e qui ci sono le loro altre storie.