Il turismo che innova: Trento disciplina le case sugli alberi (in hotel, bed&breakfast, campeggi)

Si potranno prevedere strutture ricettive costituite esclusivamente da case sugli alberi nel solo caso dei villaggi alberghieri. Per le altre tipologie ricettive le case sugli alberi potranno costituire al massimo il 20% dei posti letto e non potranno distare oltre 200 metri dalla “casa madre”. La Provincia autonoma di Trento ha approvato il regolamento per quella che è a tutti gli effetti una nuova forma di ospitalità, introdotta in Trentino nel 2013: le case sugli alberi, appunto.

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La Giunta provinciale ne disciplina così la realizzazione, dopo che la settimana scorsa sullo stesso testo normativo si era espressa favorevolmente la seconda commissione del Consiglio provinciale. “Grazie al regolamento – ha commentato soddisfatto l’assessore provinciale Michele Dallapiccola – siamo ora in possesso, primi in Italia, di un ulteriore strumento che ci consente di diversificare maggiormente l’offerta turistica trentina, creando nuove opportunità di lavoro, di crescita e un ulteriore valore aggiunto ed assicurando un’opportunità di integrazione e qualificazione dei servizi proposti dalle strutture turistiche trentine, dagli hotel ai bed&breakfast, dagli agriturismi ai campeggi”.

alberounoIl regolamento definisce, anche in deroga alle caratteristiche delle strutture ricettive definite dalla legislazione provinciale, i casi in cui è ammessa la realizzazione di alloggi sopraelevati nell’ambito dell’offerta turistica ricettiva alberghiera ed extra alberghiera, di campeggi, di rifugi escursionistici e di agriturismo. Vengono, dunque, individuate, facendo da apripista in Italia, le caratteristiche delle aree adatte alla realizzazione di questa nuova tipologia di alloggi, per la cui realizzazione sarà comunque necessario il permesso di costruire.

Nel paese di Sagron Mis, 200 abitanti ai piedi delle Dolomiti, provincia di Trento, è stato messo a punto il progetto di un intero villaggio sugli alberi, tipologia piuttosto diffusa in Germania e Inghilterra. Il Trentino non è nuovo a interventi apripista: qualche mese fa, sulla spinta delle iniziative avviate da alcuni giovani imprenditori, aveva varato la disciplina per i conducenti di risciò.