Molestie e soprusi, un accordo per tenerli fuori da fabbriche e uffici

Tre mesi di tempo, a partire da oggi, per individuare enti – privati o pubblici, a livello territoriale – ai quali possa rivolgersi chi, nei luoghi di lavoro, viene discriminato o vessato a causa di genere, religione o razza. Perché è nei luoghi di lavoro che si misura il livello di civiltà e si costruiscono la tolleranza, l’integrazione e anche la parità tra i generi Confindustria Padova, Cgil Padova, Cisl Padova Rovigo e Uil Padova hanno firmato un’intesa che non potrà che accelerare il percorso.

Le rappresentanze di datori di lavoro e dipendenti hanno siglato l’accordo con l’obiettivo di prevenire molestie, violenze e soprusi in fabbriche e uffici. Con il documento, che recepisce l’accordo nazionale del 25 gennaio (in attuazione di quello europeo), Confindustria Padova e sindacati si impegnano a darne ampia diffusione nelle aziende, condividere percorsi di formazione che accrescano la consapevolezza del fenomeno tra imprenditori e lavoratori e offrire a chi sta vivendo situazioni difficili un valido punto di riferimento. Consulenze psicologiche e legali, ascolto e sostegno sono il primo passo. Nel testo anche l’impegno perché le aziende adottino una “dichiarazione anti-violenza” che riconosce come inaccettabile ogni atto di molestia o violenza nel luogo di lavoro, ne precisa le diverse fattispecie e si impegna ad adottare misure adeguate nei confronti di chi lo ha posto in essere, dai provvedimenti disciplinari fino al licenziamento.

scarperosseUna presa di posizione condivisa e netta, in un Paese dove la violenza di genere è fenomeno ancora ampio e diffuso: 6 milioni 788mila donne hanno subìto nella propria vita qualche forma di violenza, fisica o psicologica, specie domestica e il 2,5% da colleghi di lavoro (Istat 2015). Secondo l’unica indagine specifica (24mila intervistate nel 2008) solo lo 0,8% denuncia e la maggior parte di chi ha subìto molestie al lavoro per sottrarsi abbandona. Uno scenario dagli elevati costi sociali, che l’iniziativa congiunta a Padova di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil vuole prevenire creando un clima sociale di maggiore consapevolezza, perché ogni forma di discriminazione, molestia o violenza non vada a ledere la dignità della persona.

«Il rispetto e la dignità della persona sono valori imprescindibili – dichiara il presidente di Confindustria Padova, Massimo Finco -. L’azienda è prima di tutto una comunità, un luogo di relazione positiva che abbiamo il dovere di preservare da comportamenti in ogni caso inaccettabili. Oggi ci impegniamo a rendere concreto questo principio, creare consapevolezza azienda per azienda e promuovere con la formazione il benessere organizzativo. Ma anche a individuare chi sul territorio possa dare ascolto e sostegno competente a chi dovesse subìre molestie o violenza. L’impegno più grande è una ripresa fondata sul lavoro di qualità, per dare indipendenza economica, rispetto sociale, con un’attenzione particolare alla partecipazione femminile oggi ferma in Italia al 47,5%, con forte divario di genere (66,1% tra gli uomini) e appena più alta a Padova dove sono occupate 162mila donne (52,6%; 73,3 tra gli uomini)».

«Si tratta di un’intesa importantissima – dichiarano congiuntamente i segretari generali di Cgil, Cisl Padova Rovigo e Uil di Padova, Christian Ferrari, Sabrina Dorio ed Enrico De Giuli – che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza della gravità e della diffusione del problema. Con questo accordo ci siamo tutti impegnati, non solo a diffondere il testo in modo capillare, ma anche ad elaborare, a livello territoriale, una procedura idonea alla gestione del problema, individuando localmente le strutture competenti in grado di assicurare una adeguata assistenza a coloro che dovessero divenire vittime di molestie o violenza nei luoghi di lavoro».
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