La valigia di Caterina, un progetto unico per donne che decidono di rimettersi in viaggio

La valigia di Caterina” sarà dotata di quattro scomparti, ognuno individuato a partire dai bisogni segnalati dalle donne in difficoltà. Ci saranno gli “accessori per la casa”, ovvero la copertura di qualche mese di affitto o delle utenze domestiche per contribuire alla conquista di un’autonomia abitativa indispensabile per “ripartire”; gli “accessori per il lavoro”, come percorsi formativi qualificanti, tirocini, supporti per l’avvio di startup, finalizzati a riacquistare fiducia nelle proprie competenze; gli “accessori per la salute”, per assicurare a chi vive una condizione di marginalità di continuare a prendersi cura di sé, accedendo alle visite e agli esami specialistici necessari, senza finire in una spirale perversa di malessere che genera malessere; gli “accessori per il benessere dei figli”, con un aiuto alla genitorialità che andrà dal doposcuola alla babysitter, dall’asilo nido al corredo scolastico.

(foto via Pixabay)

(foto via Pixabay)

Il progetto nasce a Vicenza, e porta il nome di Caterina Evangelisti Fronzaroli; scomparsa per una malattia nel 2015, Caterina era un legale vicentino molto conosciuto in tutta Italia per il suo ruolo attivo nella tutela dei minori ed era stimata dai colleghi per il suo approccio particolarmente umano. Presidente dell’Aiaf Veneto (associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori), aveva seguito centinaia di casi inerenti le vittime di abusi sessuali e maltrattamenti. Una vita professionale e umana, la sua,  dedicata alla tutela dei minori e delle donne maltrattate

Abbandonare un partner violento, per le donne senza indipendenza economica, è una scelta difficilissima. “La valigia di Caterina” le sostiene in questo difficile viaggio verso una nuova vita: una borsa carica degli strumenti che servono per andare via di casa, trovare un lavoro, avere una buona salute, garantire ai propri figli un ambiente sereno.

L’iniziativa, unica in Italia, è dell’assessorato alla comunità e alle famiglie del Comune di Vicenza, dell’associazione Donna chiama Donna, che gestisce il Centro Antiviolenza (CeAv), e dei Lions di Vicenza e provincia. Ogni valigia, diversa e personalizzata, avrà un valore tra i 2 mila e i 4mila euro: una cifra non eccessiva per evitare che le persone “vi si siedano sopra” senza utilizzarla come strumento, ma nemmeno così esigua da non consentire di affrontare il viaggio. Vi potranno via via accedere donne vittime di violenza residenti nei 39 Comuni dell’ambito territoriale (ex Ulss 6) con le quali gli operatori del CeAv hanno condiviso un progetto di autonomia ritenuto anche dal Comune di Vicenza realistico e sostenibile.

cate2Poiché si stima che siano almeno 30 le donne che si trovano in questa situazione, servono finanziamenti adeguati: il concerto di cori gospel “Una valigia per ripartire”, proposto sabato 14 gennaio alle 20.30 al teatro San Marco, servirà per raccogliere i fondi necessari alla sua realizzazione (e qui si acquistano i biglietti). L’ingresso è libero, ma la prenotazione è obbligatoria e va effettuata attraverso il sito . E’ necessario stampare e portare con sé il biglietto. La raccolta avviata con il concerto di sabato 14 gennaio sarà solo l’inizio di un percorso che ha già ottenuto la disponibilità dell’Ordine degli avvocati di Vicenza, e in particolare della Commissione pari opportunità, e l’adesione dell’Ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi di Vicenza.

Dato l’elevato numero di prenotazioni già raccolte, gli organizzatori hanno preannunciato che sarà presto resa nota una nuova data in cui lo spettacolo sarà riproposto, grazie alla disponibilità dei tre cori.

In una situazione in cui l’Italia si colloca al 69esimo posto nella classifica mondiale sulla parità di genere (rapporto Global Gender Gap pubblicato annualmente dal World Economic Forum), le donne risultano molto più colpite degli uomini dalla crisi economica. Ciò si traduce in maggior vulnerabilità sociale per se stesse e per i propri figli, in particolare quando rimangono da sole, magari per sfuggire ad un compagno violento. A Vicenza su 485 donne accolte e accompagnate dal Centro Antiviolenza in 4 anni di attività, 203 non hanno un’indipendenza economica e 254 hanno figli minori a carico. I minori seguiti a vario titolo dai servizi sociali del Comune di Vicenza sono 1.450, pari all’8% della popolazione fino ai 18 anni. Di essi, più del 41% riceve prestazioni economiche o servizi specifici per il sostegno alla genitorialità, mentre il 14% riceve sostegni per la protezione e la tutela. Il resto riceve prestazioni come consulenze e sostegni educativi.

A fronte di questo scenario, in un’ottica di condivisione con l’intera comunità di problemi che non possono più trovare risposte soltanto individuali da parte dei servizi sociali, “La valigia di Caterina” rappresenta un progetto sperimentale innovativo destinato alle donne in stato di disagio e di vulnerabilità che hanno deciso di “mettersi in viaggio”.

Per informazioni:

http://www.comune.vicenza.it/vicenza/eventi/evento.php/164355

progettisociali@comune.vicenza.it