Un giovane di ritorno in Italia, un cinquantenne: due nuovi assunti nella distilleria che si è fatta set Tv

Un giovane tornato in Italia dopo sette anni all’estero e un uomo di 54 anni, che aveva necessità di reinserirsi nel mondo del lavoro. Sono gli ultimi due assunti alla Distilleria Poli di Bassano del Grappa: il primo risultato dell’operazione “Di padre in figlia”, la fiction andata in onda su RaiUno e che ha avuto come set, oltre alla città di Bassano, la storica Distilleria. La trama (di fantasia) ricostruisce le vicende di una famiglia di imprenditori distillatori veneti, i Franza.

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Nell’autunno del 2015 l’azienda ha concesso  per due settimane alla troupe della Rai i propri spazi – fra alambicchi e barrique – per effettuare le riprese mettendo a disposizione, come comparse, lo stesso personale della distilleria.

cristiana-capotondi-davanti-allalambicco-delle-poli-distillerieUna operazione di marketing territoriale che, nelle intenzioni, voleva dare un ritorno all’intero territorio. «Non è stato né scontato né semplice – ha spiegato il vicesindaco della città Roberto Campagnolo – accaparrarsi questa opportunità: eravamo in ballottaggio con un altro comune piemontese ma siamo riusciti a convincere la produzione che Bassano – dove peraltro era nata l’idea della Comencini – fosse l’ambientazione migliore. E i risultati in termini di ascolti alle stelle ci danno ragione: un autentico boom».

Sei milioni di spettatori sono il (primo) risultato, in termini di ritorno d’immagine, per Bassano del Grappa. Ora i due nuovi assunti che dipendono direttamente da “Di padre in figlia”: l’effetto fiction sta aumentando i visitatori in distilleria, curiosi di vedere – fra l’altro – la Guzzi Airone Rosso che ha ispirato il finale della fiction. “Per migliorare ulteriormente l’accoglienza in distilleria e al Museo della Grappa a Schiavon, abbiamo deciso di assumere altre due persone: un giovane di ritorno in Italia e di un signore cui abbiamo voluto dare la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro, sapendo quanto è difficile trovare un’occupazione dopo una certa età”, spiegano in azienda.

capotondi-e-boni-mentre-distillano-alle-poli-distillerieIl finale dell’ultima puntata della fiction, andata in onda il 2 maggio, è ispirata a un fatto vero: il viaggio che Toni Poli fece nel lontano 1951 in sella alla sua moto, una Guzzi Airone di colore rosso. “Mio padre aveva un sogno – racconta Jacopo Poli – tornato dalla guerra il suo più grande desiderio era di andare in moto fino a Capo Nord, e così un giorno partì. Percorse oltre 10.000 km di avventure, passando anche per Parigi e Londra. Quando tornò sano e salvo a Schiavon ci fu una gran festa in distilleria e si brindò con l’aperitivo creato per l’occasione: l’Airone Rosso. Questa storia ha colpito le sceneggiatrici della fiction durante la prima visita in distilleria nel 2015″ continua Jacopo Poli. E nell’ultima puntata la protagonista, Sofia, parte con una moto franza-rossoGuzzi rosso fiammante alla ricerca delle sue origini. Al suo ritorno le tre sorelle Franza – protagoniste della serie tv – brindano con l’aperitivo Franza Rosso. La Guzzi Airone Rosso di Toni Poli oggi si gode un meritato riposo e dà il benvenuto ai numerosi visitatori nella distilleria a Schiavon, vicino a Bassano del Grappa.

Le visite in distilleria sono una parte fondamentale dell’attività alla Poli, che da oltre vent’anni investe nell’accoglienza come elemento fondate della filosofia aziendale: “Ogni giorno diamo il benvenuto a persone provenienti da tutto il mondo, raccontando la Grappa e trasmettendo così lo spirito del nostro territorio”, dicono in azienda, che è in crescita: 30 dipendenti, contando sia il personale del museo, sia la famiglia Poli, e una crescente propensione alle vendite all’estero. Per il momento l’Italia è ancora il mercato più forte, e pesa per il 60% del fatturato;  l’estero invece vale il 40% con i  mercati più forti in Germania e Stati Uniti.

toni-poli-in-moto-guzziSempre in tema di accoglienza, quest’anno Poli è stata inserita nella guida “Best in Travel 2017”, di Lonely Planet, che ogni anno identifica le nuove mete turistiche per l’anno a venire: è l’unica distilleria italiana presente, tra le 10 migliori distillerie al mondo da visitare. Nove sono le distillerie selezionate in tutto il mondo, la Poli Distillerie di Schiavon è l’unica italiana presente. La Distilleria Poli è di base un ambiente produttivo, dove i visitatori possono vedere ogni fase dell’attività, senza segreti. Si visita la sala di distillazione, effettuata ancora artigianalmente con l’antico alambicco a vapore, e si prosegue nelle cantine dove la Grappa riposa in circa 4mila barrique.

riprese-alle-poli-distillerieInfine nella sala degustazione viene proposto l’assaggio dei distillati Poli (e si finisce con la foto di gruppo di fronte all’alambicco). Le visite avvengono con guida in italiano, inglese, tedesco e francese. La distilleria è accessibile a persone con disabilità e a minori accompagnati. Qui visitatori da tutto il mondo vegono accolti con l’obiettivo di creare cultura in merito al più rinomato distillato italiano: la Grappa: la media è di 19mila visitatori annuali in distilleria a Schiavon. 160mila la media dei visitatori annuali al Poli Museo della Grappa a Bassano del Grappa.