Melegatti ferma la produzione di pandori e panettoni: “Primo obiettivo raggiunto, ora avanti con il piano per la salvezza dell’azienda”

Tra oggi, 11 dicembre, e domani, si fermerà la produzione di pandori e panettoni alla Melegatti. Non è un fulmine a ciel sereno, ma il segnale che la mini campagna di Natale, primo banco di prova utile al salvataggio dell’azienda, ha ottenuto esattamente il risultato che si era prefissata. In meno di tre settimane, la fabbrica ha prodotto e venduto un milione e mezzo di prodotti. “grazie all’impegno e al sacrificio di tutti i dipendenti e alla meravigliosa solidarietà di quanti si sono prodigati nell’acquisto”, si legge nel comunicato del sindacato.

Un milione e mezzo: esattamente il numero autorizzato dal tribunale, che ha vigilato su questa ripartenza, avvenuta quando in molti non se lo aspettavano più: eppure ci sono tante catene della grande distribuzione che hanno fatto spazio sugli scaffali veronesi al prodotto dello storico marchio veronese.

meleOra, raggiunto il primo obiettivo, la produzione si ferma: nel periodo di tempo nel quale le maestranze non potranno essere impiegate nello stabilimento – poichè le ferie le hanno già usate con il periodo di stop forzato della produzione – sarà richiesto “un breve periodo di cassa integrazione”: quella ordinaria, cioè l’ammortizzatore sociale che risponde a situazioni di breve durata e natura transitoria, offrendo copertura economica e mantenendo i posti di lavoro.

Dunque, Melegatti non può dirsi uscita dalla sua situazione di crisi – nessuno aveva mai azzardato aspettarsi tanto in così breve tempo -, ma il risultato definito “sorprendente” della mini campagna di Natale “ci fa ben sperare”, dicono i lavoratori che tengono alta l’attenzione sull’azienda e i posti di lavoro. Ora, come previsto, ci sono altre fasi da superare, quelle dettate dal tribunale con obiettivo finale la ristrutturazione del debito (che pesa per 10,5 milioni con le banche, e 12 milioni con i fornitori). Per questo sono scattati 120 giorni di tempo, prorogabili di altri 60 (a partire da inizio novembre); dall’accordo raggiunto dipende la possibilità di evitare il fallimento.

Intanto Melegatti ha centrato il primo obiettivo, quello di non essere completamente assente dal mercato dei dolci di ricorrenza, dando un importante segnale di continuità: “Abbiamo sempre saputo che non bastava a mettere l’azienda in sicurezza e che occorre proseguire in questa direzione”, sottilineano le sigle sindacali.

Oltre all’accordo sul debito, il prossimo passo sarà la campagna pasquale, sulla quale il Fondo di investimenti intervenuto ha deciso di investire 10 milioni (6 milioni sono stati messi per la campagna natalizia).

 

  • Giancarla Bellei |

    In bocc al lupo con l’augurio che possiate farcela!

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